Recensione Xiaomi MI4, 300 euro ben spesi

Xiaomi MI4 è uno smartphone Android di fascia alta basato sulla ROM MIUI e costa solo 300 euro.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Xiaomi MI4

Xiaomi MI4 è uno smartphone Android top di gamma, in grado di offrire un'esperienza di alto livello, ma anche diversa da quella di un classico Android, grazie alla ROM MIUI personalizzata.

CONTRO: Manca l'LTE, l'NFC, non si può espandere la memoria

VERDETTO: A circa 300 euro lo Xiaomi MI4 offre una piattaforma hardware di ottimo livello, un bello schermo e l'interfaccia MIUI che sconvolge Android ma migliora l'ergonomia in tanti piccoli dettagli. Non è dotato di caratteristiche speciali e distintive, ma per chi vuole prima di tutto uno smartphone Android da usare in tutte le sue funzioni principali, MI4 convince.

Xiaomi MI4, la MIUI cambia l'esperienza

Si chiama Xiaomi Mi4, costa 350 euro, ed è uno smartphone Android di fascia alta che non ha niente da invidiare ai modelli che costano il doppio. Più o meno si può riassumere così il giudizio su questo smartphone dell'orientale Xiaomi, ma la novità principale è che nonostante sia Android, l'esperienza d'uso è molto differente grazie all'interfaccia MIUI, installata di fabbrica. Questo smartphone è disponibile da quest'estate, ma come al solito ci vuole un po' perché questi prodotti arrivino in Europa, poiché non godono ancora di una rete di distribuzione pari a quella di Samsung, Sony o LG. Inoltre ora è disponibile la versione MIUI 6, che cambia non poco dalla versione precedente. In questa prova vi parlerò dello smartphone, ma anche dell'esperienza d'uso con il software, poiché è la prima volta che approfondiamo l'uso con MIUI.

In quanti modi può essere disegnato un rettangolo? Per Xiaomi il modo corretto è quello di farlo assomigliare a un iPhone (non il nuovo iPhone, di cui potete leggere qui la recensione), con gli angoli arrotondati e i bordi in metallo. La facciata anteriore è conforme agli standard attuali, e con questo voglio dire che gli ingombri sono quelli usuali, con circa un centimetro sopra e sotto allo schermo, tasti a sfioramento sotto, fotocamera, altoparlante e sensore di luminosità sopra. I tasti a sfioramento sono posizionati al contrario rispetto a quelli che preferisco, il tasto "indietro" è a destra e "menù" è sulla sinistra, mentre in centro c'è il tasto Home. Sotto quest'ultimo, completamente invisibile, c'è un LED di stato che può illuminarsi di diversi colori per segnalare differenti avvisi.

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Il vano per la scheda MicroSIM è nel bordo sinistro, è un modello a carrellino che necessita il solito accessorio a punta da infilare in un foro. Il bilanciere del volume e il tasto di accensione sono nel bordo destro. Sopra c'è il jack audio da 3.5 mm e la porta infrarossi, la porta MicroUSB è sotto, a sinistra, mentre a destra ci sono i fori dietro cui si nasconde l'altoparlante.

La superficie posteriore è in plastica, una buona plastica, e gli unici elementi che rompono il design sono l'obiettivo della fotocamera, il flash LED e il logo dell'azienda. È tutto molto solido e massiccio, grazie anche alla struttura in acciaio, che però contribuisce a aumentare il peso (149 grammi). Ovviamente una struttura in alluminio avrebbe reso il MI4 più leggero, ma sarebbe costato di più. Le dimensioni sono di 139,2 x 67 x 8,9 mm.

Non è pensato per accedere al vano batteria, ma la cover posteriore si può effettivamente rimuovere, anche se non con facilità. Potete riuscirci con una ventosa, e poi sostituirla con una versione speciale, ad esempio in pelle o legno. Peccato che Xiaomi non abbia sfruttato questa possibilità, anche se non comoda, per permettere l'installazione di una scheda Micro SD. Infatti dovrete scegliere al momento dell'acquisto il taglio di memoria, se 16 o 64 GB.

Dal lato tecnico è uno smartphone di fascia alta. È basato su un SoC Snapdragon 801 di ultima generazione, il modello quad-core da 2.5 GHz, affiancato a 3 GB di memoria RAM, e la parte grafica è affidata all'Adreno 330. Nessun dubbio quindi per quanto concerne le prestazioni, sempre di alto livello. Inoltre è inclusa una dotazione di sensori di prim'ordine, c'è praticamente tutto, barometro incluso. Peccato che non si possa dire lo stesso per quanto riguarda la connettività: è solo 3G, quindi manca l'LTE, e non c'è l'NFC. Quanto sia grave o meno una o entrambe queste mancanze è molto soggettivo. Se da una parte è vero che l'LTE in Italia ha una buona distribuzione solo nei grandi centri urbani e che per molti il 3G è ancora più che sufficiente, presto diventerà una caratteristica a cui non potremo più fare a meno. Chi ha provato LTE sa di cosa parlo, è tutto un altro "viaggiare", ma per ora possiamo ancora soprassedere a questa mancanza. Lo stesso vale per l'NFC, poiché non pregiudica l'uso con qualsiasi accessorio (alla fine c'è il bluetooth). Non manca invece la connettività GPS, Wi-Fi in standard ac e Bluetooth 4.0.

