Con una partita a Starcraft al giorno diventi più intelligente

Una ricerca suggerisce che giocare a un RTS abbastanza complesso migliora le capacità cerebrali.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Giocare a Starcraft fa diventare più svegli, secondo uno studio realizzato congiuntamente da ricercatori di due università londinesi con l'Università del Texas. Gli scienziati hanno messo a confronto diversi gruppi che hanno giocato per 40 ore a The Sims (elemento di controllo) e Starcraft con due diversi livelli di difficoltà. I risultati confermano ciò che molti giocatori già sapevano, ma la prova scientifica è sempre la benvenuta.

La caratteristica sotto indagine era in particolare la "flessibilità cognitiva", cioè l'abilità di sfruttare adeguatamente le proprie risorse quando bisogna prendere decisioni in contesti mutevoli. E a quanto pare giochi di strategia in tempo reale (RTS) come Starcraft sono un toccasana per il cervello, molto più di un semplice FPS; se un gioco come Crysis può migliorare i riflessi, Starcraft ti fa pensare meglio e più in fretta.  

Fa bene al cervello, ma ai polmoni mica tanto

In conclusione, lo studio dimostra che "la flessibilità cognitiva è un'abilità che si può allenare. Quaranta ore di esercizio con un gioco RTS […] sono state sufficienti a generare un cambiamento". La ricerca ha inoltre aiutato a capire quali caratteristiche deve avere un gioco per essere efficace da questo punto di vista.

Lo studio è stato finanziato dalle autorità militari e da quelle sanitarie, che volevano scoprire se e come i videogiochi si possono rivelare utili in questi ambiti. Ma aiuta anche a difendere l'idea che i videogiochi possono avere (hanno) effetti positivi su chi li usa - sempre che non si esageri. Restano naturalmente tutti i dubbi sugli effetti a lungo termine, sul possibile insorgere di comportamenti violenti, o sulla ridotta capacità di concentrazione nei giocatori. Su questi punti nessuno ha ancora dato una risposta definitiva.

Ma a pensarci bene lo sappiamo da sempre che giocare fa bene. Sappiamo che il gioco è un elemento determinante della crescita, anche per gli animali, ma a un certo punto abbiamo cominciato a pensare che fosse una cosa cattiva quando si tratta di "imparare sul serio", o persino di essere adulti.

Anche Kerrigan ha capacità migliorate, ma con un metodo un po' drastico

Se poi il gioco si svolge su uno schermo gli sguardi torvi si moltiplicano, si fanno quasi minacciosi. Questo studio non vuole certo cambiare completamente le carte in tavola: giocare troppo può far male, e non tutti i giochi nascono uguali - ci saranno anche quelli che non fanno bene per niente. Questa ricerca però ci ricorda che le cose non sono mai del tutto bianche o del tutto nere. Come le camice del Dott. Peter Venkman, hanno diverse sfumature di grigio. Un dettaglio di cui tutti dovremmo prendere nota, soprattutto quelli pronti a etichettare i videogiochi come il peggiore dei mali che ci affliggono