Gamescom 2022 | Abbiamo provato Miasma Chronicles

Alla Gamescom 2022 abbiamo avuto modo di provare Miasma Chronicles, la nuova produzione dei creatori di Mutant Year Zero

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a cura di Andrea Maiellano

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Vi ricordate di Mutant Year Zero, lo strategico realizzato da The Bearded Ladies ispirato alla serie di giochi e romanzi svedesi Mutant Chronicle? Quel titolo che, apparentemente, aveva ricevuto una timida accoglienza, si rivelò un buon successo per il team di sviluppo, al punto da farli iniziare a lavorare a un progetto completamente nuovo.

L'aspetto curioso, però, è che Mutant Year Zero, pur essendo uno strategico a turni, fu apprezzato in particolar modo dagli amanti dei GDR, mentre gli aficionados di X-Com lo criticarono aspramente per alcune ingenuità derivate dalla poca esperienza del team di sviluppo. Vi chiederete perché si tratta di un aspetto curioso, bé vi basti sapere che a detta degli sviluppatori furono proprio le motivazioni dietro al successo di Mutant Year Zero che li convinsero a cambiare direzione e, dopo l'insuccesso ottenuto con il successivo Corruption 2029, iniziare a lavorare a Miasma Chronicles.

Prime impressioni di Miasma Chronicles

Durante la Gamescom 2022, oltre a poter chiacchierare con i membri di The Bearded Ladies, abbiamo potuto mettere le mani su una versione di prova di Miasma Chronicles la quale ci ha permesso di visionare le fasi iniziali del gioco e capire quanto gli sviluppatori si siano impegnati nel valorizzare il character design e le ambientazioni.

Come da prassi per il genere, anche in Miasma Chronicles è ambientato in un mondo devastato da un cataclisma, il Miasma appunto, che ha modificato, permanentemente, la vita sul pianeta. Molti umani sono finiti prigionieri di una sostanza organica simile ai cristalli, la maggior parte della fauna è stata trasformata in creature mutanti disgustose e quasi tutte le città sono state spazzate via.

In questo paesaggio degno della miglior cartolina da inviare ai propri cari, è cresciuto Elvis, il protagonista del gioco, che fin dalla sua tenera età è stato abbandonato dalla madre. Accompagnato da un robot di nome Diggs e da un guanto meccanico misteriosamente collegato alle origini del Miasma, regalatogli curiosamente proprio da sua madre, il giovane parte in cerca di risposte.

La demo giocabile ci ha mostrato la città mineraria di Sedentary, prima meta del viaggio di Elvis. Ciò che ci si è parato davanti è stata una città brulicante di persone, viva e piacevole da esplorare. Mentre muovevamo il duo di eroi, alla ricerca di qualcuno in grado di riparare il misterioso guanto, abbiamo avuto modo di chiacchierare con i vari abitanti e fare qualche acquisto spendendo la plastica trovata in giro.

Ciò che abbiamo apprezzato maggiormente durante la nostra prova di Miasma Chronicles è stato, per assurdo, quello che ci è stato rivelato dai suoi stessi creatori. Durante il gioco sarà possibile esplorare liberamente le varie città e, addirittura, visitare altri stati di questa nuova versione degli Stati Uniti ma bisognerà costantemente tenere a mente che il Miasma non si fermerà mai e che la sua costante ascesa sarà in grado di trasformare i luoghi in tempo reale, rendendo molto più dinamico il mondo di gioco e più ragionate le fasi esplorative.

L'idea alla base è quella di riuscire a raccontare le storie degli abitanti di questa distopica versione della terra, attravero le loro ultime azioni prima di entrare a contatto con il Miasma. I corpi cristallizzati che si incontreranno durante il proprio viaggio, avranno tutti qualcosa da dire grazie al linguaggio del corpo, alcuni mostreranno timore, altri sorpresa, altri ancora un apparente disinteresse dovuto dagli impegni della vita di tutti i giorni.

Le atmosfere saranno sempre molto malinconiche e inquietanti, mentre le dinamiche fra i personaggi saranno l'elemento atto a far sorridere e svagare il giocatore, con una tonnellata di humor nero e qualche battuta a spezzare l'angoscia trasmessa dal mondo di gioco. IN merito all'esplorazione, oltre a illustrarci la dinamica d'espansione del Miasma, gli sviluppatori di hanno confermato la presenza di una moltitudine di cose da fare e di personaggi da incontrare.

Il party, difatti, sarà espandibile fino a contenere otto personaggi, anche se Elvis e Diggs non potranno mai essere rimossi per motivi prettamente narrativi. Questa peculiare scelta è nata da uno studio compiuto proprio su Mutant Year Zero, dove i giocatori raramente levavano dal proprio party Dux e Bormin, confermando che la maggior parte dei giocatori generano una sorta di affezione verso quei personaggi che vengono presentati nelle fasi iniziali dell'avventura.

RPG strategico a turni?!

Per quanto Miasma Chronicles sia stato presentato più volte come un RPG, la realtà dei fatti è che siamo nuovamente di fronte a uno strategico a turni  che pesca a piene mani dall'universo dei giochi di ruolo occidentali ma non si discosta molto dalla formula già vista in Mutant Year Zero.

Entrare in battaglia durante le fasi di esplorazione è indubbiamente divertente, visto che Miasma Chronicles permette di creare dei veri e propri agguati agli avversari, permettendo di posizionare i protagonisti in figura di accerchiamento o, in alternativa, di annientare con un attacco stealth le minacce meno preoccupanti, evitando proprio di cominciare la fase di battaglia.

Una volta compiuta la transizione da esplorazione a battaglia vera e propria, le dinamiche che ci si sono parate davanti sono le stesse di un qualsiasi strategico noto al grande pubblico. Ci si sposta sull'area, si sfruttano le due azioni a disposizione di ogni personaggio per attaccare i nemici, o soccorrere i compagni, e si cerca di avere la meglio sugli avversari.

Oltre alle meccaniche tipiche del genere, troviamo un indicatore che permette di effettuare un'offensiva efficace al 100% una volta che sarà completamente caricato, così come una serie di abilità uniche per ogni personaggio. Non si tratta di novità eclatanti per il genere ma offrono un giusto quantitativo di varietà alle fasi di battaglia.

Per quanto ci abbia sorpresi il ritrovare un combat system così ancorato al modello strategico, dobbiamo ammettere che si sposa perfettamente con le dinamiche proposte da Miasma Chronicles nelle fasi esplorative. Laddove in Mutant Year Zero si percepiva un eccessivo livello di ingenuità data dall'inesperienza, in questa nuova produzione tutto ottiene una dimensione più omogenea, proprio in virtù del non voler realizzare uno strategico duro e puro.