Lo schermo da 5", un modello IPS con risoluzione 1080p, raggiunge un'ottima definizione grazie ai suoi 440 PPI. L'analisi qualitativa sullo schermo è molto positiva, con colori ben calibrati e una buona copertura dello spazio sRGB. Per essere pignoli, solo i verdi tendono a essere un po' più chiari rispetto a quanto dovrebbero essere, ma la resa generale è molto buona. Tuttavia, siccome spesso nella qualità percepita delle immagini c'è sempre un fattore soggettivo (quanti sono affascinati dagli AMOLED?), Xiaomi ha permesso, dal pannello opzioni, la modifica della temperatura e saturazione dei colori.

 

Dal lato audio è invece un po' carente, con meno di 70 dB è lontano dalla potenza che sono in grado di offrire altri modelli. Non sto parlando di qualità, che per l'altoparlante interno rimane ugualmente scarsa come per la maggior parte degli smartphone, ma di "volume" che è possibile raggiungere. Se siete soliti a usare il vivavoce o affidarvi all'altoparlante interno per qualcosa di più della semplice suoneria, sappiate che la potenza è limitata. Non ci sono auricolari nella confezione.

La batteria è da 3080 mAh, con il nostro test il cronometro si è fermato a poco più di 11 ore, un risultato soddisfacente. Vi ricordo che il nostro test si compone di un mix di attività, cioè navigazione web su Wi-Fi, navigazione 3G, visualizzazione di video, chiamate, ascolto di musica e videogiochi, in sessioni da 30 minuti, intervallate da sessioni di stand by sempre da 30 minuti. La connettività 3G è sempre accesa ed è attiva la sincronizzazione. Lo schermo è regolato a 200 cd/m2. Questo rappresenta un test intensivo, con un uso più leggero la batteria dura più a lungo, ma è importante considerare un valore con uno scenario reale, che si avvicina all'autonomia minima.

 

MIUI mette a disposizione due profili batteria, uno "normale" e uno "prestazioni", che dovrebbe essere abilitato quando servono le massime prestazioni, ad esempio con i giochi. Viene indicato come "profilo batteria" perché incide sull'autonomia, ma in realtà cambia le prestazioni della piattaforma. Il dato di poco più di 11 ore è stata rilevato con il profilo "normale", quello impostato di default, che è poi quello che tutti useranno. Per scrupolo abbiamo effettuato un test anche con il profilo "prestazioni" attivato, rilevando un risultato di circa 9 ore.

Di seguito potete invece vedere i risultati dei test con Antutu, effettuati con entrambi i profili.

Le prestazioni della CPU praticamente si dimezzano, e i risultati single thread, oltre al diminuire delle prestazioni della memoria, mostrano che è proprio il clock ad essere tagliato di un probabile 50%, mentre tutti i core rimangono sempre attivi. Non viene invece influenzata la GPU, che ovviamente risente leggermente del clock inferiore della CPU, ma che non ha un ruolo fondamentale quando non si usano i videogiochi – quindi non concorre nel consumo della batteria in maniera intensiva. La modalità bilanciata è quella che suggerisco di selezionare per l'uso normale dello smartphone, in quanto non farà differenza in termini di fluidità o reattività dello smartphone con le applicazioni più usate (posta, internet, musica, telefonate, etc).

 

 

 

Vi parlerò fra poco dell'interfaccia, prima occupiamoci però della fotocamera. Il sensore adottato è un Sony IMX214 per la fotocamera posteriore, un modello da 13 Mpx, lo stesso usato nel OnePlus One, mentre per quella anteriore da 8 Mpx è usato il modello IMX219, sempre di Sony. Il MI4 può però contare su un'apertura f/1.8 e un autofocus che dovrebbe essere più veloce (si parla di 0.2 secondi) rispetto a quello del OnePlus.

Vediamo come al solito gli scatti di prova che abbiamo effettuato in modalità automatica per valutare la qualità. Vi ricordo che potete aprire le immagini originali, così come scattate dal telefono, per rendervi conto con i vostri occhi della qualità.

Tutte le foto sono ingrandibili a dimensione originale

Le immagini mostrano colori ben più ricchi della realtà, con colori intensi. La definizione è buona in condizioni di buona luminosità, mentre con l'inasprirsi delle condizioni di scatto, con luce più fioca, le immagini si deteriorano velocemente. Mi aspettavo qualcosa di più sotto questo aspetto. Il software di scatto e veloce, così come la messa a fuoco, ma tutto funziona bene solo quando c'è una buona luminosità.

I video possono essere girati fino alla massima risoluzione 4K. Abbiamo però avuto qualche problema, poiché alla massima risoluzione i video scattavano, e anche a risoluzione inferiore c'era qualche problema di messa a fuoco. Conosciamo la videocamera e la piattaforma hardware, quindi il problema è software. MIUI viene aggiornato continuamente, quindi reputiamo questo problema facilmente risolvibile. Quanto a qualità possiamo però dirvi che rispecchia quella delle foto, con una resa più che sufficiente, anche se non straordinaria. Poteva però essere fatto qualcosa di più per stabilizzare meglio, via software, l'immagine.

L'interfaccia della fotocamera permette di mettere a fuoco con un tocco sullo schermo, e poi con un gesto circolare si può regolare l'esposizione. Passando il dito verso l'alto o il basso, dove sono presenti i comandi, si accede ai menù degli effetti o per regolare le impostazioni veloci. Tutte le regolazione più minuziose sono raggruppate in un pannello esterno.