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Pro
- Comparto fotografico eccezionale sotto ogni punto di vista.
- Display AMOLED QHD+ impeccabile per luminosità e fedeltà cromatica.
- Fluido, efficiente e termicamente stabile
- Autonomia elevata.
- Design premium e costruzione impeccabile.
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Contro
- Disponibile solo sul mercato cinese.
- Alcuni compromessi per sfruttare a dovere OriginOS 5.
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Ci sono smartphone che, per una ragione o per l'altra assumono i contorni di quelle "creature mitologiche" che affascinavano nell'epica greca.
È il caso del vivo X200 Ultra, uno dei cameraphone più celebri di questo affollato 2025 e che, per via delle sue qualità incredibili, e della sua reperibilità solo nei territori asiatici, è diventato uno degli oggetti del desiderio degli enthusiast degli smartphone e, in particolar modo, dei cameraphone.
D'altronde come dargli torto, vivo sembra aver voluto ridefinire gli standard di questa peculiare tipologia di device non scendendo a compromessi sotto alcun aspetto, realizzando un dispositivo che non si limita a migliorare ciò che già conosciamo, ma che tenta, con una sicurezza quasi spavalda, di "spostare più in là" i limiti a cui tutti siamo stati abituati.
Tutti motivi validissimi per metterci le mie manacce sopra per scoprire se queste "leggende" avessero un fondo di verità. Non vi nascondo che, fin dal primo approccio con il vivo X200 Ultra, me ne sono innamorato e da "smartphone da testare" è diventato il mio immancabile compagno di viaggio.
Per diverse settimane mi ha seguito in viaggi di lavoro, vita di tutti i giorni e mi ha persino salvato durante un matrimonio all'ultimo minuto, dimostrandosi non solo un top di gamma costruito in maniera incredibilmente sapiente, ma soprattutto uno strumento di lavoro affidabile, coerente e sorprendente.
Un’eleganza che impone rispetto
Il primo impatto con vivo X200 Ultra è indubbiamente sorprendente. Al netto di un unboxing che "ricorda i bei tempi andati", visto la dotazione decisamente completa tipica degli smartphone asiatici, sono i materiali e la cura nella costruzione che lasciano ben più che positivamente impressionati.
La scocca posteriore in vetro satinato regala una sensazione di sobria eleganza, non permettendo di collezionare impronte digitali con l'utilizzo quotidiano.
Il mastodontico modulo circolare dedicato alle fotocamere, incastonato in una cornice metallica lucida e zigrinata, non lascia spazio a dubbi su quale sia lo scopo principale di questo smartphone. Nota positiva margine, la posizione del modulo fotografico garantisce un supporto per il dito indice che garantisce un comfort maggiore durante l'utilizzo del vivo X200 Ultra.
La cornice in alluminio offre la giusta resistenza allo smartphone e favorisce il grip necessario per non renderlo eccessivamente una saponetta, mentre nella parte frontale si mette in bella mostra, come da tradizione lo schermo leggermente curvo del device.
Si tratta di un display AMOLED LTPO da 6,82 pollici con risoluzione di 1440 x 3168, aspect ratio 19.8:9, 510ppi e refresh variabile da 1 a 120 Hz. La luminosità di picco, con i contenuti in HDR, raggiunge il sorprendente picco di 4500 nits e, in linea generale, in ogni condizione risulta leggibilissimo anche quando la luce del sole ci picchia direttamente contro.
È la resa cromatica, però, a lasciare senza parole: vivace ma mai artificiale, equilibrata, con un bianco perfettamente neutro e neri assoluti. Guardare foto o video sullo schermo del X200 Ultra è semplicemente incredibile e il pieno supporto al Dolby Vision non fa altro che confermarne la bontà nella fruizione di contenuti multimediali.
È uno smartphone importante, grande, possente, ma mai sgraziato: il peso di circa 227 grammi è distribuito in modo equilibrato, e il profilo leggermente curvo ai bordi ne snellisce la forma e, per l'appunto ne migliora la presa.
Trattandosi, comunque, di un device pensato per i professionisti della fotografia, non poteva mancare la certificazione IP68 per garantirne la resistenza all’acqua e alla polvere, rendendolo "de facto" un vero e proprio strumento professionale.
Quello che sorprende del design, però, è la capacità di vivo di non ostentare. L'X200 Ultra, non vuole presentarsi come una fotocamera compatta con dentro uno smartphone, ma vuole essere la summa di due mondi che collidono insieme in un device che, per quanto massiccio, non si rivela mai sgraziato o poco elegante.
