Nokia barcolla anche nel mercato entry-level globale

Nei paesi emergenti Nokia perde terreno per colpa dei produttori orientali, spesso sconosciuti. Cina e India guidano la conquista, e per il futuro si parla anche di smartphone entry-level con Android.

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a cura di Dario D'Elia

Nokia sta perdendo terreno anche sui mercati emergenti: la cinese ZTE e l'indiana Micromax sono i nuovi concorrenti agguerriti della fascia entry-level. "Tre anni fa la posizione di Nokia nei mercati emergenti sembrava impenetrabile, ma i chipset low-cost e l'incremento di scala ha aiutato un buon numero di produttori asiatici di aggredire i listini e guadagnare market share", sostiene Geoff Blaber, analista del settore mobile di CCS Insight.

Nokia in India

Certamente la crisi economica ha contribuito a sfavorire Nokia, ma la verità è che i concorrenti hanno maturato sufficiente esperienza per realizzare prodotti in linea con la domanda e rispettosi delle esigenze degli operatori mobili. Il colosso finlandese non a caso perde share da tre trimestri consecutivi: l'ultimo è sceso a 84,3 milioni di unità, in pratica il 2% in meno rispetto allo stesso periodo 2010.

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In Cina per di più la concorrenza più dura proviene dai prodotti no-brand che ormai detengono il 45% di share, contro l'attuale 19% di Nokia – due anni fa era al 33%. Secondo le ultime rivelazioni di Gartner la loro diffusione starebbe inoltre varcando i confini della Grande Muraglia, sbarcando in Africa, India, America Latina e Russia. E la sorpresa finale è dietro l'angolo: si parla già di smartphone di fascia bassa con sistema operativo Android.

Nokia, secondo gli esperti, avrebbe dovuto prevedere questa ondata e iniziare a fare scelte precise già due anni fa. Ormai il ritardo accumulato sembra irrecuperabile: a meno di miracoli dell'ultima ora il mercato entry-level globale sembra essere destinato a finire nelle mani dei produttori orientali.