Mercato usato dei videogiochi a rischio, ecco perché

Electronic Arts e Sony hanno già pensato a come far fruttare il ricco mercato dei titoli usati: i contenuti aggiuntivi sono gratuiti solo per chi acquista le confezioni nuove; negli altri casi si è costretti a pagare qualcosa.

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a cura di Dario D'Elia

Gli editori di videogiochi, come ad esempio Electronic Arts e Sony, vogliono mettere le mani sul mercato dell'usato. Non se n'è accorto quasi nessuno eppure le prime azioni di "conquista" del territorio sono in atto. La strategia è semplice: obbligare gli acquirenti di titoli usati a sborsare qualche decina di dollari (o euro) per ottenere contenuti aggiuntivi che le confezioni nuove danno normalmente in regalo.

The Cerberus Network - clicca per ingrandire

Negli Stati Uniti, dove il volume di affari del comparto seconda mano vale 2 miliardi di dollari, Electronic Arts ha inaugurato "Project Ten Dollar" con Dragon Age e Mass Effect 2. Chi compra le versioni usate scopre di dover spendere 10 dollari per accedere ai contenuti aggiuntivi
. Lo stesso succede agli utenti della Sony PSP. Per attivare una cartuccia usata di SOCOM Fireteam Bravo 3 viene richiesta la digitazione di un codice su PlayStation Network che costa 20 dollari.

In Italia stiamo assistendo a qualcosa di analogo con il The Cerberus Network di Mass Effect 2, la finestra online del gioco che permette di scaricare nuove avventure e personaggi. Per l'attivazione vi è bisogno del codice univoco presente nella confezione; una volta usato non è più utilizzabile.

Si tratta senza dubbio di un primo segnale di cambiamento, magari neanche troppo traumatico, ma domani gli editori potrebbero diventare più esigenti. Chi potrebbe vietargli, ad esempio, di stabilire precisi prezzi di attivazione per i titoli usati?