Osè, che fai ci provi? Il gioco si fa sexy su Wii e PS3

Ubisoft ha realizzato un nuovo party game, in vendita fra pochi giorni. Scopo del gioco è la creazione di situazioni piccanti fra i giocatori, grazie a un uso abbastanza particolare dei controller di movimento di Wii e PS3.

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a cura di Roberto Caccia

Ubisoft è pronta a distribuire We Dare, tradotto in Italia con l'improbabile nome "Osè - Che fai ci provi?", un casual game piccante per Wii e Playstation 3. In sostanza si tratta di una raccolta di mini-game che tendono a far usare i controller della console di Nintendo, o il Move di Sony, in modi abbastanza provocanti.

Osè, che fai ci provi? Il party game piccante di Ubisoft

Come potete notare dal trailer interattivo, il gioco è indicato per creare situazioni "spinte" fra i giocatori, o almeno questa è l'intenzione degli sviluppatori. In alcuni di questi giochi vi ritroverete per esempio a sculacciare il vostro partner per muovere i personaggi attraverso dei cerchi, oppure a far finta di mangiare una mela mentre un complice regge il controller sensibile al movimento (o il moccolo, come si dice in questi casi).

Particolare la campagna di web marketing usata da Ubisoft, che oltre a mostrare sommariamente le caratteristiche del gioco permette di scegliere un ipotetico proseguimento della serata fra amici, tramite il fittizio inserimento di un parental code.

Alquanto prevedibili le critiche inviate dai genitori soprattutto in Gran Bretagna, dove giornali come il Daily Mail e il Daily Telegraph hanno ricevuto numerose lettere scandalizzate dai contenuti proposti dal gioco e dalla classificazione ricevuta, un semplice PEGI 12.

Ubisoft ha dichiarato che il gioco non sarà assolutamente distribuito negli Stati Uniti, dove non sono nemmeno visibili gli spot pubblicitari su YouTube. Per la gioia degli abitanti del Vecchio Continente, Osè sarà invece in vendita a partire dall'11 marzo, secondo la scheda su amazon.co.uk, a un prezzo di circa 20 euro.

Uno dei minigiochi di Osè - Clicca per ingrandire

Meno di una cena romantica o di una serata in discoteca. Ma siamo sicuri che il risultato sia lo stesso? E soprattutto, una volta riusciti a portare a casa la vostra "preda", chi vi assicura di trovare la voglia (e la forza di volontà) di giocare con un videogame? Ai posteri l'ardua sentenza.