"I vostri giochi sono troppo divertenti", l'assurda denuncia di una madre agli sviluppatori

Microsoft, Rockstar, Epic e altri sono stati citati in giudizio per aver instillato una dipendenza psicologica nei giocatori.

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a cura di Giulia Di Venere

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Diversi importanti sviluppatori, inclusi Microsoft, Rockstar, Epic Games, sono stati coinvolti in alcune cause per dipendenza da videogiochi presentate nel corso degli ultimi 12 mesi. Le denunce affermano che i giochi come Minecraft, GTA 5 e Fortnite sfruttano alcune debolezze per creare dipendenza psicologica nei giocatori.

In risposta a una delle denunce, presentata da una donna dell'Arkansas e suo figlio, gli sviluppatori citati in giudizio hanno definito l'accusa un attacco che mina i diritti del Primo Emendamento, sostenendo che i giochi rappresentano un'espressione protetta dalla Costituzione e che la loro natura divertente non può essere motivo per limitare la loro distribuzione e le modalità di sviluppo.

I videogiochi rilasciano dopamina e creano dipendenza, sfociando in un uso compulsivo che causa danni mentali e fisici.

La denuncia in questione riferisce che giochi come Roblox, Fortnite e Minecraft modificano il comportamento degli utenti e causano una vera e propria dipendenza psicologica, portando il figlio della donna ad avere gravi problemi di un uso eccessivo e compulsivo. La madre afferma che il figlio ha abbandonato la scuola, soffre di un grave disturbo depressivo e ansia, e spende 350 dollari al mese per i giochi. Tuttavia, gli avvocati degli sviluppatori hanno respinto queste accuse, sostenendo che non è stato chiarito quali specifiche caratteristiche dei giochi abbiano causato danni al figlio.

Le denunce evidenziano vari aspetti controversi dei giochi, inclusi i nuovi sistemi di monetizzazione e i trucchi ingannevoli usati nell'interfaccia utente, ma gli sviluppatori contestano queste accuse e sostengono che le caratteristiche dei giochi sono legittime forme di espressione e divertimento.

Nonostante le molte critiche, gli avvocati degli sviluppatori respingono le accuse, sostenendo che i giochi offrono un'esperienza di gioco completamente legittima e che l'accusa non è stata in grado di dimostrare in modo chiaro come le caratteristiche specifiche dei giochi abbiano causato danni ai giocatori.