La Steam Deck (qui la nostra analisi) si è imposta nel panorama tecnologico come un prodotto divisivo, capace di generare discussioni accese e di posizionarsi, senza alcun dubbio, tra i dispositivi portatili maggiormente importanti nel panorama gaming. Abbiamo notato, infatti, come la narrazione dominante sul web tenda a dipingere la Steam Deck come una console dalle doti quasi miracolose, minimizzandone i difetti a fronte di innumerevoli pregi. Ovviamente siamo d'accordo che Steam Deck abbia anche tantissimi pregi e proprio di seguito potete trovare i 5 motivi per acquistare una Steam Deck.
Tuttavia la handheld è anche una piattaforme con delle criticità. Proprio per questa ragione, sentiamo la necessità di stilare una disamina ponderata dei difetti che, a nostro avviso, dovrebbero essere attentamente considerati da chiunque stia ancora valutando l'acquisto. Siamo convinti che in una scelta d'acquisto consapevole, i difetti rappresentino l'ago della bilancia più importante da valutare. Iniziamo quindi la nostra analisi dettagliata dei 5 motivi per cui, forse, non dovreste acquistare una Steam Deck.
1. Steam Deck non è una console portatile
All'annuncio della Steam Deck, la nostra immaginazione si era proiettata verso scenari di mobilità totale: lunghe sessioni di gioco durante un viaggio in treno o in aereo, la console sempre pronta all'uso nel nostro zaino, trasformando ogni momento di pausa in un'opportunità per recuperare quella sterminata libreria di titoli accumulati negli anni. Questo sogno, tuttavia, si è infranto con il realismo brutale del primo contatto fisico, nell'istante esatto in cui abbiamo aperto la confezione. Sul sito ufficiale, Valve la definisce un "dispositivo portatile all-in-one per i videogiochi", un'affermazione che sembra attribuire un significato del tutto personale al concetto di "portatile". Crediamo sia più corretto, e meno fuorviante, definirla "trasportabile". Non è un mero gioco di parole, ma la constatazione che un dispositivo di tali dimensioni e peso non può e non deve essere paragonato a ciò che l'industria ci ha insegnato a considerare come "console portatile". Una Nintendo Switch (acquistabile su Amazon), con la sua leggerezza e il suo design snello, è una console portatile. Le storiche Nintendo DS, PSP o PS Vita erano console portatili. Persino le innumerevoli console per il retrogaming che popolano Amazon rientrano a pieno titolo in questa categoria. La Steam Deck, invece, è un dispositivo che si può agevolmente spostare da una stanza all'altra della casa, ma che tradisce completamente i canoni di portabilità a cui siamo stati abituati.
Il peso di quasi 700 grammi è solo l'inizio del problema. A questo si aggiungono uno spessore che raggiunge i cinque centimetri nelle parti più generose e una lunghezza di quasi trenta centimetri. Una volta inserita nella sua (necessaria e ingombrante) custodia protettiva, il peso complessivo e lo spazio occupato diventano paragonabili a quelli di un ultrabook da 13 pollici, finendo per cannibalizzare l'intero scomparto principale di un comune zaino da lavoro o da viaggio. L'idea di portarla con sé durante un volo low-cost diventa una sfida logistica: a meno di non voler viaggiare con un solo cambio di biancheria, lo spazio per altro bagaglio a mano si azzera. Battute a parte, la Steam Deck non è la compagna di viaggio ideale che molti avevano immaginato. Se il vostro principale criterio di acquisto è la possibilità di giocare ovunque e in qualsiasi momento con la massima agilità, la nostra raccomandazione è di riconsiderare le vostre opzioni e orientarvi, forse, su una soluzione come la Nintendo Switch, che fa della vera portabilità il suo cavallo di battaglia.
2. L’autonomia è ridicola
Su questo punto, il consenso è pressoché unanime e rappresenta un vero e proprio tallone d'Achille, evidenziato sin dalle primissime recensioni internazionali. La batteria della Steam Deck offre una durata media che oscilla desolatamente tra un'ora e un'ora e mezza. Se si sceglie di avviare un videogioco recente, con una grafica tridimensionale complessa e impostazioni elevate, l'obiettivo realistico si assesta intorno a una singola ora di autonomia, a volte anche meno. Per estendere, seppur di poco, questa durata, l'utente è costretto a scendere a compromessi significativi: abbassare la qualità grafica a livelli medio-bassi e, soprattutto, attivare il limitatore di fotogrammi per secondo, spesso fissandolo a 30 o 40. Naturalmente, il consumo varia enormemente in base al titolo utilizzato; giochi 2D o titoli indie meno esigenti possono garantire anche 4-5 ore di gioco, ma è sui titoli AAA, il vero banco di prova per cui molti la acquistano, che l'autonomia crolla drasticamente. La nostra esperienza, dopo aver provato decine di giochi, conferma impietosamente questo trend.
