Trump contro Apple: tensioni per la produzione di iPhone in India

La produzione di iPhone in India sta assumendo un ruolo sempre più strategico per Apple, ma Trump non sembra essere contento.

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a cura di Andrea Maiellano

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La produzione di iPhone in India sta assumendo un ruolo sempre più strategico per Apple, in un momento in cui le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina spingono i giganti tecnologici a diversificare le loro catene di approvvigionamento. Mentre Donald Trump promette il ritorno della produzione Apple negli Stati Uniti, l'India di Modi si afferma silenziosamente come il nuovo hub manifatturiero per i dispositivi della mela morsicata, con risultati economici già tangibili. Questa trasformazione avviene in un contesto di complesse negoziazioni commerciali tra Washington e Nuova Delhi, dove tariffe e accordi bilaterali ridisegnano gli equilibri del commercio globale.

Per il governo di Narendra Modi, l'espansione dei fornitori Apple in territorio indiano rappresenta il successo più emblematico della strategia nazionale volta a potenziare la produzione locale e attrarre aziende desiderose di ridurre la dipendenza dalla Cina. Gli smartphone sono diventati una delle principali voci di esportazione dell'India, con vendite verso gli Stati Uniti che hanno raggiunto la cifra notevole di 7 miliardi di dollari nell'anno fiscale 2024-25, in significativo aumento rispetto ai 4,7 miliardi dell'anno precedente. La maggior parte di questi dispositivi esportati sono iPhone, prodotti da Foxconn e Tata Electronics negli stabilimenti situati negli stati meridionali del Tamil Nadu e del Karnataka.

Questa trasformazione industriale dell'India avviene mentre Trump, in visita in Qatar, ha dichiarato che Apple sta pianificando di spostare una parte significativa della produzione di iPhone verso gli Stati Uniti. "Tim Cook sta trasferendo gran parte della produzione dalla Cina agli Stati Uniti", ha affermato l'ex presidente, sottolineando come questa mossa rappresenterebbe un cambio di paradigma nel settore manifatturiero americano.

Le dichiarazioni di Trump si inseriscono in un contesto di relazioni complesse tra Stati Uniti e India. Nonostante Modi e Trump siano ideologicamente allineati e personalmente in buoni rapporti, le elevate tariffe doganali indiane rappresentano un punto di attrito, tanto che Washington ha minacciato di imporre una tariffa del 26% sui prodotti indiani.

Il Segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick ha rivelato che Cook gli avrebbe confidato come gli Stati Uniti necessiterebbero di "braccia robotiche" per replicare la "scala e precisione" della produzione di iPhone in Cina. "Costruirà qui", ha dichiarato Lutnick alla CNBC, "e gli americani saranno i tecnici che gestiranno quelle fabbriche. Non saranno quelli che avvitano componenti".

Gli analisti stimano che spostare la produzione di iPhone negli Stati Uniti comporterebbe costi nell'ordine di decine di miliardi di dollari e richiederebbe anni di lavoro. Attualmente, Apple produce sul suolo americano solo una quantità molto limitata di prodotti, evidenziando le difficoltà logistiche e economiche di una transizione su larga scala.

Lutnick ha inoltre precisato che i suoi precedenti commenti su "un esercito di milioni di esseri umani che avvitano piccole viti per fabbricare iPhone" erano stati estrapolati dal contesto, aggiungendo che "gli americani lavoreranno in fabbriche esattamente come queste, con impieghi ben retribuiti".

Nel frattempo, India e Stati Uniti (che rappresenta il più grande partner commerciale per Nuova Delhi) stanno negoziando un accordo commerciale bilaterale, la cui prima fase dovrebbe essere finalizzata entro l'autunno. In questo contesto, Trump ha rivelato che l'India, "uno dei paesi con le tariffe più alte al mondo", ha offerto agli Stati Uniti un accordo che sostanzialmente eliminerebbe le tariffe sui prodotti americani: "Sono i più costosi e ora dicono niente tariffe".

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