Tornando un secondo all'unboxing dello smartphone, la confezione quadrata include: caricatore da 120W, cavo USB-C, una custodia in silicone morbida, una pellicola preapplicata sul display, l'immancabile manualsticia in cinese e lo spillino per estrarre il carrello della SIM.
Tutto è posizionato in maniera ordinata e precisa, quasi a voler ricordare quanto vivo ci tenga alla presentazione del prodotto e a soddisfare i suoi clienti curando nel dettaglio ogni aspetto dell'esperienza offerta dai suoi device.
Potenza da vero top di gamma
Sotto il cofano del vivo X200 ultra troviamo lo Snapdragon 8 Elite (Octa-core: 2x4.32 GHz + 6x3.53 GHz), ovvero uno dei SoC più avanzati disponibili sul mercato Android.
È realizzato con processo produttivo a 3 nm e dotato di un’architettura capace di unire prestazioni brutali a una gestione energetica sorprendentemente efficiente.
Nella configurazione che sto attualmente usando (16 GB di RAM LPDDR5X e 1TB di memoria UFS 4.1), lo smartphone è un piccolo mostro. Nessun lag, nessun rallentamento, neanche con decine di app aperte, editing di file RAW o registrazioni video in 4K. Tutto scorre sempre in maniera fluida con la naturalezza che ci si aspetta da un sistema ottimizzato alla perfezione.
L’interfaccia OriginOS 5, esclusiva per il mercato cinese, è forse la più curata e coerente mai vista su un Android asiatico. Lontana da quei fastidiosi eccessi composti da una marea di funzioni poco utili per noi occidentali, appare leggera, reattiva, con animazioni fluide e una logica chiara.
Le personalizzazioni sono infinite, come da tradizione, ma mai invadenti, rendendo questa versione custom di Android versatile e perfettamente adattabile anche agli utenti occidentali, ma ve ne parlerò nel dettaglio fra poco.
L'aspetto più importante, almeno per me, è che durante tutti i miei test, il telefono non si è mai surriscaldato in modo fastidioso, neanche dopo sessioni di gaming prolungate con Genshin Impact o dopo decine di minuti di registrazioni n 4K o di editing in mobilità.
In parole povere, il vivo X200 Ultra è uno smartphone costantemente veloce e performante, senza cali e senza compromessi. Un cameraphone che prima di tutto è un top di gamma incredibilmente potente e capace, persino, di superare in potenza ed efficienza i flagship più noti e blasonati.
Un comparto fotografico straordinario
Vivo non ha mai nascosto la sua ambizione del voler dominare il mondo della fotografia su smartphone, ma con l’X200 Ultra l'azienda ha compiuto dei passi in avanti così mastodontici da rendere il loro ultimo top di gamma una vera e propria dichiarazione d’intenti per l'intero settore.
Il modulo fotografico dell'X200 Ultra è composto da:
• Sensore principale Sony LYT-900 da 1 pollice, 50 MP, apertura f/1.6, stabilizzazione OIS a doppio asse.
• Teleobiettivo periscopico da 200 MP, con zoom ottico 4,3x, OIS e zoom digitale fino a 200x.
• Teleobiettivo secondario da 50 MP (ritratto) con zoom 3,5x e sensore dedicato alla profondità.
• Ultragrandangolare da 50 MP con autofocus e supporto macro.
Per quanto sulla carta sia già impressionante, è sul campo che questo sistema rivela il suo vero potenziale. Ogni scatto è bilanciato, naturale, coerente. La collaborazione con Zeiss non è solo un logo inciso sulla scocca del modulo fotografico e lo si può constatare nella filosofia della celebre azienda, che permea ogni scatto fatto con il vivo: contrasto realistico, colori morbidi e fedeli, toni della pelle neutri, e soprattutto un processing sobrio, che non altera ciò che si vede.
Di giorno, il sensore principale è capace di catturare una quantità di dettaglio che sfida la logica: dalle texture del metallo alle ombre più sottili. I cieli non vengono mai bruciati, i verdi non sono fluorescenti e i volti mantengono un incarnato vero, quasi analogico.
Ma è di notte che vivo X200 Ultra diventa realmente magico. Il sensore da 1” cattura una quantità di luce tale da ridurre drasticamente la necessità di elaborazione digitale. L’immagine resta pulita, densa, quasi tridimensionale. Il rumore è praticamente assente, e il bilanciamento del bianco resta preciso anche in condizioni di illuminazione difficili.