Ma i problemi legati alla gestione energetica non si esauriscono qui. La funzione di stand-by, sebbene concettualmente fantastica per la sua capacità di sospendere e riprendere istantaneamente una partita, si rivela tutt'altro che ottimizzata. Lasciare la console in modalità riposo per più giorni consecutivi comporta un drenaggio energetico passivo considerevole. Ci è capitato, ad esempio, di metterla in stand-by con circa un'ora di autonomia residua stimata, per poi riprenderla dopo tre o quattro giorni e vederla spegnersi dopo meno di dieci minuti di gioco, preceduta da un fugace avviso di batteria scarica. Questo comportamento anomalo evidenzia un ulteriore difetto: l'indicatore di autonomia residua, dopo una lunga sospensione, diventa inaffidabile e impreciso. E bisogna prestare la massima attenzione: dal momento in cui compare l'avviso di batteria quasi esaurita, si hanno a disposizione solo una manciata di minuti, a volte secondi, prima dello spegnimento improvviso e definitivo.
Sebbene alcuni di questi bug possano essere smussati da futuri aggiornamenti software, il limite fisico di una batteria da 40Wh alle prese con un hardware così potente è un ostacolo insormontabile. Questo difetto impatta pesantemente sul modello d'uso e amplifica il problema della portabilità: una console da usare in movimento non può avere un'autonomia così risicata. Essere costretti a portare con sé pesanti power bank esterni non fa che peggiorare ulteriormente un quadro di portabilità già critico.
3. Steam Deck fa rumore, continuamente
La ventola di raffreddamento della Steam Deck è una compagna costante e invadente. È quasi perennemente in funzione, emettendo un sibilo acuto e facilmente percepibile. L'unico modo per garantirsi un'esperienza di gioco silenziosa è limitarsi a titoli 2D, avventure grafiche datate o giochi per cui basterebbe un hardware decisamente meno potente. Non appena si avvia un qualsiasi gioco moderno, anche non particolarmente esigente dal punto di vista grafico, la ventola inizia il suo lavoro, regalandovi un sottofondo sonoro costante.
Gli altoparlanti integrati, va detto, sono di buona qualità e sufficientemente potenti da mascherare in parte il rumore, ma ciò costringe a mantenere il volume a un livello quasi sempre elevato. Per chi, come noi, trova questo tipo di rumore particolarmente fastidioso, la soluzione obbligata diventa l'utilizzo sistematico di cuffie o auricolari, preferibilmente con cancellazione attiva del rumore (ANC). Se da un lato questo migliora l'immersione e la qualità audio, dall'altro rappresenta una costrizione che non dovrebbe esistere.
A onor del vero, Valve ha rilasciato diversi aggiornamenti firmware che hanno introdotto una nuova curva di funzionamento per la ventola, rendendola meno aggressiva ai bassi regimi. Questo, tuttavia, significa semplicemente che la situazione di partenza era ancora peggiore. Il problema è passato da essere "insopportabile" a essere "irritante", specialmente durante le sessioni di gioco più tranquille o nei momenti di silenzio. La percezione di questo difetto è soggettiva: chi non è infastidito dal ronzio costante di una ventola potrà tranquillamente ignorare questa critica. Per tutti gli altri, preparatevi a un compromesso acustico o a non separarvi mai dalle vostre cuffie.
4 .Il calore è un problema
Un hardware potente in un corpo compatto genera inevitabilmente calore, e la Steam Deck non fa eccezione. Durante l'uso, il dispositivo si scalda in maniera significativa, e la già citata rumorosità della ventola è la diretta conseguenza della necessità di dissipare questo calore. Bisogna riconoscere che Valve ha compiuto un lavoro egregio nell'ingegnerizzazione termica, almeno per quanto riguarda le aree di contatto primarie. Il calore viene convogliato in modo efficace lontano dalle impugnature laterali, che rimangono sempre relativamente fresche, garantendo che le mani non subiscano un aumento di temperatura fastidioso. Tuttavia, il sistema non è perfetto.
