Pixel 3 XL, riparabilità peggiore del 2 XL secondo iFixit

iFixit ha smontato il recente Pixel 3 XL di Google per verificarne la riparabilità. Il risultato è che Google ha fatto un passo indietro in questo campo.

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a cura di Alessandro Crea

La riparabilità di uno smartphone è un criterio fondamentale, soprattutto se parliamo dei modelli top gamma che costano diverse centinaia di euro o superano la soglia dei mille. Il recente Pixel 3 XL di Google non fa eccezione e il team di iFixit dunque non si è tirato indietro dal valutarlo. Il risultato, ve lo diciamo subito, non è dei migliori, con un 4 su 10, ma ciò che è peggio è che Google sembra aver fatto addirittura un passo indietro visto che il Pixel 2 XL del 2017 aveva ottenuto una votazione di 6 su 10.

Le criticità sono principalmente tre: un uso abnorme della colla all'interno della scocca, l'impossibilità di sostituire il display, uno degli elementi più delicati e soggetti a rotture, senza prima smontare l'intero smartphone e l'aumento della superficie posteriore coperta da vetro. Nel Pixel 2 XL ammontava al 20%, ora siamo al 100%, con tutti i rischi connessi di possibili rotture.

Fortunatamente non tutto è da buttare nell'ingegnerizzazione del Pixel 3 XL. Anzitutto ci sono pochissime viti e quelle presenti sono del tipo Torx T3, quelle più comuni. Plauso anche per la batteria, tenuta saldamente in posizione tramite una linguetta facile da rimuovere.

Come spesso accade infine, durante il teardown emergono anche alcune curiosità. Aprendo il Pixel 3 XL ad esempio i ragazzi di iFixit hanno scoperto che il display AMOLED tanto decantato da Display Mate per le sue qualità che gli hanno fatto guadagnare un'A+ come Samsung Galaxy S9 e iPhone XS, è prodotto da Samsung. Il sensore fotografico principale invece è il Sony IMX363.