iPad e iPhone vietati in Russia dal 2015 per colpa di iCloud?

L'applicazione della nuova legge russa antiterrorismo rischia di mettere fuori legge iPhone e iPad perché si appoggiano ad iCloud, un servizio che non archivia i dati su server russi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

In Russia dal 1 gennaio 2015 sarà vietata la vendita di iPad e iPhone. Non è una nuova politica anti Apple, un'altra trovata omofoba o altro, ma uno dei risvolti della legge antiterrorismo approvata tempo fa dalla Duma. La legge in questione in sostanza prevede l'obbligo di archiviare tutte le comunicazioni via Internet in server installati all'interno della Federazione per un periodo minimo di sei mesi.

Tutte le società straniere hanno tempo fino al 1 gennaio per adattarsi con infrastrutture adeguate, chi non lo farà finirà fuori legge. Tutti alla notizia avevamo pensato a tempi duri per servizi web molto popolari come Skype, OneDrive, Gmail, YouTube, Twitter, Facebook e WhatsApp, per fare degli esempi. Adesso si apprende che non sono gli unici a rischiare.

iPhone cover

Che c'entrano iPad e iPhone si chiederà qualcuno? Si appoggiano ad iCloud, un servizio di cloud storage i cui dati non sono archiviati in territorio russo. Secondo la nuova legge russa infatti, il divieto è applicabile a qualsiasi dispositivo che utilizza iCloud.

Si può vivere senza l'iPhone? Ovviamente sì, ma qui non c'è in ballo un telefono o un servizio, ma la libera circolazione delle informazioni in tutte le sue sfaccettature. Ricordiamo infatti che la legge riguarda anche i blog e coloro che si occupano di informazione online a tutti i livelli.

Certo non è detta l'ultima parola: mancano 56 giorni a capodanno e i vari Apple, Google, Microsoft, Twitter, Facebook eccetera possono sfruttarli per aprire dei datacenter in Russia e non tagliare fuori l'utenza di un intero Paese. Il punto è se vogliano farlo o meno.

C'è chi ha detto che i tempi sono troppo stretti, ma continua a non essere chiaro se sia o meno una mezza verità, o se sia anche questione di costi, di puntiglio, di convenienza, di posizione idealistica verso un leader che di questi tempi non sembra più così amico degli Stati Uniti.

Allo stesso modo non si può essere certi che la decisione del governo Putin sia dovuta davvero solo alla necessità di proteggere i cittadini dalle minacce provenienti dall'estero o dalla paura che la Russia venga tagliata fuori da Internet.

Probabilmente la verità sta nel mezzo da entrambe le parti, l'unica cosa certa è che stando così le cose a farne le spese saranno i cittadini russi.