HTC pizzicata dal giudice, smartphone con invenzioni Apple

L'International Trade Commission condanna HTC per la violazione di un brevetto Apple: gli smartphone Nexus One, Touch Pro, Diamond, Dream, myTouch e Droid Eris dovranno essere ritirati dal mercato statunitense dal 19 aprile 2012, a meno che HTC non elimini la funzione incriminata.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Sei telefoni di HTC non potranno più essere importati negli Stati Uniti a partire dal 19 aprile 2012: l'ha sentenziato l'International Trade Commission, accogliendo parzialmente la richiesta di Apple. Quella di Cupertino è anche questa volta una vittoria di Pirro, perché HTC potrà continuare a vendere indisturbata Nexus One, Touch Pro, Diamond, Dream, myTouch e Droid Eris per tutto il periodo natalizio e oltre. 

Apple ha vinto contro HTC, ma solo parzialmente

Il verdetto inoltre ha riconosciuto la violazione di due soli brevetti dei dieci che erano stati contestati originariamente da Cupertino, e HTC avrà tutto il tempo per apportare le modifiche del caso. Un portavoce dell'azienda ha infatti spiegato a BGR che l'azienda era "preparata per questa decisione, e i tecnici hanno già realizzato soluzioni alternative per aggirare il brevetto 647".

Ad avere incastrato HTC è stato il famigerato brevetto #5.946.647, che riguarda "l'analisi e il collegamento di strutture di dati fra documenti e programmi". Anche se la descrizione è poco significativa, molti usano quotidianamente questa funzione selezionando un contatto presente, per esempio, nel testo di una mail per avviare automaticamente la telefonata o spedire un SMS.

HTC Nexus One, uno dei prodotti condannati

La sentenza segue quella dello scorso luglio, in cui erano stati messi fuorigioco altri sei brevetti che Apple aveva cercato di rivendicare, di cui uno pericolosissimo sull'elaborazione dei segnali in tempo reale, che avrebbe portato a un verdetto decisamente più pesante.

Di rischi per l'ecosistema Android ce ne sono comunque, perché come ha spiegato Florian Mueller il brevetto 647 potrebbe essere tirato in ballo da Apple in numerose altre cause contro i produttori Android, a meno che da oggi tutti si mettano al lavoro per modificare i prodotti e ottenere la stessa comoda funzione, senza violare la proprietà intellettuale di Cupertino. 

Certo è, sempre secondo Mueller, che se Apple intende davvero far fuori Android costringendo i produttori a ridurre via via il numero delle funzioni dei loro prodotti, dovrà tirare fuori dal cappello qualcosa di più efficace del brevetto 647, che è agevolmente aggirabile.