Motorola come la DARPA per fare meglio di Apple e Samsung

La ristrutturazione di Motorola operata da Google non contempla solo 4mila licenziamenti, ma anche l'apertura di una divisione di ricerca avanzata per produrre smartphone migliori e più competitivi. Tra i nuovi dirigenti l'ex direttrice della DARPA.

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a cura di Manolo De Agostini

Google ha creato un dipartimento all'interno di Motorola, chiamato Advanced Technology and Projects, con lo scopo di studiare e applicare le prossime rivoluzioni che riguarderanno il mercato degli smartphone. Nell'opera di ristrutturazione che il colosso di Mountain View sta operando non ci sono solo 4mila licenziamenti, ma anche importanti passi per modificare la "missione" di un'azienda che ha segnato il mondo della telefonia. Regina Dugan, ex direttrice della DARPA, il dipartimento di ricerca avanzata del Pentagono, è entrata a far parte di Motorola occupando il ruolo di vicepresidente senior e secondo i ben informati la sua competenza sarà preziosa per tracciare lo sviluppo dei prodotti futuri.

"È molto brava nel coordinare un grande programma di ricerca. Motorola e la piattaforma Android devono pensare fuori dagli schemi per competere contro il bell'aspetto delle interfacce e le altre caratteristiche dell'iPhone", ha dichiarato Wade Trappe, professore al Winlab della Rutgers University.

Motorola ridurrà il numero di terminali, dai 27 introdotti lo scorso anno a pochi modelli, ma con autonomia elevata, fotocamere migliori e probabilmente nuove funzioni come un avanzato riconoscimento vocale. Per raggiungere l'obiettivo Regina Dugan starebbe assumendo persone con conoscenze nel campo dei metalli, del suono e dell'intelligenza artificiale.

Il modello "DARPA" potrebbe quindi dar vita a una Motorola tutta nuova, capace di rispondere con più prontezza ai cambiamenti di un settore, quello degli smartphone, che anno dopo anno compie notevoli passi avanti. "Regina porta una visione esterna specialmente su progetti che rappresentano grandi salti in avanti, rispetto a passi incrementali", ha dichiarato l'analista Chetan Sharma. "Tutto questo dovrà però essere realizzato secondo vincoli di concorrenza, tempo e denaro".

Non bisogna però sottovalutare che l'azione di Google su Motorola potrebbe essere malvista dai partner, che dovranno essere rassicurati sul fatto che la "controllata" non sia favorita in alcun modo. Preservare l'ecosistema Android è, infatti, essenziale. Tra l'altro proprio in questi giorni Motorola ha aperto un sito attraverso cui reperire gli strumenti per sbloccare il bootloader dei propri dispositivi. Per l'Europa si parla di RAZR Developer Edition e XOOM WiFi. È un primo passo per rispondere alle esigenze degli utenti smanettoni e non possiamo che apprezzare questa decisione. Ci auguriamo che in futuro vengano aggiunti alla lista altri dispositivi.