Il destino di alcuni videogiochi può essere davvero imprevedibile. Vi ricordate Arcanum? Il celebre gioco di ruolo steampunk della defunta Troika Games, non è mai stato sviluppato da inXile Entertainment, eppure le richieste pressanti dei fan hanno spinto lo studio a intraprendere un percorso creativo che ha portato alla nascita di Clockwork Revolution. La storia di come un'eredità videoludica possa influenzare progetti completamente nuovi racconta molto del rapporto tra sviluppatori, community e nostalgia nell'industria del gaming.
Brian Fargo, fondatore e leader di inXile, ha rivelato in un'intervista a Xbox Wire come l'ispirazione per il loro nuovo titolo sia emersa in modo del tutto inaspettato. "L'idea è nata ben prima che avessimo finito Wasteland 3 (acquistabile su Amazon), quando la richiesta numero uno che ricevevo era di rifare Arcanum che, per la cronaca, non era un mio gioco! Era un gioco della Troika", ha spiegato con una punta di ironia. Nonostante questa apparente incongruenza, le continue sollecitazioni da parte della community hanno acceso in lui una scintilla creativa che ha finito per orientare le future decisioni strategiche dello studio.
La scelta dell'ambientazione steampunk non è stata casuale, ma riflette una lacuna che Fargo ha identificato nel panorama videoludico contemporaneo. Secondo il veterano sviluppatore, questo genere offre ancora enormi possibilità di esplorazione creativa, essendo stato relativamente poco sfruttato nei giochi di ruolo moderni. Una considerazione che ha acquisito ancora più peso quando si è reso conto di avere a disposizione le persone giuste per realizzare questa visione.
Chad Moore, attuale game director di Clockwork Revolution, ha descritto il momento cruciale del suo coinvolgimento nel progetto con particolare entusiasmo. Il suo ingresso in inXile è stato preceduto da una conversazione illuminante con Fargo, che gli ha immediatamente proposto l'idea del gioco steampunk. "Ha pensato: 'Quale modo migliore per farlo se non assumere alcuni di quelli che l'hanno creato?'", racconta Moore, riferendosi alla logica che ha guidato le scelte di recruiting del team.
L'strategia di Fargo si è rivelata particolarmente efficace nel ricreare una sinergia creativa che richiamasse l'epoca d'oro dei giochi di ruolo classici. Moore è stato infatti la prima assunzione specifica per quello che sarebbe diventato Clockwork Revolution, seguito a breve distanza da Jason Anderson, Principal Designer del progetto. Entrambi condividevano non solo l'esperienza diretta su Arcanum, ma anche un background professionale che abbracciava alcuni dei titoli più influenti del genere.
Il pedigree del team assemblato da inXile per Clockwork Revolution rappresenta una vera e propria hall of fame del gaming occidentale. Come ha sottolineato lo stesso Fargo, completando il quadro delle competenze raccolte: "E dovremmo anche menzionare che questi ragazzi hanno lavorato ai primi Fallout e a Vampire: The Masquerade - Bloodlines, per non parlare di tutti gli altri grandi GdR a cui hanno contribuito". Una collezione di esperienze che spazia dai capolavori post-apocalittici ai vampiri urbani, passando per l'universo steampunk che ora li vede nuovamente collaborare.
Questa convergenza di talenti non è il risultato di una pianificazione strategica a tavolino, ma piuttosto la conseguenza di una serie di coincidenze creative che hanno trovato terreno fertile nella visione di Fargo. La capacità di riconoscere le potenzialità di un team formato da veterani dell'industria, combinata con la pressione positiva della community, ha creato le condizioni ideali per un progetto ambizioso che promette di ridefinire gli standard del genere steampunk nei videogiochi.
L'entusiasmo di Fargo per il gruppo di lavoro assemblato traspare chiaramente dalle sue dichiarazioni: "Mi stupisco continuamente del team che abbiamo assemblato e della sua maestria". Una soddisfazione comprensibile, considerando che raramente si presenta l'opportunità di riunire professionisti che hanno contribuito a definire i canoni narrativi e di gameplay di intere generazioni di giochi di ruolo. Il risultato finale di questa alchimia creativa sarà tutto da scoprire, ma le premesse lasciano intravedere un ritorno alle radici più autentiche del role-playing game occidentale, filtrate attraverso l'estetica affascinante dell'era delle macchine a vapore.