Libra: in USA chiesto lo stop alla criptovaluta di Facebook

I parlamentari USA stanno chiedendo a Facebook di bloccare lo sviluppo della criptovaluta Libra fino a quando il Congresso e le autorità di regolamentazione non avranno riesaminato il problema.

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a cura di Lucia Massaro

Il progetto di criptovaluta di Facebook è appena nato e c’è già chi chiede di interromperne lo sviluppo. Maxine Water, che presiede il Comitato per i Servizi Finanziari della Camera degli Stati Uniti, ha chiesto di bloccare lo sviluppo della criptomoneta Libra fino a quando il Congresso e le autorità di regolamentazione non avranno riesaminato il problema invitando, inoltre, i dirigenti delle società coinvolte a rispondere alle domande del Congresso.

La richiesta della parlamentare è mossa dalle preoccupazioni su cosa potrebbe significare la moneta digitale per la privacy e la sicurezza dei dati. Facebook ha dati su miliardi di persone e ha ripetutamente dimostrato poca attenzione per la protezione e l'uso di questi dati", afferma Water. "Con l'annuncio che intende creare una criptovaluta, Facebook continua la sua espansione incontrollata ed estende la sua portata alla vita dei suoi utenti". Il riferimento è ovviamente allo scandalo di Cambridge Analytica con cui l’azienda di Zuckerberg ha perso fiducia agli occhi dell’opinione pubblica.

Proprio per incrementare fiducia e stabilità, Libra sarà controllata da una fondazione svizzera e sarà una stablecoin il cui valore è legato a una riserva di beni reali. Questo assicurerebbe scalabilità e sicurezza rispetto alle criptovalute già esistenti che non sono scalabili e sono caratterizzate da un alto livello di volatilità.

Il progetto di Facebook è stato accolto con scetticismo anche da altre autorità internazionali. Il ministro francese delle finanze, Bruno Le Maire, ha chiesto una maggiore regolamentazione delle società tecnologiche poiché “questo strumento per le transazioni consentirà a Facebook di raccogliere milioni e milioni di dati”. In tal senso, la società si è impegnata a non utilizzare i dati provenienti da Calibra – il portafoglio digitale – di cui è proprietaria. L’arrivo delle valute virtuali, considerate spesso troppo volatili, richiede senza dubbio nuove regolamentazioni così come chiesto dal parlamentare tedesco Markus Ferber alla Commissione Europea.

Facebook, tuttavia, si è impegnata con le autorità di regolamentazione sia negli Stati Uniti che all’estero, anche se non è stato specificato con quali regolatori. È un progetto che continuerà a far parlare non solo per il carattere ambizioso che lo contraddistingue ma anche perché dovrà affrontare lo scetticismo delle autorità competenti.

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