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Chronos Before the Ashes, dalla VR a gioco tradizionale | Recensione

La nostra recensione di Chronos Before the Ashes: sarà riuscito il prequel di Remnant From the Ashes a rispettare le aspettative?

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Avatar di Giacomo Todeschini

a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Pubblicato il 30/11/2020 alle 16:00 - Aggiornato il 19/10/2023 alle 16:20
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  • Pro
    • Ambientazioni intriganti
    • Apre nuovi scenari sulla lore della saga
  • Contro
    • Eccessivamente semplicistico
    • La provenienza VR si sente tutta
    • Telecamera fastidiosa

Il verdetto di Tom's Hardware

5.8
Chronos Before the Ashes non è purtroppo riuscito a scrollarsi completamente di dosso il retaggio della precedente versione VR, risultando alla prova dei fatti fin troppo legnoso e semplicistico. Poche armi, poche possibilità e una telecamera fastidiosa: il prequel di Remnant From the Ashes è un titolo consigliato solo a chi vuole approfondire la lore alla base della serie e a tutti coloro che non ne hanno mai abbastanza di soulslike. A tutti gli altri è davvero difficile consigliarlo, almeno al prezzo di lancio a cui è proposto.

Tra gli esponenti più intriganti degli ultimi anni nei soulsike, genere che ha ultimamente raccolto sotto la propria egida produzioni di ogni tipologia e ambientazione, possiamo sicuramente trovare Remnant From the Ashes. Il titolo di Gunfire Games, spesso banalmente e ingiustamente bollato solo come un Dark Souls con le pistole, ha infatti decisamente colpito nel segno, regalandoci un’esperienza di gioco variegata e divertente. Il tutto facendo un saggio uso della generazione procedurale dei livelli, riuscendo così a offrire sfide e partite sempre nuove ai giocatori. A provare a bissare il successo del predecessore è in questi giorni Chronos Before the Ashes, prequel ufficiale che ci rimmerge nel mondo di gioco di Remnant, questa volta in una veste decisamente più fantasy.

Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:
  • GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
  • MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
  • RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
  • CPU: Intel i5 8600k
  • SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
  • Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
  • Mouse: Fnatic Flick 2
  • Cuffie: Logitech G930
  • Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR

A destare l’attenzione in questa particolare operazione, che ricordiamo sbarcare ufficialmente domani, il 1° dicembre 2020, sia su Xbox One, PS4 e PC che su Nintendo Switch e Google Stadia, è poi in particolare il fatto che non si tratta di un titolo creato ex novo, bensì della riproposizione di un’opera esclusiva per VR rilasciata nell’oramai lontano 2016. Sarà riuscito Chronos a riemergere sotto nuova luce o il fardello della sua originaria natura si sarà rivelato troppo pesante per esser lasciato indietro?

Alla caccia del drago

Chronos Before the Ashes è a tutti gli effetti un prequel del noto e apprezzato Remnant From the Ashes. I richiami all’episodio principale della saga sono difatti molteplici e non è un mistero che uno dei principali punti di forza del titolo sia proprio quello di espandere e fare luce sulla criptica lore alla base del soulslike di Gunfire Games, autori tra le altre cose anche di Darksiders 3. Coloro che sono rimasti invischiati nelle sotto trame e nelle oscure ambientazioni di Remnant avranno quindi con Chronos sicuramente di che gioire sotto tale punto di vista, grazie anche ai numerosi tomi sparsi per le zone di gioco che ci racconteranno ancor di più sul corrotto mondo nato dall’immaginazione di Gunfire Games.

chronos-before-the-ashes-129770.jpg

In Chronos Before the Ashes saremo chiamare a sconfiggere un tirannico drago, in una trama e delle ambientazioni dalle tinte fantasy che lasciano talvolta il passo al decadente presente che tanto abbiamo imparato a conoscere in Remnant. Insomma, Chronos dà senza ombra di dubbio il meglio di sé se giocato ben consci dell’immaginario della saga, restando in ogni caso completamente e tranquillamente fruibile come un prodotto a sé stante.

Chronos Before the Ashes: si poteva fare di più

Per quanto riguarda il gameplay, Chronos Before the Ashes è un action-GDR dalle meccaniche soulslike, dove ci troveremo ben presto immersi nel classico leitmotiv alla base del genere. A differenza di altri esponenti, Chronos è però fin troppo semplicistico e, per esempio, non presenta nessuna tipologia di attacco a distanza o magico. Il nostro equipaggiamento potrà poi essere composto solo ed esclusivamente da uno strumento di offesa e uno scudo, senza quindi neanche la possibilità di passare ad esempio a un’arma a due mani. Gli item a disposizione sono infine giusto una manciata.

Vestiti e armature, invece, non sono poi ovviamente pervenuti. La natura da gioco VR si sente insomma tutta in tali aspetti ed è innegabile come, considerando anche il prezzo di lancio del titolo, si poteva fare decisamente di più.

chronos-before-the-ashes-129769.jpg

Molto interessante è invece il sistema delle morti, con Chronos Before the Ashes che ci mette a inizio gioco nei panni di un giovane diciottenne. Ogni volta che moriremo il nostro personaggio salirà di un anno, con questo cambiamento d’età che apre la strada a due scenari distinti. Da una parte ogni decina d’anni, a partire dai venti, passando per i trenta e così via, potremo dotarci di qualche buff passivo, come un quantitativo maggiore di exp per ogni nemico sconfitto, mentre d’altra parte l’avanzare dell’età renderà meno preponderanti le statistiche fisiche, come forza e agilità, del nostro personaggio, donando al contempo maggior rilevanza alle abilità arcane, ossia a dei boost temporanei attivabili di tanto in tanto.

Alla prova dei fatti il tutto risulta purtroppo abbastanza legnoso, con Chronos Before the Ashes che è ben lungi dal rappresentare uno dei migliori esponenti del genere. Altro, triste rimasuglio non adattato benissimo dalla versione VR è poi la telecamera, che spesso e volentieri si incastra negli elementi dello scenario rendendo i combattimenti ancor più complessi e frustranti.

Puzzle e ambientazioni

Il prequel di Remnant From the Ashes non è però solo uno scontro dietro l’altro, ma possiede anche numerose sezioni puzzle. In Chronos Before the Ashes saremo infatti chiamati più e più volte a combinare oggetti, scrutare combinazioni e a metterci alla ricerca di qualche item perduto. Certo, non si tratta di nulla di trascendentale, ma di un qualcosa di non troppo banale e che riesce a mettere un pizzico di pepe in più alla sfida del gioco. Peccato che, anche in questo caso, sopraggiungano talvolta i fantasmi della versione VR, con qualche sistema di comandi particolarmente fastidioso come succede ad esempio in una rivisitazione del noto gioco del quindici che troveremo verso fine gioco.

chronos-before-the-ashes-112873.jpg

Nella norma, invece, i nemici, presenti in un discreto numero di tipologie diverse e sempre pronti a mettere il bastone nelle ruote al nostro personaggio. Molto buone le ambientazioni, con Chronos Before the Ashes che propone una discreta pletora di zone differenti, tutte artisticamente ispirate e dotate di un proprio perché. Certo, tecnicamente non stiamo parlando di un’opera strabiliante, ma in quanto a design, sia dei livelli che di ambientazioni e nemici, è difficile lamentarsi.

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