Kindle Fire favorirà l'iPad e penalizzerà Android

Il successo del Kindle Fire penalizzerà gli altri produttori di tablet Android, ma non l'iPad di Apple. La pensa così Tim Cook, secondo cui il nuovo tablet da 199 dollari aumenta la frammentazione di Android facendo apparire iOS e l'Apple Store sempre più stabili e sicuri. Inoltre, secondo Cook con meno di 500 dollari si produce solo spazzatura.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Apple non è affatto preoccupata per la concorrerza del Kindle Fire, anzi, secondo Tim Cook e Peter Oppenheimer il tablet supereconomico di Amazon potrebbe spingere ancora di più le vendite degli iPad.

Sono queste, in estrema sintesi, le dichiarazioni del numero uno di Apple che stanno facendo scalpore in queste ore. L'analisi che Cook ha fatto nel corso di un incontro con l'analista di Barclays Ben Reitzes parte da un dato di fatto innegabile: il Kindle Fire è basato su una versione di Android "pesantemente personalizzata".

Cook non esclude che il Kindle Fire possa rappresentare una nuova sfida per Apple e non stenta a credere che si affermerà in poco tempo come il tablet Android più diffuso, ma con il tempo il suo successo porterà a una migrazione di clienti verso Apple.

La soluzione personalizzata di Amazon secondo Cook contribuisce ulteriormente alla frammentazione di Android che Google stessa sta cercando di contrastare, e che secondo Cook favorirà Apple promuovendo iOS e l'App Store come un ecosistema più stabile e affidabile.

Secondo la trascrizione di Reitzes la conclusione del capo di Apple è che "più c'è frammentazione in Android, meglio è per Apple", perché sarà sempre maggiore il numero degli utenti che traslocheranno dalla piattaforma instabile di Google a quella stabile di Apple.

Sono interessanti inoltre le affermazioni di Cook riguardo al prezzo dei tablet: per produrne uno che non sia spazzatura non è possibile stare al di sotto dei 500 dollari. Questo basterebbe ad Apple per giustificare i suoi prezzi di listino e per convincere i suoi fan che non è possibile fare sconti o promozioni più aggressive, perché sarebbero necessari compromessi sulla qualità.

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Secondo la tesi di Cook, infatti, il Kindle Fire è più pesante e voluminoso dell'iPad ed è fabbricato con materiali plastici scadenti. Inoltre, sempre seguendo il pensiero di Cook, Amazon con il Kindle Fire sarebbe arrivata a un livello di personalizzazione talmente spinto da impedire l'uso delle applicazioni basilari di Google come YouTube e l'Android Market. Inoltre avrebbe precluso l'uso delle diffuse Google Apps sostituendole con applicazioni proprietarie.

Android consente di fare questo guazzabuglio perché le regole imposte ai produttori per la sua installazione sono davvero poche, ma finora nessuno si era spinto così avanti nello stravolgimento della piattaforma. La prima conseguenza è che gli sviluppatori che intendono realizzare applicazioni Android che funzionino anche sul Kindle Fire devono pubblicarle sia nell'Android Market sia su Amazon, perché i due ecosistemi non hanno connessioni.

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Secondo Cook, in definitiva, i clienti che Amazon adescherà con il prezzo concorrenziale del Kindle Fire saranno quelli che erano intenzionati inizialmente a comprare tablet di Motorola o Samsung. Non ci saranno ripercussioni per Apple, che anzi potrebbe guadagnare clienti nel momento in cui quelli di Amazon si sentiranno insoddisfatti.

Guardando ai numeri di prevendita del Kindle Fire, tuttavia, sembra che gli utenti se ne infischino della frammentazione e della qualità discutibile: finora Amazon ha raccolto preordini per 50 mila unità al giorno, e al momento della commercializzazione ufficiale (il 15 novembre) potrebbero già essere stati venduti 2,5 milioni di pezzi. Per sapere se poi gli acquirenti saranno più o meno soddisfatti bisognerà aspettare qualche mese.

Intanto ci sono indiscrezioni secondo le quali Amazon potrebbe rivedere la sua roadmap dei tablet in seguito al successo prorompente del Kindle Fire, e produrre un modello da 8,9 pollici anziché quello previsto da 10 pollici (Amazon Hollywood, il tablet con Tegra 3 e Android).

L'informazione è stata riportata dal quotidiano taiwanese Digitimes, secondo cui i fornitori Chunghwa Picture Tubes (CPT) e LG Display (LGD) avrebbero iniziato a produrre, su indicazione dell'azienda, display da 8,9 pollici. Nel corso del 2012 potrebbero arrivare degli altri tablet con pannelli da 9,7 pollici e da 10,1 pollici.