Sony, lavoratori della divisione smartphone dimezzati entro il 2020?

Dai 4000 attuali si dovrebbe passare ai 2000 dipendenti, Sony starebbe studiando anche delle soluzioni alternative

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a cura di Christian Mazza

La crisi colpisce anche Sony che, dopo il primo round di licenziamenti avvenuti nel 2015 e che ha interessato circa un migliaio di posti,  sarebbe pronta a dimezzare letteralmente il numero dei lavoratori della divisione smartphone. A riportare la notizia è il portale orientale asia.nikkei, da sempre vicino alla vicende di casa Sony. Il report svela i dettagli della prossima e dolorosa manovra dell'azienda giapponese, raccontando quali sono le motivazioni dietro questa decisione.

Sony avrebbe deciso di ridurre la propria forza lavoro per due principali motivazioni: la prima è quella di ridurre i costi, la seconda è strettamente legata alla saturazione del mercato smartphone e prevede di ovviare alla riduzione delle vendite delle unità. Dai 4000 lavoratori si passerà, con ogni probabilità, ai 2000, un forte taglio che dovrebbe concretizzarsi appieno entro marzo del 2020.

A fronte del gran numero di licenziamenti, Sony avrebbe studiato delle soluzioni alternative che permetterebbero ai dipendenti di continuare a lavorare. La prima prevede la migrazione dei lavoratori giapponesi in altre divisioni, la seconda opzione sarebbe quella di offrire un forte incentivo a fronte di un prepensionamento volontario ai dipendenti delle sedi europee e orientali. L'ultima opzione, contemplata anche in altre occasioni da Sony, vedrebbe una limitazione delle vendite mobile per concentrare le energie sul mercato europeo e quello dell'Asia Orientale.

Gli analisti hanno previsto un calo vertiginoso delle vendite, con dati che presenterebbero un dimezzamento rispetto al 2017 (6,5 milioni di unità).

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