Lo zoom periscopico da 200 MP, poi, è la più grande sorpresa: anche a 10x, le foto restano perfettamente nitide e utilizzabili, mentre a 6.7x il dettaglio è assoluto, con una resa paragonabile a quella di una lente dedicata. Vivo ha raggiunto una naturalezza d’immagine che finora nessun altro smartphone aveva saputo offrire con queste focali.
L'aspetto più interessante, però, è da trovarsi nella resa complessiva dell'intero modulo fotografico. Laddove, sicuramente, ci saranno competitor che riusciranno in questo, o quello, specifico contesto a offrire risultati anche migliori del vivo x200 Ultra, la sua capacità di riuscire a restituire sempre scatti incredibilmente belli, anche in "punta e scatta", senza dover impazzire dietro alle decine di parametri che l'azienda ha messo a disposizione per i professionisti, è l'aspetto indubbiamente milgiore dell'intera esperienza.
Non si sa dove mettere le mani? Si punta, si scatta e si ottiene comunque una foto di incredibile qualità. Si è professionisti e si vuole trattare il vivo X200 Ultra come una fotocamera professionale? Vivo e Zeiss hanno fornito così tante funzionalità aggiuntive da permettere a qualunque professionista di utilizzare esclusivamente l'X200 Ultra per uno shooting.
Lato video, infine, il dispositivo può arrivare a registrare fino a una risoluzione di 8K, ma il binomio 4K/60 fps resta il punto di equilibrio ideale. La stabilizzazione ottica e quella digitale lavorano in sinergia, restituendo filmati fluidi e privi di micro-movimenti, anche camminando. Il profilo Zeiss Cinematic Mode, inoltre, offre una serie di controlli avanzati che, in combinazione con le ottime lenti presenti nello smartphone, riesce a competere ad armi pari anche con quel famoso smartphone di Cupertino, tanto elogiato per la sua capacità di registrare video professionali in ogni condizione.
Piccola nota a margine, il vivo X200 Ultra offre un "camera button" sul fianco destro dello chassis. È comodo, è aptico, non offre tantissimi orpelli e punta tutto sulla sostanza. Un doppio click apre la fotocamera, dopodiché si preme leggermente per mettere a fuoco e si finisce la corsa virtuale del pulsante per scattare. Se si tiene premuto, si possono eseguire scatti in sequenza per quelle condizioni che lo rchiedono.
Il posizionamento del pulsante è ottimo, non si rischia di premerlo accidentalmente e tutte le funzioni accessorie sono configurabili successivamente, se ne si sente veramente il bisogno. Insomma un tasto che, in un cameraphone di questa tipologia, riesce a restituire realmente quel feeling da fotocamera che altri competitor non sono riusciti a offrire.
Un Android diverso
Come vi anticipavo in apertura, vivo X200 Ultra è disponibile solo sul territorio asiatico e per averne uno bisogna per forza acquistarlo d'importazione. Laddove non ci son incompatibilità con le reti nostrane, e tutto funziona senza problemi di sorta, bisogna tenere a mente due aspetti molto importanti: l'assistenza post vendita e una versione di Android che necessita di essere, parzialmente, re-imparata.
Per quanto riguarda la garanzia, il mio consiglio è di affidarvi a store che vi garantiscano un'assistenza post-vendita lato venditore, permettendovi comunque di avere un periodo di copertura per ogni eventuale problema; per quanto riguarda, invece, OriginOS 5, vivo è riuscita a realizzare una versione custom di Android che non presenta troppi compromessi agli utenti occidentali.
Vi anticipo subito che, come da tradizione, il feed delle news di Google (raggiungibile con un veloce swipe da sinistra verso destra) non è disponibile con OriginOS 5, visto che il feed di sistema si appoggia a un aggregatore di news esclusivamente in cinese. Allo stesso modo, per chi è abituato ad accedere a Gemini sfruttando uno dei tasti fisici dello smartphone, sarà necessario utilizzare un applicazione di terze parti (quali Button Mapper) per associare l'assistente di Mountain View a un tasto differente rispetto a quello dell'accensione (collegato di default all'assistente, esclusivamente in lingua cinese, di vivo).
Per il resto siamo di fronte a un OS che offre le stesse funzioni a cui siamo tutti abituati, con l'unica differenza che sarà necessaria una configurazione iniziale un po' più lunga del normale, per eliminare le applicazioni preinstallate (disponibili nella sola lingua cinese), sostituire la tastiera di default con G-Board e rendere predefinite tutte quelle app della suite di Google che normalmente utilizziamo su Android.
