Horizon Zero Dawn, 10 curiosità che non conoscevi

A pochi giorni dall'uscita del sequel, diamo un'occhiata ad alcune curiosità sul mondo e sullo sviluppo di Horizon Zero Dawn.

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a cura di Marco Patrizi

Editor

Ridendo e scherzando sono già passati quasi cinque anni dall'uscita di Horizon Zero Dawn, l’impressionante open world ideato da Guerrilla Games rimasto a lungo una delle migliori esclusive per PlayStation 4 e solo lo scorso anno approdato anche su PC

La creazione del gioco ha impiegato uno sforzo creativo notevole e parecchi anni di lavoro, e riguardo il suo sviluppo e al suo mondo ci sono diversi particolari poco conosciuti che i fan troveranno curiosi.

Tra fiction e realtà

Per la creazione del personaggio di Aloy, in particolare per il motion capture dei lineamenti del volto, Guerrilla ha ingaggiato Hannah Hoekstra, attrice olandese attiva prevalentemente nel panorama nord europeo, anche se nel 2019 ha avuto una parte minore nel Charlie's Angels di Elizabeth Banks.

Per la sua caratterizzazione fisica inizialmente si era pensato di renderla una ragazza più giovane e fragile, ma l’idea venne presto superata. Mathijs de Jonge, director del gioco, ha dichiarato che il team voleva un personaggio forte che potesse tenere testa alle ostilità naturali e alle macchine del mondo del gioco. Per la sua creazione, dunque, si sono rivolti a modelli femminili più decisi come Ellen Ripley della serie Alien, Sarah Connor di Terminator e Ygritte di Game of Thrones.

Testimonianze del passato

Quello di Horizon Zero Dawn è - per usare un termine indicato da Guerrilla - un mondo post-post-apocalittico, ovvero ambientato molte centinaia di anni dopo la catastrofe che ha spazzato via ogni forma di civiltà moderna dalla faccia della Terra. Nonostante la geografia sia modificata, però, non tutti sanno che la mappa di gioco è basata su luoghi realmente esistenti. Il titolo è infatti ambientato principalmente in Colorado ed è possibile intuirlo dal fatto che durante l’esplorazione è possibile riconoscerne varie location come il Memoriale dei Pikes Peak Range Riders di Colorado Springs, la Cappella dei cadetti dell'Accademia dell'aviazione statunitense situato poco a nord, il bunker nucleare di Cheyenne Mountain, lo Hallett Peak delle Montagne Rocciose; inoltre Pena del Demone non sono altro che le rovine della città Denver.

È un mondo piccolo (?)

La mappa di gioco però non si limita al Colorado, ma include anche location che possono essere identificate come l’Arizona e lo Utah, luoghi che in scala necessiterebbero di molto più tempo per essere raggiunti, ma che gli sviluppatori hanno voluto comunque inserire “restringendo” la geografia reale. Una scelta dettata sicuramente dalla volontà di dare una maggiore varietà di ambientazioni e per rendere l’esplorazione più interessante.

Inizialmente però la mappa di gioco era stata concepita per essere circa 50 volte più vasta di quella attuale, quindi probabilmente sarebbe stata più fedele alle proporzioni reali. L’idea venne però scartata, dato che tale dimensione avrebbe significato lasciare molte aree praticamente vuote, oltre a risultare troppo dispersiva da esplorare. Per questo motivo il mondo di gioco venne ridotto e portato a dimensioni comunque considerevoli, ma più denso di contenuti.

Avventura in solitaria

A proposito di idee scartate, in una fase embrionale Horizon Zero Dawn era stato concepito come un titolo che avrebbe supportato il co-op. Era persino stato sviluppato un primo prototipo del gioco con questa modalità. Se fosse stata portata avanti avremmo visto un gioco molto diverso, ma alla fine il team scelse di lasciar stare questa idea per non dover fare dei compromessi.

In un’intervista, infatti, il director Mathijs De Jonge ha raccontato che durante lo sviluppo del prototipo i programmatori spiegarono che per portarlo avanti con quella modalità sarebbe stato necessario sacrificare il 50% delle feature che avevano pensato per il gioco. Dato che Horizon Zero Dawn era il primo capitolo di un nuovo franchise, il team voleva che comprendesse tutte le feature previste, e quindi decisero di abbandonare la modalità cooperativa.

Chissà se l’idea verrà ripresa in futuro. Per Horizon Forbidden West al momento ci sono solo dei rumor che riguardano una modalità co-op, ma per ora non è stato annunciato niente di ufficiale. A pochi mesi dall’uscita sarebbe strano non averla ancora presentata; se ci sarà, potrebbe anche trattarsi di una modalità a parte come visto per Ghost of Tsushima: Legends.

Conigli post-apocalittici

In Horizon Zero Dawn ci sono diversi riferimenti ad altri giochi per lo più famosi, ma uno di questi è davvero poco conosciuto, ovvero Jazz Jackrabbit: platform uscito nel lontano 1994 per MS-DOS. Nel gioco, subito dopo aver incontrato Sona, la Capoguerra dei Nora, dobbiamo attaccare un campo. Nei suoi pressi si trova un Fiore di Metallo e proprio accanto a esso c’è una particolare coppia di conigli. Scannerizzandoli si scopre che i loro nomi sono Jazz e Jack.

