Borderlands 4: Gearbox ironizza sul prezzo di del gioco

Borderlands 4: costi di sviluppo superiori al precedente capitolo, ma il CEO ironizza il più possibile sul prezzo finale del gioco.

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a cura di Andrea Maiellano

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Il dibattito sui prezzi dei videogiochi (che oramai è confermato che raggiungeranno i 90€) si è riacceso dopo le recenti dichiarazioni di Randy Pitchford, CEO di Gearbox, che durante un panel al PAX East ha affrontato la delicata questione del prezzo di Borderlands 4, lasciando intravedere la possibilità che anche questo atteso sequel possa allinearsi alla nuova tendenza al rialzo. In un contesto dove Nintendo e Microsoft hanno già fatto la loro mossa con titoli premium a 90€, e con i budget di sviluppo che continuano a lievitare, l'industria sembra trovarsi a un bivio strategico tra accessibilità e sostenibilità economica.

"Vi dirò la verità. Non lo so. Questa è la verità. Andrò dritto al punto. È un periodo interessante", ha dichiarato Pitchford quando gli è stato chiesto quanto costerà Borderlands 4. La sua risposta, apparentemente evasiva, riflette in realtà la complessità di una decisione che coinvolge numerosi fattori economici e strategici. Da un lato, come ha spiegato lo stesso Pitchford, esiste la necessità di mantenere i prodotti accessibili in "un mercato competitivo dove chi prende queste decisioni vuole vendere quanti più prodotti possibile".

Dall'altro lato, i budget di sviluppo continuano a crescere in modo esponenziale. "Borderlands 4 ha un budget di sviluppo più che doppio rispetto a Borderlands 3. Più che doppio", ha rivelato Pitchford, sottolineando come questa escalation dei costi stia mettendo sotto pressione l'intero settore. A complicare ulteriormente la situazione ci sono "le tariffe per il packaging retail" e altre spese che rendono il quadro economico sempre più complesso per gli sviluppatori e i publisher.

L'aumento dei costi di produzione sta spingendo molti editori a considerare l'innalzamento del prezzo standard come una necessità piuttosto che una scelta. Nintendo con Mario Kart World per Switch 2 e Microsoft con alcuni dei suoi titoli di punta hanno già fatto il passo verso la soglia degli 80 dollari, creando un precedente che potrebbe diventare la nuova normalità del settore.

La filosofia alla base delle decisioni di prezzo, secondo il CEO di Gearbox, rimane quella di trovare un equilibrio tra sostenibilità economica e valore percepito: "Vogliamo che le persone lo comprino così da avere le risorse per crearne altri, ma vogliamo anche che chiunque acquisti e giochi a un titolo Gearbox abbia la certezza di aver ottenuto la parte migliore dell'affare". Una dichiarazione che rivela la tensione tra la necessità di generare ricavi e quella di non alienare la base di fan con prezzi percepiti come eccessivi.

Pitchford ha confermato che i preordini di Borderlands 4 apriranno "presto" e che entro quella data verrà stabilito il prezzo definitivo. Con una punta di ironia, ha anche scherzato sulla possibilità di vendere separatamente alcune funzionalità: "Se sarà più economico, forse vi venderemo quella minimappa che volete tanto e che svilupperemo in seguito", riferendosi al feedback dei giocatori sulla decisione di sostituire la tradizionale minimappa con una bussola, scelta legata all'enfasi sulla verticalità nel nuovo capitolo della serie.

Il dibattito sui prezzi dei videogiochi si inserisce in un contesto più ampio dove anche l'ex presidente di PlayStation ha recentemente attribuito l'aumento dei prezzi ai "costi di produzione" dei titoli AAA, suggerendo che giochi sviluppati da "team più ristretti" come Clair Obscur potrebbero rappresentare una via alternativa per il futuro. Una riflessione che evidenzia come l'industria stia cercando modelli sostenibili che possano conciliare l'escalation dei costi con le aspettative e le possibilità economiche dei giocatori.

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