Electronic Arts ha alzato il sipario sui risultati della sua crociata contro i cheater in Battlefield 6, rivendicando numeri che potrebbero rappresentare una svolta nel perenne braccio di ferro tra publisher e utenti scorretti. Secondo i dati ufficiali diffusi dall'azienda californiana, ben il 98% delle partite del nuovo sparatutto multiplayer risulterebbe completamente libero da cheater, un traguardo che potrebbe segnare un nuovo standard per gli FPS competitivi.
Il merito di questa performance andrebbe a Javelin, il sistema anti-cheat di nuova generazione sviluppato internamente da EA e implementato in maniera massiccia sul titolo uscito lo scorso 10 ottobre. Con oltre sette milioni di copie vendute nei primi tre giorni, Battlefield 6 ha già dimostrato di poter competere con i colossi del genere, ma è sul fronte dell'integrità competitiva che EA sembra voler lasciare il segno più profondo.
I numeri condivisi dal publisher parlano chiaro: dall'inizio della open beta fino al lancio ufficiale, Javelin avrebbe bloccato complessivamente oltre 2,39 milioni di tentativi di cheating. Solo durante il primo weekend post-lancio, il sistema avrebbe intercettato circa 367.000 tentativi di utilizzo di software non autorizzati, mentre nella fase di beta aperta oltre 1,2 milioni di attacchi sarebbero stati neutralizzati. Secondo EA, decine di migliaia di account sono stati bannati definitivamente, inclusi alcuni utenti così sfacciati da trasmettere in diretta streaming le proprie scorrettezze.
L'efficacia di Javelin si sarebbe manifestata progressivamente durante la beta: se all'inizio del test il 93,1% delle partite risultava privo di cheater, alla conclusione della fase di prova questa percentuale era già salita al 98%. Un incremento significativo che dimostra come il sistema abbia beneficiato del periodo di rodaggio per affinare algoritmi e pattern di rilevamento. La strategia multilivello implementata da EA non si limita al solo rilevamento software, ma integra requisiti hardware specifici che hanno contribuito in maniera decisiva al successo dell'iniziativa.
Uno degli elementi chiave della strategia anti-cheat è stata l'introduzione del requisito obbligatorio del Secure Boot per tutti i giocatori PC. Questa funzionalità di sicurezza a livello hardware, presente sui sistemi più recenti, crea un ambiente di esecuzione verificato che rende estremamente più difficile l'iniezione di codice malevolo. EA sottolinea che solo l'1,5% della playerbase su PC non sarebbe in grado di attivare Secure Boot sui propri dispositivi, una percentuale marginale che giustificherebbe ampiamente l'adozione di questo standard di sicurezza. Si tratta di un approccio che potrebbe fare scuola nel settore, spingendo altri publisher a implementare requisiti simili nei propri titoli competitivi.
Particolarmente interessante è l'impatto che Javelin sta avendo sulla community dei cheater stessi. EA afferma di monitorare attivamente 190 programmi, hardware, vendor e rivenditori legati al mondo del cheating. Di questi, ben 183 – pari al 96,3% del totale – avrebbero già comunicato problemi di funzionamento, notifiche di rilevamento, periodi di inattività o persino la cessazione completa dei propri servizi. Il publisher mette in guardia i giocatori dal credere ai video che circolano online di presunti cheater "non rilevati", affermando che nella stragrande maggioranza dei casi questi account sono già stati bannati o sono sotto investigazione.
Guardando al futuro, EA non ha intenzione di abbassare la guardia. Il publisher ha annunciato che esplorerà funzionalità di sicurezza del sistema operativo aggiuntive oltre al Secure Boot, e si concentrerà in particolare sul contrasto al cosiddetto "cheating hardware". Quest'ultimo riferimento è quasi certamente diretto a dispositivi come Cronus Zen e XIM, periferiche che permettono di utilizzare mouse e tastiera su console aggirando le limitazioni delle piattaforme, o di implementare macro e script automatici che garantiscono vantaggi competitivi senza necessariamente modificare il software di gioco.
L'azienda ha inoltre promesso miglioramenti al sistema di segnalazione in-game, invitando attivamente la community a collaborare nel processo di identificazione dei cheater. Quando un giocatore viene segnalato, il sistema raccoglie automaticamente telemetria aggiuntiva che aiuta il team di EA a investigare con maggiore precisione, oltre a fornire dati preziosi sull'impatto percepito del cheating sull'esperienza di gioco. Javelin rappresenta un'evoluzione delle precedenti tecnologie anti-cheat sviluppate da EA, annunciato ufficialmente lo scorso aprile come risposta alle crescenti preoccupazioni della community.