Medal of Honor ringrazia le polemiche, vendite ok

EA incassa 100 milioni di dollari grazie alle 1,5 milioni di copie vendute di Medal of Honor. Il titolo, nonostante recensioni non lusinghiere e polemiche di carattere politico, è a metà del traguardo, le 3 milioni di copie minime fissate dall'editore.

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a cura di Manolo De Agostini

Medal of Honor ha venduto 1,5 milioni di copie nel mondo dal 12 ottobre, giorno in cui ha debuttato negli Stati Uniti (in Europa è arrivato il 15). L'amministratore delegato di Electronic Arts, John Riccitiello, ha confermato che il gioco ha generato un incasso di 100 milioni di dollari. Certo, nulla di paragonabile ai 200 milioni di dollari del primo giorno di Halo: Reach - ottenuti peraltro solo su Xbox 360 - ma Medal of Honor, come "nuovo inizio" di una serie che con il tempo si è assopita, non parte male. Ricordiamo che l'obiettivo in casa EA è 3 milioni di copie (Medal of Honor, 3 milioni di copie o finisce qui).

Le polemiche sulla presenza dei Talebani, che hanno raggiunto anche il nostro paese (Medal of Honor in Italia rischia di essere vietato), sembrano aver sortito l'effetto contrario: anche le persone che non conoscevano il gioco si sono incuriosite e l'hanno acquistato in massa, anche a fronte di recensioni non entusiastiche (Medal of Honor non convince, EA non si scompone).

Electronic Arts, in concomitanza con l'annuncio, ha mostrato la modalità multiplayer Clean Sweep, che sarà disponibile il 2 novembre gratuitamente su Xbox 360 o PlayStation 3 insieme alle nuove mappe Bagram Hangar e Khyber Caves e alle versioni rivisitate di Diwagal Camp e Kabul City Ruins.

Due team competono per uccidersi l'uno con l'altro, come al solito. Il problema è che non c'è la resurrezione, quindi quando siete morti, siete morti. Vince la squadra in cui alla fine rimane vivo qualcuno. Chiaramente il tutto passa sotto Online Pass (Online Pass, EA a gamba tesa sul mercato dell'usato), il sistema che richiede un codice per giocare online. Questo sistema nasce per colpire il mercato dell'usato, costringendo chi non ha acquistato una copia usata o ha perso il codice ad acquistarne uno in negozio al prezzo di circa 10 dollari.