Una delle zone che raggiunge le temperature più elevate è il bordo inferiore della console, proprio al centro. Questo dettaglio, apparentemente secondario, diventa un problema concreto in molti scenari d'uso comuni. Immaginate di giocare comodamente sdraiati sul divano o a letto, con la console appoggiata sulla pancia o sulle gambe: sarà proprio quella superficie surriscaldata a entrare in contatto diretto con il corpo, creando una sensazione di disagio che, alla lunga, può diventare intollerabile. Ancora una volta, la sensibilità personale gioca un ruolo chiave. Se siete persone poco sensibili al calore, potreste non considerare questo un vero difetto. Se, al contrario, il calore vi infastidisce, dovrete accettare dei compromessi posturali, cercando posizioni che permettano una migliore circolazione dell'aria ed evitando il contatto diretto con il corpo.
5. Lo schermo è piccolo
Lo schermo da 7 pollici della Steam Deck, sebbene non possa essere definito piccolo in termini assoluti, risulta inadeguato per il modello d'uso imposto dal form factor stesso della console. Cerchiamo di spiegare meglio questo concetto. Se utilizzate la Steam Deck seduti a una scrivania, con gli avambracci comodamente appoggiati sul piano, la distanza tra i vostri occhi e lo schermo sarà naturalmente ridotta, permettendovi di visualizzare dettagli e leggere testi senza particolare sforzo. La situazione cambia radicalmente quando ci si sposta in scenari più rilassati, come sdraiati su un letto o seduti in poltrona. In queste posizioni, per mantenere una visione chiara, sarete costretti a piegare i gomiti e ad avvicinare attivamente la console al viso. Questa postura, protratta nel tempo, diventa innaturale e faticosa.
La larghezza e l'ergonomia della Steam Deck obbligano a un compromesso scomodo tra la piega del gomito e quella del polso. A peggiorare la situazione c'è la necessità di inclinare la console verso l'alto per avere un angolo di visione corretto, costringendo i polsi a una torsione innaturale che, a lungo andare, può causare affaticamento.
Questo problema di ergonomia generale è esacerbato dalle dimensioni dello schermo. Se il display fosse stato più grande, avremmo potuto tenere la console a una distanza maggiore, mantenendo una postura più rilassata e naturale. La quasi totalità dei giochi moderni, inoltre, presenta interfacce ricche di testi e icone di piccole dimensioni, pensate per schermi ben più grandi. Leggere descrizioni di oggetti, dialoghi o navigare nei menu richiede spesso di avvicinare pericolosamente lo schermo agli occhi, interrompendo l'immersione e confermando che, anche in questo caso, si tratta di un difetto oggettivo con cui dover fare i conti.
Altri difetti
I punti che abbiamo finora descritto rappresentano, a nostro parere, i difetti principali che potrebbero legittimamente farvi desistere dall'acquisto di una Steam Deck. La loro importanza varia naturalmente in base alle abitudini e alle priorità di ciascun utente. Per alcuni, basterà uno solo di questi problemi per decidere di risparmiare il proprio denaro.
Non è nostra intenzione boicottare le vendite di questo dispositivo; siamo certi che molti continueranno ad acquistarlo e ad amarlo, ma riteniamo fondamentale un acquisto informato. Se non siete videogiocatori abbastanza appassionati da tollerare questi compromessi, il nostro consiglio è di riflettere attentamente. Esistono scenari in cui molti di questi problemi vengono meno: se, ad esempio, il vostro obiettivo è usare la Steam Deck come una superba macchina da retrogaming, o per dedicarvi a giochi strategici poco impegnativi, l'autonomia aumenterà e il rumore si azzererà. Tuttavia, ci sembra limitante acquistare un hardware così potente per un utilizzo così specifico.
Oltre ai difetti maggiori, esiste una costellazione di problemi che, sebbene considerati minori, contribuiscono a rendere l'esperienza d'uso a tratti frustrante. L'ecosistema software, basato su SteamOS, è in continua evoluzione ma ancora afflitto da bug e instabilità. Non è raro incappare in blocchi improvvisi, riavvii inspiegabili o problemi con la connettività Wi-Fi. Il sistema di verifica della compatibilità dei giochi, sebbene utile, si rivela spesso frammentario e talvolta errato, con titoli etichettati come "Verificati" che presentano invece problemi significativi.
