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a cura di Andrea Guerriero

Non c'è pace per il videogioco di Star Wars dell'ormai defunta Visceral Games. Il definitivo divorzio di Amy Hennig da Electronic Arts affievolisce le speranze dei fan di poter giocare al titolo story-driven dedicato all'universo di Guerre Stellari, in favore di un'esperienza orientata al multiplayer ed infarcita di elementi live service. 

Tutti voi ricorderete sicuramente il triste epilogo che ha segnato la definitiva chiusura di Visceral Games. Lo scorso ottobre, lo studio che negli anni ci ha regalto la trilogia horror di Dead Space e il meno fortunato Dante's Inferno si è visto costretto ad abbandonare le scene, per decisione del colosso americano Electronic Arts. Una scelta che non ha solo interrotto il flusso creativo di una delle software house più apprezzate degli ultimi anni, ma che ha soprattutto cambiato per sempre il volto del loro progetto più atteso, quell'avventura a tema Star Wars che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto calare i giocatori in un'esperienza assolutamente story-driven. Con la chiusura di Visceral, il promettente Star Wars in single player diretto da Amy Henning, la creatrice della serie Uncharted, è stato poi affidato ai ragazzi di EA Vancouver, che hanno abbracciato la volontà di EA di trasformarlo in un titolo fortemente orientato al multiplayer e alla pratica delle microtransazioni

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È dunque lecito chiedersi che fine abbia fatto ora la Hennig, che ha visto andare in frantumi il sogno di raccontare una storia inedita nella ''Galassia lontana lontana'' più amata di sempre. Come dichiarato dalla stessa sviluppatrice in occasione della Gamelap di Barcellona, i suoi rapporti con Electronic Arts si sono interrotti già nel mese di gennaio, spingendola a fondare una nuova etichetta del tutto indipendente''Non lavoro più con EA da gennaio, tecnicamente e legalmente parlando. Ora sto lavorando indipendentemente e voglio restare indipendente. Ho appena avviato il mio piccolo studio autonomo e mi sto consultando con alcune persone. Spero di poter reclutare un po' di gente, mi piacerebbe avere una piccola compagnia di sei o otto persone, quindici al massimo e fare altri progetti, come titoli per la realtà virtuale''.

Non è tutto. Interrogata sulla possibilità che il colosso di Redwood City possa tornare sui suoi passi e riprendere in mano il progetto iniziale del gioco di Star Wars sviluppato dal suo team, la talentuosa Amy non ha lasciato spazio a troppe speranze''Lo studio di Vancouver sta lavorando a qualcosa di diverso. Non ha nulla in comune con quanto pensato inizialmente. Sapete, una volta che vai open world, diventa un titolo fin troppo diverso da quello che stavamo creando. Tutti hanno amato quello che stavamo facendo e vorrei tanto vedere quel progetto riemergere, ma è  parecchio complicato''.

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Amy Hannig annuncia la nascita del suo studio indie

Insomma, molto probabilmente non potremo mai vivere le avventure di Dodger - quello che sarebbe dovuto essere il protagonista dello Star Wars targato Visceral Games -, in favore di un videogame ''finalmente'' non troppo lineare. Voi cosa ne dite, sarà davvero così?  


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