La community dei modder Nintendo ha già messo nel mirino la nuova console della casa di Kyoto, dimostrando una volta di più come l'ingegnosità degli sviluppatori indipendenti possa superare le limitazioni imposte dai costruttori. Un progetto open source denominato SDEX2M2 Adapter sta infatti facendo discutere per la sua capacità di trasformare lo slot MicroSD Express della Nintendo Switch 2 in un connettore per unità SSD M.2 NVMe, aprendo scenari inediti per l'espansione dello storage della console. L'iniziativa, sviluppata da NVNTLabs, sfrutta una caratteristica tecnica specifica del nuovo hardware Nintendo per aggirare le tradizionali limitazioni di espandibilità.
La chiave del successo di questo adattatore risiede in una particolarità tecnica della Nintendo Switch 2 che probabilmente Nintendo non aveva previsto potesse essere utilizzata in questo modo. Lo slot MicroSD Express della console supporta infatti lo standard SD Express 7.1, che espone un'interfaccia PCIe Gen3 x1 autentica e utilizza il protocollo NVMe per la comunicazione. Questa implementazione hardware consente all'adattatore di mappare semplicemente i pin appropriati dallo slot MicroSD Express a un SSD NVMe M.2 2230 standard, senza richiedere alcuna traduzione di protocollo poiché il controller host del Switch 2 gestisce tutto internamente.
Le prestazioni teoriche dell'adattatore si attestano sui limiti dell'interfaccia PCIe Gen3 x1, raggiungendo circa 1GB/s di velocità di trasferimento dati. Questo valore si allinea alle specifiche delle schede microSD Express di ultima generazione, ma apre prospettive economiche decisamente più interessanti per gli utenti.
L'aspetto più rivoluzionario del progetto SDEX2M2 non è tanto tecnico quanto economico. Mentre una scheda PNY microSD Express UHS-I U3 V30 A1 da 256GB costa circa 70 euro, utilizzando l'adattatore è possibile montare un SSD Sabrent da 512GB allo stesso prezzo. Ma il vero salto qualitativo si manifesta con capacità superiori: un SSD M.2 2230 NVMe da 1TB come il Patriot Viper Gaming VP4000 Mini costa circa 70 euro, offrendo un rapporto prezzo-capacità imbattibile rispetto alle soluzioni proprietarie.
Tuttavia, il progetto presenta ancora alcune criticità che NVNTLabs non nasconde. Il principale rischio riguarda il consumo energetico: utilizzare un SSD M.2 troppo avido di energia potrebbe danneggiare il Nintendo Switch 2. Gli sviluppatori raccomandano esplicitamente di utilizzare esclusivamente unità M.2 2230 NVMe a basso voltaggio e basso consumo. Inoltre, nonostante le somiglianze fisiche, l'adattatore non deve assolutamente essere inserito in dispositivi con slot MicroSD tradizionali, come la Nintendo Switch originale.
L'esposizione dell'interfaccia PCIe Gen3 x1 apre scenari che vanno ben oltre il semplice ampliamento dello storage. Nei PC moderni, questa interfaccia ad alta velocità supporta una vasta gamma di periferiche: schede di rete ed espansione, schede audio e di acquisizione, acceleratori AI e, naturalmente, schede grafiche. La domanda che molti appassionati si stanno ponendo è se sia possibile sfruttare questa connessione per collegare una GPU esterna alla Nintendo Switch 2.
Le specifiche ufficiali confermano che la Nintendo Switch 2 monta una GPU Nvidia basata su architettura Ampere, simile a una GeForce RTX 2050 mobile. Esistono già in commercio adattatori da slot M.2 SSD a OCuLink, ma la banda disponibile del PCIe Gen3 x1 con 1GB/s (8Gbps) appare piuttosto limitante. Per contestualizzare, le eGPU tradizionali si collegano ai dispositivi tramite USB4 fino a 40Gbps o OCuLink fino a 64Gbps, connessioni che comunque già impattano sulle prestazioni grafiche.
La realizzazione di un setup eGPU funzionante richiederebbe probabilmente modifiche aggiuntive per far sì che la Switch 2 utilizzi la GPU esterna invece di quella integrata per l'output video. Sebbene non sia impossibile, rappresenterebbe un'impresa tecnica notevole e probabilmente poco pratica date le limitazioni di banda.
Il progetto SDEX2M2 è completamente open source e disponibile sulla pagina GitHub di NVNTLabs, dove sono consultabili tutti i dettagli sui componenti e gli schemi utilizzati. Nonostante sia ancora in fase di sviluppo, rappresenta già un segnale chiaro delle potenzialità nascoste del Nintendo Switch 2 e della determinazione della community di modding nel superare le barriere imposte dalle aziende.