Medievil, lo abbiamo provato alla Gamescom 2019

Durante la Gamescom 2019 abbiamo provato il remake di Medievil, ecco le nostre impressioni complete sul ritorno di una delle IP più amate di PlayStation!

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Questa generazione di console verrà ricordata per tanti videogiochi nuovi ed esperienze originali, ma anche per il fenomeno delle remastered e delle riproposizioni di vecchi titoli sotto forma di remake. Sony, in particolare, è stata una delle principali promotrici delle rimasterizzazioni tra cui spiccano The Last of Us, Uncharted Collection, Shadow of the Colossus, God of War 3 e presto anche Medievil.

Proprio Medievil è stato oggetto di pareri non propriamente positivi in questi ultimi mesi, soprattutto a causa di trailer abbastanza rivedibili dal punto di vista contenutistico e rappresentativo. Finalmente alla Gamescom 2019 abbiamo avuto modo di provarlo per capire se questi dubbi siano reali o frutto di un pregiudizio affrettato.

Il ritorno di Sir Daniel Fortesque

Partiamo subito col dire che se avete amato Medievil difficilmente non amerete questo remake, il motivo è semplice, il gioco è rimasto pressoché invariato, in particolar modo nel sistema di combattimento che rimane ancora oggi estremamente intuitivo. Il nostro eroe scheletrico Sir Daniel Fortesque, infatti, può utilizzare ancora due armi in contemporanea, una per la distanza ravvicinata e l'alta per gli attacchi a distanza, le quali possono anche effettuare un colpo caricato per danneggiare ancora di più le temibile creature del mondo di gioco, il quale è ancora profondamente esplorabile per cercare segreti, potenziamenti e collezionare le indimenticabili rune, utili per aprire percorsi nuovi.

L'attacco è importante, ma non sempre ci è data la possibilità di farci largo tra i nemici con la nostra amata spada, spesso è necessario barricarsi dietro al fidato scudo che tuttavia non può resistere agli attacchi in maniera infinita, avendo per meccaniche una protezione limitata. Nel momento in cui la nostra vitalità e protezione scendono, occorre rifugiarsi a una fonte di energia, un luogo che, oltre a permettere di riprendere fiato, funge anche da checkpoint.

Ovviamente per chi si preoccupa delle quantità di armi non disperate, si può ancora lanciare il nostro braccio scheletrico contro gli avversari o sfruttare i vari coltelli da lancio, oltre a tutte gli altri equipaggiamenti trovabili in giro.

Sotto una nuova veste

Il remake di Medievil si porta quindi dietro il suo classico sistema di combattimento intuitivo e approcciabile da chiunque, ma anche delle problematiche già in parte notate dai vari trailer. La telecamera, per esempio, è ancora abbastanza fastidiosa, in particolar modo durante i combattimenti contro i boss, inoltre il framerate soffre di qualche incertezza, ma su questo punto confidiamo che sia solo a causa di un'ottimizzazione non ancora completa al 100%.

Il lavoro di Other Ocean diventa apprezzabile particolarmente dal punto di vista grafico, anche se c'è da sottolineare un netto cambio di stile dalle cupe atmosfere dark dell'originale a un mondo di gioco colorato, con qualche accenno cartoon. Per quanto ci riguarda, la scelta del giovane team è vincente, poiché Medievil rimane comunque un'icona irriverente che necessità di un contorno più leggero e ispirato.

In generale l'aspetto visivo è molto buono, anche se non raggiunge l'estrema qualità del lavoro svolto dai ragazzi di Blue Point con Shadow of the Colossus, è comunque apprezzabile anche il fatto che alcuni luoghi del gioco siano stati completamente rivisti.

Anche il sonoro ha ricevuto una svecchiata. L'intera colonna sonora è stata completamente ricostruita in versione orchestrata dalla Sinfonia di Praga, mentre le tracce audio originali dedicate ai dialoghi e agli effetti sono stati interamente rimasterizzati.

Tirando le somme

Medievil sembra essere un remake fatto bene e smentisce qualche dubbio apparso nei trailer di gioco. Insomma, a ottobre i fan di Sir Daniel avranno la riproposizione che hanno sempre sognato, a patto di passare sopra a una telecamera non proprio moderna e un stile artistico molto bello, ma profondamente diverso dall'originale.