Anche l'ergonomia dei controlli, pur essendo soggettiva, non convince tutti, con i trackpad che richiedono un lungo apprendistato e un layout generale che può risultare scomodo per alcuni. Le prestazioni, inoltre, sono tutt'altro che costanti, specialmente con i titoli AAA più recenti, dove mantenere un framerate stabile richiede spesso sacrifici grafici notevoli. Infine, abbiamo riscontrato casi di disabilitazione casuale di alcuni pulsanti e, cosa ancora più irritante, l'incompatibilità di alcuni giochi con il controller integrato, nonostante fossero indicati come pienamente supportati, costringendoci a complesse configurazioni manuali.
Le alternative a Steam Deck
L'ASUS ROG Ally (modello con Z1 Extreme) rimane, anche a metà 2025, un PC da gioco portatile molto capace, apprezzato soprattutto per il suo eccezionale rapporto tra potenza e peso. Il cuore del sistema, l'APU AMD Ryzen Z1 Extreme, offre prestazioni ancora oggi solide, in grado di gestire un'ampia gamma di titoli PC moderni a risoluzione 1080p. Il suo punto di forza più evidente è il display: un pannello touchscreen IPS-level da 7 pollici Full HD (1920x1080) estremamente luminoso (fino a 500 nits) e fluido, grazie alla frequenza di aggiornamento di 120Hz e al supporto per AMD FreeSync Premium che elimina i difetti visivi come tearing e stuttering. Operando su Windows 11, l'Ally garantisce una compatibilità software quasi illimitata, permettendo l'accesso a tutte le principali piattaforme di gioco (Steam, Xbox Game Pass, Epic Games, GOG) e applicazioni PC. L'interfaccia proprietaria Armoury Crate SE aiuta a centralizzare la libreria di giochi e a gestire le impostazioni di performance. Con un peso di soli 608 grammi, è notevolmente più leggero e maneggevole del suo successore, il ROG Ally X, e di altri concorrenti.
L'MSI Claw A1M è stato il primo ingresso di MSI nel mercato dei PC da gioco portatili, distinguendosi per l'adozione dell'architettura Intel Core Ultra. Questo modello, con il processore Ultra 7 155H e la grafica integrata Intel Arc, offre un'alternativa alle soluzioni AMD dominanti nel settore. Il dispositivo esegue Windows 11 Home, garantendo accesso nativo a un vastissimo ecosistema di giochi PC (Steam, Xbox Game Pass, Epic Games, GOG, ecc.). Il display è un punto di forza: un pannello IPS-level da 7 pollici Full HD (1920x1080) con un'elevata frequenza di aggiornamento di 120Hz, che assicura un'immagine fluida e reattiva. Un'altra caratteristica di pregio sono i controlli, sia i joystick che i grilletti analogici utilizzano la tecnologia a effetto Hall, che previene l'usura e il problema del "drift" nel tempo. Nonostante un lancio iniziale segnato da prestazioni software non ottimali, MSI ha rilasciato numerosi aggiornamenti per i driver e il BIOS che hanno notevolmente migliorato la stabilità e le performance della grafica Intel Arc, rendendola oggi più competitiva. Il sistema di raffreddamento Cooler Boost HyperFlow gestisce efficacemente il calore, e la connettività è al passo con i tempi grazie a Wi-Fi 7 e Thunderbolt 4. Rimane una scelta solida per chi cerca un'alternativa Intel nel mondo handheld, con controlli di alta qualità.
Lenovo Legion Go si è ritagliato uno spazio unico nel mercato dei PC da gioco portatili grazie al suo focus su un'esperienza visiva di grandi dimensioni e sulla versatilità. Il suo elemento più impressionante è l'enorme display touchscreen da 8.8 pollici con risoluzione QHD+ (2560x1600) e una frequenza di aggiornamento di 144Hz. Questo schermo offre un'immersività e una nitidezza superiori a quelle della maggior parte dei concorrenti, rendendo l'esperienza di gioco quasi simile a quella su un piccolo tablet. Le prestazioni sono garantite dal potente processore AMD Ryzen Z1 Extreme, lo stesso APU che alimenta altri handheld di fascia alta, capace di gestire ottimamente i giochi moderni. La caratteristica più innovativa sono i controller TrueStrike staccabili, che non solo permettono di giocare in modalità "da tavolo" utilizzando il robusto kickstand integrato, ma includono anche joystick a effetto Hall per una maggiore durata e precisione. Inoltre, il controller destro può essere inserito in una base inclusa per essere utilizzato come un mouse verticale, ideale per i giochi sparatutto in prima persona (FPS). Il sistema operativo Windows 11 offre accesso illimitato a tutte le piattaforme di gioco per PC.