Combattimento, buone idee con alcuni difetti

Recensione di Blackguards, un gioco di ruolo con combattimenti a turni, ma con evidenti difetti di storia e implementazione.

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a cura di Tom's Hardware

Combattimento, buone idee con alcuni difetti

Il combattimento è molto simile ad altri strategici basati su caselle ad esagoni e sotto quest'aspetto non ha nulla di eccezionale. La particolarità di questo titolo è l'elevata interazione tra la vostra strategia e gli elementi dello scenario. Non stiamo parlando solo di coperture da attacchi a distanza ma anche di elementi con cui interagire, come sacche di gas che bruciano o pozzanghere che fanno scivolare i nemici. Il corretto utilizzo di questi elementi vi consentirà una risoluzione dei combattimenti molto più semplice.

Ora però sorge un grosso problema: il colore azzurro semi-trasparente degli esagoni in cui vi muovete blocca spesso la visibilità degli elementi sopra citati, questo crea in genere una grossa frustrazione nel giocatore che non comprende come completare un livello apparentemente impossibile. Ad esempio in uno dei combattimenti dovrete affrontare un gigante di legno, nella mappa sono disponibili sacche di gas che se incendiate provocheranno gravi danni al nemico, purtroppo però non sono indicate in alcun modo evidente e richiedono al giocatore meno attento diverso tempo prima di capire come sconfiggere un nemico apparentemente invincibile.

Questo mostra come un'idea apparentemente intelligente, possa rovinare un gioco se implementata male.

 

Alla fine di ogni combattimento avrete la possibilità di ritornare in città, qui potrete curarvi e scambiare oggetti con i mercanti, nulla di nuovo o emozionante, un sistema di compravendita abbastanza banale. Il sistema di livelli appare interessante ma alla fine è una semplice variazione di sistemi già esistenti. Il gioco vi dà la libertà di scegliere l'ordine in cui esplorare le varie locazioni, ma la differenza è ben poca considerato che prima o poi dovrete visitare ogni luogo.