Immortals of Aveum, l'FPS fantasy da non perdere | Provato

Siamo volati a San Francisco per provare Immortals of Aveum, lo sparatutto fantasy di Ascendant Studios e pubblicato da EA.

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a cura di Giulia Serena

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Gli FPS sono uno dei generi imprescindibili nel mondo videoludico: per quanto ne siano stati pubblicati migliaia nel corso degli anni, ognuno con delle caratteristiche più o meno originali, le prime cose che vi vengono in mente quando pensiamo al genere sono i fucili, le granate, i carro armati e via dicendo, passando per una serie di oggetti dai colori mimetici e da ambientazioni devastate dai conflitti. Ora, però, cancellate tutto ciò dal vostro cervello e provate a immaginare se al posto delle armi ci fossero delle magie lanciate direttamente dalle mani, e al posto degli elicotteri ci fossero dei draghi. Ebbene, questo è esattamente ciò che ha fatto Bret Robbins con Immortals of Aveum, il nuovo originalissimo sparatutto fantasy in uscita il 20 luglio.

Dopo aver intervistato lo stesso produttore e aver avuto giusto un assaggio del gioco in differita, qualche giorno fa ho avuto l'occasione di volare direttamente a San Francisco, negli studi di Electronic Arts, per provare il titolo con mano per un paio di ore. Alla sessione di gioco è seguita anche una piacevole chiaccherata con Dave Bogan, Senior Art Director, che uscirà nei prossimi giorni, mentre in questo articolo vi racconterò delle mie prime impressioni su Immortals of Aveum, un progetto senza dubbio coraggiosissimo e che per tale motivo necessita di un minimo di background.

Dalla polvere da sparo agli incantesimi

L'opera è stata sviluppata da Ascendant Studios, uno studio di sviluppo fondato dallo stesso Bret Robbins, il quale, dopo aver lavorato per anni su titoli come Call of Duty, Dead Space e The Lord of the Rings: The Return of the King ebbe la folle — e brillante — idea di portare una ventata d'aria fresca nel genere degli FPS. Egli decise, dunque, di mettere in piedi uno studio tutto suo, ottenendo il finanziamento di un amico e iniziando a racimolare menti brillanti che potessero aiutarlo a rendere il suo progetto realtà.

Fastforward a cinque anni dopo ed è venuto alla luce Immortals of Aveum, un videogioco con delle chiare influenze da mondi fantasy e fantascientifici come Il Signore degli Anelli, Star Wars, i fumetti Marvel e molto altro, generando un mix che non solo funziona, ma che potrebbe paradossalmente rappresentare una delle nuove IP più interessanti tra quelle in uscita nel prossimo futuro.

La quantità di lore messa in ballo per l'opera è, infatti, mastodontica — e ho avuto modo di coglierne giusto un assaggio — ; ci troviamo ad Aveum, un mondo diviso in cinque regni in conflitto per la supremazia, tanto da generare un conflitto secolare denominato Sempiguerra. Durante l'avventura, che sarà unicamente in singleplayer, vestiremo i panni di Jak, un cosiddetto Advenuto (o Unforseen), ovvero nato senza poteri e, dunque, diventato mago solo in seguito.

Nonostante ciò, il protagonista è anche un caso rarissimo di mago, dato che è dotato della capacità di controllare tutti e tre gli elementi insiti nella natura di un mago: quello rossa, che rappresenta la violenza, quello blu, che incarna la forza e la manipolazione fisica della materia, e infine quello verde, che simboleggia la crescita e la transizione. Il nostro compito, come in ogni storia che si rispetti, è quello di aiutare la nostra fazione a vincere la guerra, salvando così il mondo dal temibile tiranno Sandrakk. Come? Ovviamente sfruttando i nostri poteri.

Alzate gli occhi al cielo

Immortals of Aveum, dunque, si sviluppa in missioni da svolgere una dopo l'altra, con una mappa che — fortunatamente — non è open world, ma che consiste in ampie zone esplorabili liberamente e con del backtracing previsto per aprire altre porte e zone extra. Durante la mia prova ho avuto modo di svolgere tre livelli, di cui uno introduttivo per prendere dimestichezza con le abilità di Jak e due più avanzati nella storia.