Per il resto, a parte qualche gesture leggermente diversa e qualche opzione di personalizzazione proprietario di OriginOS 5, tutto è esattamente come un qualsiasi altro smartphone Android. PlayStore andrà scaricato la prima volta dallo store proprietario di vivo (che non richiede alcuna registrazione per farlo) e dopodiché sarà necessario spendere un po' di tempo con le dozzine di opzioni disponibili in OriginOS 5 per andare a cucire attorno alle proprie necessità l'OS di vivo.
Piccola nota a margine, è encomiabile con quanta frequenza vivo metta a disposizione dei nuovi aggiornamenti software per andare a migliorare costantemente l'esperienza, tenere Android sempre aggiornato e aggiungere nuove funzioni. Purtroppo non ho notizie in merito a quanti "major update" vengano garantiti da vivo ma notando con quanta frequenza, in queste settimane, sia stato possibile aggiornare l'OS, non è un aspetto che mi ha particolarmente preoccupato.
Autonomia incredibile
Un telefono così ambizioso avrebbe potuto tranquillamente scendere a compromessi con la durata della batteria, allineandosi a quella offerta da moltissimi device della concorrenza... e invece no. La batteria da 6000 mAh garantisce una giornata e mezza piena di uso intenso, e supera tranquillamente le 9 ore di schermo acceso.
Vivo ha ottimizzato magistralmente il proprio smartphone per far brillare l'ottima efficienza energetica dello Snapdragon: il processore lavora in maniera certosina per bilanciare potenza e consumo con una precisione che, fino a ora, si era vista solo su alcuni device di Apple.
L'aspetto più importante, però, è che nell'eventualità di rimanere senza batteria, si può sfruttare la ricarica rapida da 120W per riportare il telefono al 100% in poco più di 20 minuti. È presente, inoltre, anche la ricarica wireless da 50W (compatibile solo con alcune tipologie di caricabatterie) e la ricarica inversa da 10W, utile per alimentare auricolari o smartwatch.
A rimarcare l'ottimo lavoro in termini di ottimizzazione ed efficienza, nonostante la velocità della ricarica, il calore generato è minimo, segno ulteriore di uno smartphone ben calibrato sotto ogni aspetto.
Il risultato finale è un device potente, versatile, performante e che non fa mai preoccupare in merito al livello residuo di batteria, visto che in una manciata di minuti è nuovamente, e pienamente, operativo.
Audio, connettività e feedback aptico
Prima di concludere è necessario spendere due parole su tutti quegli aspetti che vanno a completare l'esperienza premium offerta da vivo con questo suo top di gamma.
Il comparto audio è stereo, ben bilanciato (mai troppo gonfio nella parte inferiore, mai troppo squillante i quella superiore), con supporto ad Hi-Res e Dolby Atmos. Ogni formato multimediale testato ha restituito un suono potente e nitido, perfetto per film e musica.
Il lettore d’impronte ultrasonico sotto lo schermo è sempre velocissimo e preciso (anche con un vetro protettivo applicato sl display), mentre la vibrazione aptica è una delle migliori mai provate su uno smartphone Android: breve, secca, mai rumorosa.
Sul fronte connettività, invece, troviamo tutto ciò che si possa desiderare: 5G dual SIM, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, NFC e il nuovo sistema satellitare BeiDou che permette l’invio di messaggi di testo anche in assenza di rete mobile.
Un capolavoro tecnico con un’anima
Il vivo X200 Ultra è uno di quei telefoni che ti costringono a ripensare le priorità.
Non è solo un concentrato di tecnologia, non è solo un cameraphone difficile da battere e non è solo una scheda tecnica di indubbia qualità... è tutte queste cose racchiuse in uno smartphone che è una dichiarazione d’amore verso la fotografia e il design.
È il tipo di smartphone che non cerca di stupire con effetti speciali, ma con la costanza della sua qualità, lasciandoti costantemente perplesso su come sia possibile ottenere così tanto da un device che, alla fine dei conti, surclassa la conocrrenza sotto praticamente ogni punto di vista.
Non è perfetto per via della disponibilità limitata alla Cina, che ne riduce l’accessibilità, e per via di qualche funzione dell’interfaccia OriginOS 5 che resta ancora troppo localizzata. Ma se siete disposti a importarlo e a spendere del tempo assieme a lui per configurarlo, capirlo e sfruttarlo in ogni suo aspetto, difficilmente troverete qualcosa di più appagante nel panorama Android del 2025.