Il jailbreak di iOS 7 muove i primi passi: pronto al day one?

Un hacker ha mostrato un'immagine che fa pensare che i lavori sul jailbreak di iOS 7 siano a buon punto.

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a cura di Manolo De Agostini

Il jailbreak di iOS 7 è possibile. A dirlo Ryan Petrich, noto hacker della scena iOS, ma anche Joshua Hill, conosciuto come P0sixninja. E mentre quest'ultimo sembra concentrato sul progetto "openjailbreak", che renderà il jailbreak un lavoro non più di poche persone ma di una comunità, è Petrich a dare la prova concreta che "gatta ci cova".

L'hacker ha infatti pubblicato una foto abbastanza chiara, in cui si vede un'applicazione chiamata Activator, funzionale all'operazione di jailbreak, installata su un iPod touch di quinta generazione. È il segno che c'è una falla che permette l'installazione di applicazioni non autorizzate da Apple e lascia sperare tutti coloro che da sempre applicano il jailbreak ai loro dispositivi iOS perché li ritengono troppo chiusi (o per altre ragioni meno nobili).

Al momento non ci sono altre informazioni, ma è chiederle sarebbe davvero troppo dato che iOS 7 è in Beta 2 e rivelare i segreti del jailbreak potrebbe consentire all'azienda di risolvere la falla prima del debutto del sistema operativo previsto per l'autunno. Se così non sarà c'è la possibilità concreta che il jailbreak debutti a poche ore dalla distribuzione di iOS 7, come spesso è avvenuto con iOS 6.

E se gli hacker richiedono segretezza, anche Apple non si risparmia in tal senso. L'azienda ha proibito ai dipendenti degli Apple Store di usare e mostrare ai clienti le varie beta di iOS 7, e ha chiesto che i consumatori siano indirizzati al sito ufficiale. D'altronde in un'epoca in cui l'immagine è tutto, esibire un prodotto incompleto e per giunta con diversi bug, è una mossa tutt'altro che saggia.

Apple sta contattando i dipendenti scovati a usare la beta di iOS 7, in modo da capire se è stata scaricata da canali ufficiali riservati agli sviluppatori o da altri lidi. D'altronde ogni dipendente firma un contratto in cui c'è una regola che impedisce l'installazione di versioni beta del sistema operativo, a meno che non si sia sviluppatori o si parteci a programmi di testing interni con l'esplicito consenso di Apple. Chi ha violato tale norma è passibile di licenziamento, ma ci auguriamo davvero non si arrivi a tanto.