Mafia: Definitive Edition, ritorno a Lost Heaven | Anteprima

Abbiamo giocato per qualche ora a Mafia: Definitive Edition, il remake del primo leggendario capitolo della saga uscito nel 2002.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Sapete quanti anni sono passati dal capolavoro di  Illusion Softworks, Mafia: The City of Lost Heaven? No? Ve lo diciamo noi, ben 18 anni. Sono tanti, eppure se vi capitasse nuovamente di installare il gioco, vi rendereste da subito conto di come questa pietra preziosa sia invecchiata bene quanto un vino d'annata. C'era quindi bisogno di un simil-remake per quanto concerne il primo episodio della serie passata in mano ad Hangar 13? Si, assolutamente, soprattutto se la qualità è quella proposta con Mafia: Definitive Edition.

Nel corso delle ultime settimane abbiamo avuto l'occasione di accedere ad una build in anteprima di questo remake, analizzandone prevalentemente il nuovo impatto grafico e il gameplay rinnovato, trovando un titolo con una narrazione ancora ben strutturata e un modello di gioco funzionale, seppur con qualche peso degli anni ormai trascorsi.

Un nuovo inizio per Thomas Angelo

Thomas Angelo o anche detto Tommy Angelo è un tassista di Lost Heaven, una metropoli fittizia in forte crescita durante gli anni trenta. Durante una serata di pausa, Tommy viene avvicinato da due gangster della famiglia Salieri, in fuga da altri criminali di una famiglia nemica. Da qui inizia una delle storie videoludiche più appassionanti dei primi anni 2000, uno dei migliori racconti narrativi mai sceneggiati, rimasto nell'immaginario collettivo come la miglior vicenda legata alla criminalità organizzata nei videogiochi. Il perché è presto detto: Mafia non racconta solo una storia, non rende unicamente partecipi alla scalata di una persona qualunque all'interno della criminalità, ma ne approfondisce i temi, ne analizza gli aspetti negativi e tutto ciò che ne consegue, portando il protagonista in un vortice di emozioni e tremenda sofferenza in cui è facile empatizzare lungo il percorso. Mafia è quindi sempre stata un'opera che mette davanti tutta la parte oscura della criminalità organizzata, non dimenticandosi di approfondire personaggi, storie e luoghi di un mondo immaginario, ma talmente ben fatto da sembrare un'esperienza videoludica estremamente moderna e attuale.

Sulla storia, però, ne parleremo in maniera approfondita durante la recensione, ora concentriamoci sul provato sulle differenze legate all'originale. Durante l'anteprima abbiamo avuto modo di giocare a qualche capitolo della storia, tra cui anche un capitolo più avanti nella storia, la fatidica missione "Scampagnata" mostrata qualche tempo fa nel primo video gameplay. Vi diciamo subito che il racconto è rimasto il medesimo, il percorso è identico, ma opportunamente modificato per essere più coerente con la componente narrativa. Innanzitutto alcuni dialoghi sono stati cambiati e approfonditi, così come alcune scene hanno subito modifiche prettamente stilistiche, sviluppate per essere maggiormente contestualizzate. Non abbiamo nulla di meno - almeno per quanto giocato - ma, anzi, abbiamo una narrazione che sembra sulla carta ancora più completa, impreziosita da collezionabili e documenti che migliorano l'esplorazione dei capitoli e filmati più lunghi.

Anche gli interpreti sono cambiati, soprattutto quelli italiani. Nonostante il doppiaggio originale fosse davvero buono, soprattutto con voci importanti come quella di Claudio Moneta o Giorgio Melazzi, quello di Mafia: Definitive Edition con voci del calibro di Valerio Amoruso o Ivan Andreani ci è parso addirittura superiore in molti punti, frutto soprattutto di una recitazione migliore e forse più coerente con il racconto, soprattutto considerando le origini dei protagonisti. Sulla storia, quindi, c'è ben poco da dire: Hangar 13 ha preso ciò che di buono era stato fatto con l'originale migliorandolo sotto ogni punto di vista, dalle musiche, ai personaggi, ai filmati di gioco, fino alle fasi di shooting prese direttamente da Mafia III e che si dimostrano ancora oggi piuttosto solide.

Lost Heaven mai così bella

Mafia: Definitive Edition non è una semplice remastered, è un vero e proprio remake dove il mondo di gioco è stato interamente ricostruito con il motore grafico di Mafia III, adeguatamente potenziato con un sistema di illuminazione completamente rivisto e motion capture completo per tutti gli interpreti della storia. Hangar 13 non si è quindi limitata ad aumentare la risoluzione e il framerate, ha reso Mafia un gioco totalmente nuovo e al passo dei tempi. E proprio sotto l'aspetto dell'impatto visivo che il team di sviluppo ha concentrato i suoi sforzi, dando vita ad una Lost Heaven realistica, bellissima e soprattutto viva come mai prima d'ora. Il dinamismo dell'open world riesce ad immergere ancora di più il giocatore all'interno della drammatica vicenda ambientata negli anni 30, ritrovando una cura nei dettagli davvero maniacale, nonché potenzialmente sorprendente per i nostalgici dell'originale.

Sulla bellezza grafica del gioco, quindi, c'è ben poco da dire: il lavoro fatto è senza dubbio elogiabile e di spessore, lasciando spesso interdetti ripensando ad alcuni scorci visti nel gioco del 2002. In tutto questo, però, bisogna sottolineare anche tutta la componente tecnica del gioco, che a differenza di Mafia III, sembra essere di tutt'altro livello fortunatamente. Abbiamo svolto un test preliminare in Full HD, ovviamente con tutte le impostazioni su alto. Le performance si sono dimostrate ottime, la 1660 in 1080p riesce a garantire i 60 FPS nel 90% dei casi, scendendo unicamente nelle fasi più concitate e durante la pioggia, ma mai sotto i 45 FPS. Un risultato importante che testimonia l'ottimo lavoro di ottimizzazione da parte degli sviluppatori, attendiamo la versione ufficiale per eseguire dei test più approfonditi, anche in 4K. Tra le cose meno convincenti segnaliamo le animazioni di movimento, non sempre convincenti, soprattutto durante la corsa del personaggio.

Tirando le somme

Mafia: Definitive Edition si presente in ottime condizioni, anche al di sopra delle nostre più rosee aspettative. Hangar 13 sembra essere stata in grado di ridare lustro a un capolavoro, e allo stesso tempo accontentare chi non ha mai avuto l'occasione di giocare al primo gioco della serie; lo ha fatto con rispetto e passione verso l'originale, non dimenticandosi i punti cardine che lo hanno reso un vero e proprio cult videoludico. Attenzione, però, poiché c'è ancora molto da scoprire e raccontare, e avremo modo di farlo attraverso la recensione del prodotto finale che arriverà entro il 25 settembre. Oggi, però, possiamo sicuramente rassicurarvi sulla qualità di una produzione che mira a sorprendere nonché coinvolgere esattamente come 18 anni fa.