Il colosso italo-francese dei semiconduttori STMicroelectronics si trova ad affrontare un momento di trasformazione significativo, con importanti cambiamenti nella governance e numeri finanziari che raccontano la difficile congiuntura del settore microelettronico globale. La società, tra i principali attori europei nel panorama dei chip, ha comunicato simultaneamente il rafforzamento del proprio vertice con due figure italiane di spicco e una fotografia economica che evidenzia le sfide di un mercato in fase di rallentamento.
Sul fronte dei risultati finanziari, il primo trimestre del 2025 ha mostrato ricavi netti pari a 3,21 miliardi di dollari, registrando una contrazione del 22,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il margine lordo si è attestato al 33,7%, mentre il risultato operativo ha raggiunto i 234 milioni di dollari, con un margine operativo del 7,3%. L'utile netto si è fermato a 123 milioni di dollari, equivalenti a 0,13 dollari per azione diluita, un dato che testimonia le difficoltà del mercato dei semiconduttori a livello mondiale.
La generazione di cassa operativa ha comunque rappresentato un punto di forza, con 510 milioni di dollari prodotti nel trimestre. Gli investimenti in capitale hanno assorbito 538 milioni di dollari, portando il flusso di cassa libero a un saldo negativo di 28 milioni. La posizione finanziaria netta della società rimane solida con 2,86 miliardi di dollari, pur evidenziando una riduzione rispetto ai 3,39 miliardi registrati alla fine del 2024.
Sul versante della governance aziendale, l'assemblea degli azionisti ha approvato l'ingresso di Giovanna Dossena e Laura Zanetti nel consiglio di sorveglianza. Dossena porta con sé un'esperienza trentennale nel settore finanziario, culminata nel ruolo di Chief Financial Officer del gruppo Campari, oltre a una solida formazione accademica con una laurea in Economia e Commercio dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La sua carriera professionale l'ha vista protagonista anche in realtà come Luxottica Group e PricewaterhouseCoopers.
Zanetti, dal canto suo, arriva con un curriculum che spazia tra innovazione tecnologica e management strategico. La sua esperienza comprende ruoli di responsabilità in società di consulenza come Accenture e McKinsey, dove ha seguito progetti nei settori telecomunicazioni, media e tecnologia. Attualmente ricopre posizioni nel consiglio di amministrazione di importanti realtà come Intesa Sanpaolo Innovation Center, WeBuild e Adecco Group, dopo aver conseguito una laurea in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano e un MBA alla Columbia Business School.
Le due professioniste entrano a far parte di un organo di sorveglianza che già include figure di rilievo internazionale, contribuendo a portare competenze complementari in un momento in cui l'industria dei semiconduttori attraversa una fase di riassestamento. La loro nomina rafforza ulteriormente la componente italiana nella leadership del gruppo, che mantiene una forte presenza industriale nella penisola con stabilimenti produttivi di rilevanza strategica.
Per quanto riguarda le prospettive future, STMicroelectronics ha fornito una guidance per il secondo trimestre del 2025 che prevede ricavi netti intorno ai 3,20 miliardi di dollari, con una possibile oscillazione di 200 milioni in più o in meno. Il margine lordo atteso si posiziona al 34,5%, con un margine di variazione di circa 200 punti base. Questi dati confermano come il gruppo stia navigando un contesto di mercato caratterizzato da una domanda debole in diversi segmenti applicativi, dalla componentistica automobilistica all'elettronica industriale.
L'azienda, nata dalla fusione tra l'italiana SGS Microelettronica e la francese Thomson Semiconducteurs negli anni Ottanta, rappresenta oggi uno dei pochi campioni europei in grado di competere nel panorama globale dominato da player asiatici e americani.