Vi starete chiedendo del perché di un easter egg così particolare, ovviamente. Più che per i giocatori infatti sembra essere un omaggio a un ex collega di sviluppo: Arjan Brussee, co-fondatore di Guerrilla Games che a suo tempo era stato designer e programmatore di Jazz Jackrabbit. Brussee era rimasto in Guerrilla solo nelle fasi embrionali della produzione di Horizon Zero Dawn, dato che nel 2012 lasciò lo studio per approdare a Visceral Games.

Espansione

A proposito del team di Guerrilla, ai tempi dello sviluppo di Horizon Zero Dawn lo studio sapeva che stava compiendo un grosso passo rispetto al loro standard di produzione. Nonostante la grande esperienza acquisita con Killzone, il nuovo gioco era un open world ben più impegnativo. Per questo motivo lo studio reclutò due elementi chiave con la giusta esperienza in tal senso.

Il primo è stato David Ford che, con l’esperienza con Everquest, DC Universe Online  e Elder Scrolls Online sulle spalle, andò a ricoprire il ruolo di Lead Quest Designer e nel DLC The Frozen Wilds anche di World Design Director. Il secondo è stato John Gonzalez, già Lead Writer di Fallout: New Vegas, che venne assunto da Guerrilla come Narrative Director. Gonzalez ha lavorato anche a Horizon Forbidden West fino a giugno 2020, per poi uscire da Guerrilla e unirsi a un team spagnolo per una nuova IP.

Tecnomitologia

Durante l’avventura di Horizon Zero Dawn veniamo a scoprire gli antefatti della distruzione del vecchio mondo e ricostruiamo man mano chi, o meglio cosa, c’è dietro il pericolo che incombe nel presente: HADES, funzione subordinata di GAIA e in seguito assurto a intelligenza artificiale indipendente.

Nelle registrazioni del passato possiamo vedere che ogni funzione di GAIA ha un proprio logo. Quello di HADES assomiglia al simbolo di standby dei dispositivi elettronici, ma capovolto. Sembrerebbe un riferimento implicito del fatto che avrebbe dovuto rimanere, appunto, in standby “dormiente” e attivarsi solo nel caso l’azione di terraformazione di GAIA fallisse, o almeno quello era il suo ruolo originale.

Curiosamente, inoltre , il logo è molto simile a quello del Decima Engine con cui Guerrilla ha creato il gioco stesso.

Spiaggia comune

Se avete giocato a Death Stranding avrete notato che Kojima Productions ha inserito diversi riferimenti a Horizon Zero Dawn al suo interno, principalmente sotto forma di ologrammi. I due studi di sviluppo hanno infatti instaurato un amichevole rapporto professionale, basato soprattutto sul fatto che Death Stranding è stato creato utilizzando il Decima Engine di Guerrilla.

Considerando che è uscito parecchio tempo prima, però, non tutti potrebbero essersi accorti che anche in Horizon Zero Dawn ci sono diversi easter egg del titolo di Hideo Kojima. Nascosti nel gioco ci sono infatti tre collezionabili diversi dagli altri: la Collana Arenata (Stranded Necklace), le Catene Arenate (Stranded Shackles) e la Bambola Arenata (Stranded Figure).

Deumanizzante

Tra i difetti preminenti di Horizon Zero Dawn c’è senza dubbio il fatto che i combattimenti contro gli avversari umani non risultano particolarmente apprezzabili. La cura inferiore a questo aspetto probabilmente è da ricondursi al fatto che inizialmente non erano stati previsti.

Il director Mathijs De Jonge ha confermato che nelle fasi iniziali dello sviluppo del gioco il team aveva pensato solo alle macchine come avversari di Aloy. Per quanto ben fatte e variegate, però, in seguito si resero conto che da sole non costituivano una varietà abbastanza soddisfacente di nemici. Ecco perché vennero aggiunti i campi di banditi con nemici umani.

Insieme fino alla fine

Questo è probabilmente il segreto più criptico del gioco. Nella parte sud-ovest della mappa c’è una zona nascosta che si può raggiungere solamente saltando dal Collolungo che cammina in quest’area. Qui è possibile trovare due scheletri a terra, morti tenendosi la mano vicino a un piccolo falò.

Non è chiaro se si tratti di un easter egg specifico o meno. Secondo alcune teorie potrebbe trattarsi di un riferimento a Silent Hill, considerando la musica che viene suonata in sottofondo raggiungendo la posizione. Altri pensano che siano persone che hanno trascorso insieme gli ultimi giorni di vita prima che le macchine si impossessassero della Terra, ma per quanto resistenti è difficile che degli scheletri (e i resti di un falò) siano rimasti quasi intatti esposti agli elementi dopo circa mille anni. La scena è abbastanza aperta a speculazioni, potrebbe anche trattarsi di una coppia infelice che ha scelto di togliersi la vita alcuni anni prima, magari di due persone di differenti clan, chissà. Sicuramente si tratta di una parte della lore del gioco inaspettatamente drammatica.