Il primo aspetto che mi ha colpito dell'opera sono i livelli incredibilmente cinematografici: mentre camminerete vedrete navicelle e draghi che vi volano sopra la testa, edifici che crollano e personaggi in movimento in ogni dove, ovviamente in game. Le ambientazioni di per sé, almeno per quanto ho potuto constatare, sono varie e curate nei minimi dettagli, il tutto con una grafica davvero ottima e una colonna sonora che si adatta benissimo con il ritmo della narrazione.

Anche i personaggi, partendo da Jak e passando per Kirkan, il suo comandante, e Rashrarn, il capo della fazione avversaria, sono ben caratterizzati sia nell'aspetto esteriore che in quello interiore. Il nostro protagonista è un animo un po' ribelle, di quelli con la battutina sarcastica sempre pronta ma che, alla fine, dà il massimo per portare a termine il suo scopo e perseguire il bene comune.

Più di un semplice FPS

A livello di gameplay, invece, Immortals of Avueum è un FPS in prima persona a tutti gli effetti, solo che, un po' come in Ghostwire Tokyo, non verseremo nemmeno un grammo di polvere da sparo, bensì sfrutteremo principalmente le mani di Jak per lanciare incantesimi e difenderci dai colpi nemici. Come dicevo poc'anzi, avremo a disposizione tre tipologie di magie differenti, che potremmo intercambiare a nostro piacimento per lanciare attacchi di diverso tipo; a loro volta, anche gli avversari avranno una forza che corrisponderà a uno dei tre colori, giacché dovremmo sfruttare i loro stessi elementi per infliggere più danni.

Nonostante di primo acchito possa sembrare complicato, il sistema delle tre magie è molto semplice da imparare: dopo pochi minuti mi ero già abituata a switchare da un colore all'altro, alternando i colpi rapidi del potere verde a quelli più lenti, simili a un fucile a canna, di quello rosso. Inoltre, a nostra disposizione avremo anche uno scudo da poter attivare in qualsiasi momento con la mano sinistra, oltre a diversi oggetti aggiuntivi che torneranno utili in svariate situazioni, come una specie di gancio per attirare a noi i nemici e delle specie di bombe per stordirli.

I poteri di Jak non torneranno utili solo durante i combattimenti, bensì serviranno anche per risolvere dei puzzle ambientali disseminati nel corso dei livelli. Insomma, Immortals of Aveum vi offrirà un gameplay certamente vario, e per quanto abbia potuto averne solo un assaggio, sembra promettere un'esperienza stimolante e decisamente non monotona. In particolare, non vedo l'ora di saperne di più sul passato del protagonista e di conoscere meglio gli altri personaggi principali, giacché sembrano essere tutti interessanti e con molto da dire.

Infine, voglio spendere giusto qualche parola sulla resa del gioco: ho avuto modo di provarlo su PC (di seguito troverete le specifiche tecniche del set-up a mia disposizione) e non posso non menzionare dei cali di frame, notabili soprattutto in situazioni con tanti nemici sullo schermo. Nonostante ciò, il team di Ascendant Studios ci ha assicurato che all'uscita l'opera non presenterà tali problemi, bensì girerà senza in modo stabile e fluido sia su PC che su console. Ovviamente, non ci resta che fidarci delle parole degli sviluppatori, dando fiducia al team e sperando per una buona ottimizzazione su tutte le piattaforme.

Specifiche tecniche del PC che ho utilizzato:
  • Processore: AMD Ryzen R9 7900X
  • Scheda grafica: AMD Radeon 7900XT
  • Memoria: 32GB DDR5 6000 MHZ
  • Sistema di archiviazione: SSD NVMe Gen 4 1TB
  • Scheda madre: MSI Pro Carbon WIFI X670e

Tirando le prime somme su Immortals of Aveum

Insomma, Immortals of Aveum vale la pena di essere tenuto d'occhio? In mia opinione, assolutamente sì. Ascendant Studios ha sicuramente preso un grosso rischio, creando una nuova IP dal genere originale per distaccarsi dalla concorrenza invece che seguirla; ebbene, il gioco sembra esserne valso la candela, dato che le premesse per un'opera di livello ci sono tutte. Non ci resta, dunque, che attendere il 20 luglio, e nel mentre potete già preordinare la vostra copia su Amazon.