Onkyo a patti con Microsoft per i tablet Android

Onkyo è l'ultima azienda in ordine di tempo a firmare un accordo di licenza con Microsoft per la vendita di tablet Android. Com'è noto la casa di Redmond detiene alcune tecnologie presenti all'interno del sistema operativo open source.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Dopo General Dynamics Itronix e Velocity Micro, il 30 giugno Microsoft ha firmato un nuovo accordo di licenza che permette a Onkyo, azienda giapponese specializzata in apparecchiature per l'home cinema e audio, di vendere tablet Android senza patemi d'animo.

Dopo HTC, Microsoft mette così in fila il quarto accordo che riguarda il sistema operativo open source ideato da Google. Siglando un patto con la casa di Redmond, tutte queste aziende evitano problemi di carattere legale, accettando di offrire a Microsoft una parte dei loro guadagni sui dispositivi Android venduti in cambio dell'uso di alcune proprietà intellettuali. Come tutti i precedenti accordi, anche per quello con Onkyo mancano i dettagli finanziari, in altre parole non sappiamo quanto sia l'incasso di Microsoft.

Microsoft prosegue quindi nella sua opera di accerchiamento del mondo Android, in attesa di rispondere sul campo alla soluzione di Google, oltre che all'iOS di Apple. La strategia di Ballmer sembra quella, almeno in questo momento, di stipulare accordi con i "pesci più piccoli", meno inclini a reagire.

Ci chiediamo quale sarà il "pesce grosso" a capitolare dopo HTC. Sappiamo che Microsoft ha cercato di arrivare a un accordo con Motorola e Barnes & Noble, ma le due aziende non sono volute scendere a patti, e sono state denunciate. Altre aziende, come Amazon, TomTom e Buffalo, hanno accordi di licenza con la casa di Redmond, siglati prima dell'ascesa di Android e legati generalmente al mondo "Linux". Si presume che l'OS di Google sfrutti le medesime proprietà intellettuali.

Non è chiaro se, come evidenziato da un'analisi di mercato mai confermata, Microsoft guadagni fino a 5 dollari da ogni smartphone HTC con Android venduto, oppure molto meno. Sappiamo solo che Barnes & Nobles ha dichiarato che "Microsoft richiede il pagamento di royalty sul singolo dispositivo e persino di più per qualsiasi prodotto che agisce in modo simile a un computer che a un semplice e-reader". 

A stabilire se le richieste della casa di Redmond siano troppo elevate, ci penserà un giudice, noi possiamo solo costatare che anche se ad alcuni può sembrare fastidioso, Microsoft non fa altro che far rispettare le sue proprietà intellettuali, e ha il pieno diritto di farlo.

In questo modo l'azienda incassa qualcosa dai mercati tablet e smartphone, due settori dove non ha ancora sfondato. Se da una parte Windows Phone 7 non attende altro che l'aggiornamento Mango - e la vendita dei primi prodotti Nokia - per provare a decollare, Windows 8 segnerà il vero ingresso dell'azienda nel mondo dei tablet. 

Fino ad allora, il successo di Android sarà anche un po' quello della casa di Redmond e visto che sul mercato c'è un nemico come Apple, in casa Microsoft hanno trovato un bel modo per limitare i danni prima di sferrare il proprio attacco all'intero mercato.