Educazione e videogiochi da oggi più vicini

Una serie d'iniziative porteranno i videogiochi a scuola, per sensibilizzare i ragazzi su un argomento preso troppo alla leggera

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a cura di Manolo De Agostini

Guardando in questo periodo la televisione verrebbe proprio da dire che la gioventù d'oggi è fuori controllo: il bullismo nelle scuole e i tragici fatti calcistici di Catania sono solo alcuni esempi dei gravi problemi che vanno risolti. Spesso e volentieri i mass media hanno puntato il dito contro i videogiochi violenti per giustificare questi eventi, scatenando polemiche a non finire, terminate come sempre in un nulla di fatto.

In data odierna viene fatto un primo passo per sensibilizzare i ragazzi sul tema dei videogiochi, senza intraprendere un'azione "distruttiva", come paventato da più parti. L'Associazione Editori Software Videoludico taliana (AESVI) comunica infatti che "in occasione della conferenza stampa organizzata dal Ministro della Pubblica Istruzione, On. Giuseppe Fioroni, per presentare le linee guida per la prevenzione e per la lotta al bullismo nelle scuole, AESVI ha firmato una dichiarazione di intenti con il Ministero con la quale si impegna a collaborare per promuovere la divulgazione di una maggiore conoscenza del PEGI nelle scuole e avviare iniziative comuni volte all'educazione alla legalità e alla valorizzazione dei videogame quali strumenti culturali di crescita sociale ed educativa per gli studenti. A questa dichiarazione d'intenti, che rappresenta un importante passo verso un processo di avvicinamento concreto tra l'industria del videogioco e il mondo dell'educazione, seguirà nei prossimi mesi un protocollo d'intesa nel quale verranno concretamente definite le attività da intraprendere".

Andrea Persegati, Presidente AESVI e General Manager di Nintendo Italia ha dichiarato:

"Siamo estremamente soddisfatti dell'importante passo compiuto e apprezziamo l'approccio costruttivo del nostro Ministero della Pubblica Istruzione, che riteniamo all'avanguardia per la sua posizione nei confronti del mondo dei videogiochi."

"La sinergia che abbiamo creato rappresenta un caso di eccellenza in Europa: siamo i primi nell'ambito dell'Unione Europea che muovono dei passi significativi per un'intesa pubblico-privata di largo respiro".

Ci auguriamo che gli intenti di questo tipo d'iniziativa riescano non solo a far capire ai ragazzi che la violenza deve rimanere confinata su uno schermo, ma anche ad avvicinare gli adulti a un mondo che non va demonizzato, perchè si tratta di finzione e intrattenimento, equiparabile a qualsiasi produzione televisiva e cinematografica.