Samsung sta per riportare i processori Exynos sui suoi modelli di punta con il Galaxy S26 Ultra, dopo averli esclusi dalla gamma Ultra dal 2022. La decisione rappresenta una svolta strategica per il colosso coreano, che per tre anni aveva affidato esclusivamente a Qualcomm i chip dei suoi smartphone più prestigiosi. Ma questa volta la situazione è radicalmente diversa, e chi acquisterà la variante con processore proprietario potrebbe ritrovarsi con il dispositivo più potente sul mercato.
Le prestazioni dell'Exynos 2600 hanno sorpreso gli analisti del settore, superando benchmark che sembravano inarrivabili. I dati trapelati mostrano numeri impressionanti: il chip coreano surclassa l'A19 Pro di Apple, montato sull'iPhone 17 Pro, con un vantaggio del 15% nelle operazioni multi-core e un sorprendente 75% nella gestione grafica. Ma è nell'elaborazione dell'intelligenza artificiale che il divario diventa abissale, con prestazioni sei volte superiori rispetto alla soluzione di Cupertino.
La comparazione con Snapdragon 8 Elite Gen 5, il processore Qualcomm che equipaggia gli smartphone Android più avanzati attualmente in commercio, conferma il dominio tecnico di Samsung. Exynos 2600 vanta un vantaggio del 30% nell'elaborazione AI e del 29% nelle prestazioni grafiche, cifre che nel mercato degli smartphone rappresentano margini significativi e tangibili nell'esperienza d'uso quotidiana.
Il segreto di questa superiorità risiede nella tecnologia produttiva a 2 nanometri sviluppata da Samsung Foundry, la divisione del gruppo dedicata alla produzione di semiconduttori. Mentre la concorrenza continua a utilizzare processi produttivi a 3 nm, il passaggio a una litografia più avanzata ha permesso di incrementare drasticamente efficienza e potenza, riducendo al contempo i consumi energetici. Questo salto generazionale rappresenta per Samsung la conferma delle proprie capacità ingegneristiche dopo anni difficili.
La strada per arrivare a questo risultato è stata infatti tutt'altro che lineare. Exynos 2500, prodotto con tecnologia a 3 nm, aveva causato grattacapi enormi all'azienda coreana: tassi di produzione insufficienti, difetti di fabbricazione e impossibilità di garantire volumi adeguati avevano costretto Samsung a escluderlo dalla serie Galaxy S25 (acquistabile qui), relegandolo al debutto sul Galaxy Z Flip 7. Tre problemi principali avevano tormentato i processori Exynos negli anni precedenti: prestazioni inferiori rispetto agli Snapdragon, tendenza al surriscaldamento e difficoltà produttive croniche della fonderia.
Il periodo buio ha portato conseguenze pesanti per Samsung Foundry, che si è trovata intrappolata in una spirale negativa: la scarsa affidabilità aveva allontanato i clienti, costringendo l'azienda a proporre tariffe competitive per non perdere ulteriore terreno. In alcuni momenti, gli osservatori del settore avevano persino ipotizzato una possibile chiusura della divisione produttiva, mentre crescevano le voci secondo cui Samsung avrebbe dovuto abbandonare completamente i processori proprietari per affidarsi esclusivamente a fornitori esterni.
L'assenza di Exynos dai modelli Ultra dal Galaxy S22 Ultra del 2022 testimoniava la gravità della situazione. Gli appassionati di tecnologia avevano sviluppato una diffidenza consolidata verso questi chip, preferendo acquistare le versioni dotate di processori Snapdragon anche quando questo significava importare dispositivi da mercati esteri. Lo stigma associato al marchio Exynos si era radicato profondamente nella percezione dei consumatori.
Con il Galaxy S26 Ultra, Samsung punta a ribaltare completamente questa narrativa. Exynos 2600 verrà distribuito in determinate regioni geografiche, e per la prima volta nella storia recente del marchio, chi riceverà la variante con chip proprietario potrà considerarsi fortunato anziché penalizzato. La performance del processore, se confermata nell'utilizzo reale, potrebbe rappresentare per Samsung quello che i chip della serie M hanno significato per Apple: la dimostrazione che l'integrazione verticale e il controllo completo della catena produttiva possono generare vantaggi competitivi decisivi.