CD Projekt RED ha ribadito la propria volontà di lanciare l'intera nuova trilogia di The Witcher con protagonista Ciri nell'arco di sei anni, un piano di rilascio che potrebbe ridefinire gli standard produttivi dei giochi AAA open-world. Durante una recente conference call finanziaria, il co-CEO Michał Nowakowski ha confermato che lo studio polacco punta a ridurre drasticamente i tempi di sviluppo tra un capitolo e l'altro, sfruttando l'adozione completa di Unreal Engine 5 per l'intera saga. Si tratta di un'ambizione che stride con gli standard attuali dell'industria, dove i blockbuster di questo calibro richiedono tipicamente cicli di sviluppo di 4-5 anni ciascuno.
La chiave di questa strategia accelerata risiede proprio nel passaggio a Unreal Engine 5, tecnologia che CD Projekt RED sta utilizzando per The Witcher 4 da quasi quattro anni. Nowakowski si è detto estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti, citando la tech demo presentata all'Unreal Fest di alcuni mesi fa come dimostrazione concreta delle capacità del motore grafico applicato a un open-world massiccio. Lo studio sta imparando ad adattare l'engine di Epic Games alle esigenze specifiche di un gioco di ruolo a mondo aperto di queste dimensioni, accumulando know-how che dovrebbe tradursi in pipeline produttive più efficienti per i capitoli successivi.
Secondo la tabella di marcia dichiarata, lo sviluppatore prevede tempi di produzione più brevi tra The Witcher 4 e The Witcher 5, e ancora più rapidi tra quest'ultimo e The Witcher 6. Traducendo questi intenti in date concrete: considerando che CD Projekt ha già escluso un'uscita nel 2026, il primo capitolo della trilogia potrebbe vedere la luce nel novembre 2027, seguito da The Witcher 5 nel 2030 e The Witcher 6 nel 2033. Attualmente 447 sviluppatori sono impegnati sul quarto capitolo, un numero in leggero aumento rispetto ai dati di luglio, segno che la produzione è entrata pienamente nella fase più intensa.
L'ambizione del piano emerge con chiarezza se confrontata con i tempi di sviluppo di altri franchise di pari levatura. The Witcher 3: Wild Hunt venne pubblicato quattro anni dopo The Witcher 2: Assassins of Kings, nel maggio 2015. Bethesda sta ancora lavorando su The Elder Scrolls 6 annunciato nel 2018, mentre tra Ghost of Tsushima e Ghost of Yotei di Sony sono passati cinque anni. Anche il nuovo Fable di Microsoft, previsto per il 2026, è in sviluppo da oltre sei anni considerando i lavori pre-annuncio. L'idea di sfornare tre capitoli completi nell'arco temporale che altri studi impiegano per uno o due giochi appare quindi particolarmente audace.
Diversi fattori potrebbero complicare l'esecuzione di questa roadmap. Lo studio polacco dovrà inevitabilmente gestire una transizione generazionale delle console, che potrebbe verificarsi prima o durante il ciclo di rilascio della trilogia. L'industria videoludica sta attraversando uno dei periodi più turbolenti e trasformativi della sua storia, con ondate di licenziamenti, chiusure di studi e consolidamenti che potrebbero ridisegnare completamente il panorama nei prossimi anni. Le variabili in gioco sono troppe per considerare questo piano come scolpito nella pietra.
A complicare ulteriormente il quadro c'è il resto della pipeline produttiva di CD Projekt RED. Lo studio ha in cantiere Cyberpunk 2, attualmente in una fase di sviluppo meno avanzata rispetto a The Witcher 4, e il remake del primo The Witcher affidato a un team esterno. Resta da capire se Cyberpunk 2 verrà inserito tra un capitolo e l'altro della trilogia o se lo studio attenderà il completamento della saga prima di lanciarlo. Senza contare i numerosi altri progetti videoludici e cross-mediali legati alle IP dello studio polacco, che dimostrano quanto il carico di lavoro sia massiccio.