Nel panorama sempre più competitivo dell'intelligenza artificiale, OpenAI ha appena messo a segno un colpo strategico acquisendo Software Applications Incorporated, azienda che custodisce al suo interno il team originario responsabile della creazione di Shortcuts per i dispositivi Apple. L'operazione, i cui dettagli finanziari rimangono riservati, porta in casa OpenAI non solo competenze tecniche di altissimo livello, ma anche una visione innovativa su come gli utenti dovrebbero interagire con l'intelligenza artificiale. Si tratta di un'acquisizione che punta dritta al cuore dell'esperienza utente, un aspetto spesso trascurato nella corsa agli algoritmi sempre più sofisticati.
Il progetto più recente su cui il team stava lavorando si chiama Sky, un'interfaccia AI contestuale costruita sopra macOS che rappresenta un approccio radicalmente diverso all'interazione con i computer. Sfruttando le API di sistema e le funzionalità di accessibilità native di Apple, Sky è in grado di "vedere" ciò che appare sullo schermo e di trasmetterlo a un modello linguistico di grandi dimensioni. L'utente può quindi impartire comandi in linguaggio naturale, e il sistema li traduce in azioni concrete eseguite attraverso diverse applicazioni, senza bisogno di configurazioni preliminari.
La filosofia dietro Sky ricorda quella di Shortcuts, ma con una differenza sostanziale: mentre Shortcuts richiede che l'utente costruisca preventivamente i propri flussi di lavoro automatizzati, Sky genera questi flussi al volo, interpretando le richieste dell'utente in tempo reale. È come avere un assistente digitale che comprende non solo cosa gli si chiede, ma anche il contesto in cui opera, adattandosi dinamicamente alle necessità del momento.
I tre fondatori di SAI entreranno tutti a far parte di OpenAI, portando con sé anni di esperienza maturata nei laboratori di Cupertino. Ari Weinstein, Conrad Kramer e Kim Beverett hanno lavorato fianco a fianco in Apple per diversi anni dopo che il colosso californiano aveva acquisito la loro precedente startup, creatrice di Workflows, l'applicazione che poi si sarebbe evoluta nell'attuale Shortcuts integrato in tutti gli ecosistemi Apple. Weinstein ricopriva il ruolo di CEO, Kramer quello di CTO e Beverett si occupava dello sviluppo prodotto.
OpenAI ha sottolineato come il progresso nell'intelligenza artificiale non consista esclusivamente nel rendere i sistemi più intelligenti. Un rappresentante dell'azienda ha spiegato che si tratta piuttosto di sbloccare questa intelligenza attraverso interfacce che comprendono il contesto, si adattano alle intenzioni dell'utente e funzionano in modo fluido e integrato. Questo approccio filosofico sembra perfettamente allineato con quanto il team di SAI ha dimostrato di saper fare.
I piani di OpenAI prevedono l'integrazione della profonda conoscenza di macOS e della capacità di sviluppo prodotto del team di Sky direttamente in ChatGPT. L'obiettivo dichiarato è quello di arricchire l'esperienza d'uso del chatbot più popolare al mondo con funzionalità che vadano oltre la semplice conversazione testuale, aprendo la strada a un'interazione più sofisticata e contestuale con il sistema operativo, potenzialmente sostituendo Apple Intelligence e Siri. L'acquisizione rappresenta un chiaro segnale della direzione che OpenAI intende intraprendere: non solo migliorare i modelli linguistici, ma renderli strumenti realmente utilizzabili nella vita quotidiana degli utenti, capaci di integrarsi senza soluzione di continuità nel flusso di lavoro digitale.
Questa mossa strategica mette OpenAI in diretta competizione con Apple stessa sul terreno dell'automazione intelligente, proprio utilizzando talenti che Apple aveva precedentemente coltivato. La capacità di eseguire azioni complesse attraverso comandi in linguaggio naturale potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con ChatGPT, trasformandolo da assistente conversazionale a vero e proprio centro di controllo per l'intero ambiente digitale.