“Portrait Matting” è il nome del processo di estrazione di un mascherino che permette di separare in modo preciso gli oggetti in primo piano dallo sfondo di un’immagine. Oltre che nell’industria cinematografica, questa tecnica è utilizzata ampiamente anche nella fotografia, con Google che ha da poco deciso di adottarla per migliorare i ritratti sui Pixel 6.

Nel caso dei ritratti tradizionali, l’immagine viene segmentata in modo binario, con un singolo pixel che può appartenere o al primo piano o allo sfondo. Questo tipo di segmentazione, tuttavia, non è in grado di gestire le scene che contengono dettagli sottili come ciocche di capelli e pellicce.

A differenza degli altri, questi mascherini aggiornati sono estremamente precisi anche in quelle situazioni in cui è difficile ottenere una separazione ottimale tra il primo piano e lo sfondo. Ciò rappresenta una vera e propria rivoluzione per chi ha dei capelli particolari (ad esempio molto ricci e vaporosi) e va alla ricerca del selfie perfetto.

Un altro vantaggio del Portrait Matting di Google consiste nell’eliminazione delle “fuoriuscite di verde” (visibili nella prima immagine del confronto qui sopra).

Per produrre un ritratto perfetto, Portrait Matting viene addestrato utilizzando un set di dati di alta qualità generato attraverso un sistema di acquisizione volumetrico personalizzato (“Light Stage”). Rispetto ai set di dati precedenti, questo è più realistico e consente all’illuminazione del soggetto in primo piano di corrispondere a quella dello sfondo. Tali set includono un gran numero di pose, sagome e scenari su cui Portrait Matting può basarsi per dare vita a ritratti “al top” con ogni singolo dettaglio separato dallo sfondo e perfettamente a fuoco. Tutte le informazioni su questa nuova tecnologia sono disponibili a questo link.