Intervista a Facchinetti per Stonex One: vogliamo consegnare #Galileo entro l'estate

Intervistato da Tom's Hardware, Francesco Facchinetti svela diversi dettagli sul progetto Stonex One, su com'è nato, sugli ostacoli che ci sono stati e tante altre cose. Chi ha prenotato questo smartphone, inoltre, può ragionevolmente sperare di vederlo prima di partire per le vacanze.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il nostro caporedattore Andrea Ferrario ha incontrato Francesco Facchinetti per parlare del progetto Stonex One. Uno smartphone Android di cui avrete sentito parlare parecchio ultimamente, a meno che non siate rimasti rinchiusi in una miniera per fare esperimenti sulla materia oscura.

Tra le tante cose che ci ha detto Francesco Facchinetti quella più interessante è che contano di consegnare la versione #Galileo "in tempo per le vacanze", L'ex DJ Francesco è tuttavia cauto e ricorda che rispettare tale impegno non sarà facile per via di tanti fattori che non dipendono da Stonex One. Ma comunque ci proveranno.

"Stonex One nasce dal confronto", soprattutto quello tra Facchinetti e Davide Erba. Si sono incontrati due anni fa, scoprendo di avere il comune desiderio di proporre alta tecnologia "al giusto prezzo". Per arrivare a oggi, con lo Stonex One sul punto di uscire, ci sono stati tuttavia tanti ostacoli da affrontare.

Tanto per cominciare ci sono voluti milioni di euro come investimento iniziale, oppure la difficile gestione di finanziatori esterni che, proprio di recente, si sono presentati con fondi generosi ma anche con l'intenzione di imporre le proprie idee, come ci si aspetta da chi investe in un progetto. Un'ipotesi che per ora Facchinetti ed Erba hanno rifiutato. 

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Nella realizzazione del progetto ovviamente sono stati accettati dei compromessi. "Volevamo fare ancora di più, però volevamo stare sotto i 300 euro", spiega Facchinetti, e questo ha portato a mediazioni sulla dotazione del telefono.

Inevitabile il confronto con OnePlus One, che ha fatto da apripista su questo tipo di progetto - Stonex fa la stessa cosa ma in Italia, con più difficoltà. "Sono stati molto bravi", riconosce Facchinetti. "Noi, anche grazie ai loro errori, vogliamo fare meglio. Ovviamente è la prima serie, una serie limitata, e potrebbe avere dei problemi. Non siamo né Samsung né Apple, ma cercheremo di far tesoro di quel che hanno fatto gli altri. […] Abbiamo preso tante cose da OnePlus, ma anche da Xiaomi. Ci sono esperienze precedenti molto interessanti e abbiamo preso le cose positive e quelle negative".

"L'Italia rende tutto più complesso", continua Facchinetti. Tanto per cominciare perché il nostro paese offre un bacino di utenza molto più ristretto, quindi giocoforza si venderanno meno telefoni. Poi c'è la questione del prezzo, in particolare quella dell'IVA.

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Parlando dello Stonex One, poi, Facchinetti aggiunge che questo smartphone sarà sempre proposto senza il nome dell'azienda. I primi 10.000 esemplari riporteranno scritto #Galileo, mentre quelli successivi ricorderanno altri italiani famosi. Ma quest'azienda ha in qualche modo rifiutato il tanto comune culto del marchio.

L'obiettivo immediato è portare al successo Stonex One in Italia e subito dopo avviare la commercializzazione di accessori come custodie, batterie esterne, cuffie e altro; tutti oggetti che saranno progettati insieme alla comunità dei "breakers" che si è creata intorno allo Stonex One. Dopodiché, a lungo termine Facchinetti non esclude la possibilità che Stonex si espanda anche a tecnologia indossabile, televisori e chissà che altro.

Inevitabile la domanda su Stonex Two, o comunque sul prossimo modello. Facchinetti ci ha spiegato che per ora l'intenzione è quella di mantenere il nome del prodotto, che "forse sarà sempre Stonex One". Un approccio come quello delle auto, che appunto mantengono il nome del modello tra un aggiornamento e l'altro. Non c'è certezza su questa politica – che porta con sé alcuni rischi – ma comunque si sta già lavorando al modello successivo.

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"Abbiamo già trovato un modello di customizzazione del telefono molto bello, nata negli Emirati Arabi", ci svela Facchinetti, senza però darci ulteriori dettagli. Per il nuovo smartphone "ci piacerebbe trovare anche nel nostro Paese qualcosina da mettere dentro", continua Facchinetti, mentre invece lo Stonex One ha componenti che arrivano da tutto il mondo ma non dall'Italia. D'altra parte è difficile trovare qui aziende che facciano tecnologia di alto livello.

Nei prossimi giorni comunque potremo finalmente vedere lo Stonex One e, come abbiamo scritto in apertura, l'obiettivo è "mandare gli utenti in vacanza con il device".