OpenAI si prepara a lanciare il suo primo dispositivo hardware dedicato all'intelligenza artificiale, frutto della collaborazione con Jony Ive, leggendario designer dietro l'estetica di iPhone e altri prodotti iconici di Apple. Il CEO Sam Altman ha condiviso nuovi dettagli sul progetto durante il Demo Day di Emerson Collective a San Francisco, rivelando una filosofia di design che punta a ribaltare il paradigma dei dispositivi moderni dominati da notifiche invasive e distrazioni continue. Il dispositivo, attualmente in fase di prototipo e privo di schermo secondo le indiscrezioni, dovrebbe arrivare sul mercato entro due anni.
La partnership tra OpenAI e Ive ha preso forma concreta all'inizio di quest'anno con l'acquisizione da parte della società di intelligenza artificiale di io, la startup di design fondata dall'ex chief designer di Apple. L'obiettivo dichiarato è portare l'AI nelle mani del grande pubblico attraverso un approccio hardware completamente nuovo, che si distacchi dalle convenzioni attuali degli smartphone e dei dispositivi indossabili.
Durante l'intervista condotta da Laurene Powell Jobs, Altman ha utilizzato l'iPhone come termine di paragone, definendolo "il massimo risultato dei prodotti di consumo" finora realizzato, capace di dividere la sua vita in un prima e un dopo. Tuttavia, il CEO di OpenAI ha espresso una critica netta verso la direzione presa dai dispositivi moderni, accusandoli di creare un ecosistema di distrazioni perpetue che impedisce agli utenti di concentrarsi su ciò che conta davvero.
"Quando uso i dispositivi attuali o la maggior parte delle applicazioni, mi sento come se stessi camminando per Times Square a New York, costretto a gestire continuamente piccole indegnità lungo il percorso: luci lampeggianti in faccia, persone che mi urtano, rumori che esplodono, è un'esperienza destabilizzante", ha dichiarato Altman. La critica si rivolge in particolare alle notifiche aggressive e alle app social progettate per catturare l'attenzione attraverso meccanismi di gratificazione immediata, elementi che secondo il CEO non contribuiscono a rendere le vite degli utenti "pacifiche e calme".
La visione alternativa proposta da Altman e Ive si concentra su un'esperienza radicalmente diversa, paragonata dal CEO alla serenità di "sedersi nella più bella cabana vicino a un lago tra le montagne, godendosi semplicemente la pace e la calma". Il dispositivo AI dovrebbe incarnare questa filosofia attraverso capacità di filtraggio intelligente delle informazioni, presentando contenuti e richiedendo input solo nei momenti contestualmente appropriati. L'obiettivo è costruire un rapporto di fiducia nel tempo, con un'AI che sviluppa una "consapevolezza contestuale incredibile dell'intera vita dell'utente".
Ive ha confermato la tempistica di lancio inferiore ai due anni e ha illustrato i principi che guidano il design del prodotto. "Amo le soluzioni che sembrano quasi ingenue nella loro semplicità", ha spiegato il designer britannico. La sua filosofia punta a creare prodotti "incredibilmente intelligenti e sofisticati che desideri toccare, che non generano intimidazione e che vuoi usare quasi distrattamente, senza pensarci, come semplici strumenti".
Le caratteristiche tecniche del dispositivo rimangono avvolte nel mistero, ma le indiscrezioni parlano di un form factor tascabile privo di schermo, suggerendo un'interazione basata principalmente su comandi vocali e feedback audio. Questa scelta progettuale rappresenterebbe una rottura netta con la dipendenza dai display che caratterizza l'attuale panorama dei dispositivi consumer, dai wearable agli smartphone pieghevoli.
Altman ha anticipato che la reazione iniziale del pubblico potrebbe essere di sorpresa per la semplicità apparente del design: "Quando le persone lo vedranno, diranno 'è tutto qui?... È così semplice'". Questa affermazione richiama l'approccio minimalista che ha caratterizzato le presentazioni dei prodotti Apple nell'era di Steve Jobs e Ive, dove la complessità tecnologica veniva celata dietro interfacce intuitive e design essenziali.
Il progetto si inserisce in un momento di fermento nel settore dei dispositivi AI, con diverse startup e aziende consolidate che stanno esplorando alternative agli smartphone tradizionali. L'esperienza di Ive nel creare prodotti che hanno ridefinito intere categorie merceologiche, combinata con le capacità di OpenAI nel campo dell'intelligenza artificiale generativa, potrebbe effettivamente produrre un dispositivo capace di sfidare le convenzioni attuali. Resta da vedere se il mercato, ormai abituato agli schermi touchscreen ad alta risoluzione e alle interfacce visive, sarà pronto ad abbracciare un paradigma di interazione fondamentalmente diverso basato sull'AI conversazionale.