Plasma | Anteprima del peculiare videogioco ingegneristico

Approfondiamo Plasma, il nuovo videogioco simulativo dai creatori dell'apprezzata e celeberrima serie Kingdom

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a cura di Nicholas Mercurio

Sempre aggiornato e inarrestabile, il panorama indipendente sta sfornando negli ultimi mesi nuove produzioni, sfruttando idee, contesti e situazioni alle volte sopra le righe, e tante altre volte proponendo ai giocatori opere intimiste come Endling – Extinction is Forever, un videogioco di cui abbiamo abbondantemente parlato recentemente. Plasma, tuttavia, non ripercorre la vita dura di una mamma volpe ma, al contrario, ci porta in un contesto ben diverso, lontano dai classici videogiochi intimisti e profondi che ci siamo abituati a giocare. HOSTLIGHT è stato un esempio di produzione indipendente che, arrivando all’improvviso, ci ha piacevolmente sorpreso, perché ci dava la chiavi per sfruttare le luci a nostro piacimento. Plasma, infatti, appare come un rompicapo e, secondo gli sviluppatori, è un’opera ingegneristica con pregevoli qualità.

Se non avete mai sentito parlare di Dry Licorice, sappiate che si tratta degli sviluppatori della serie Kingdom, e tra le fila di Plasma ci sono dunque i nostri connazionali Patrick Corrieri e Marco Bancale, due amici che lavorano nell’industria videoludica ormai da diversi anni. La nascita di Dry Licorice, infatti, potrebbe sintetizzare come un incontro di idee e di scambi reciproci per creare qualcosa di unico assieme a tanti sviluppatori sparsi per il mondo.

Se non altro, questo è un ottimo segnale, perché l’Italia sforna talenti che sanno come interfacciarsi con un panorama incredibilmente caotico come quello dei videogioco. Il mercato indie, che ormai tanti giocatori conoscono per merito di produzione note come Lake, sta vivendo un periodo felice per merito di produzioni che, nel corso degli ultimi anni, hanno urlato “Presente”, risultando il più delle volte migliori persino di certi videogiochi blasonati.

Tutto, e sarebbe impossibile se non fosse così, nasce dalla passione: sulle nostre pagine abbiamo parlato della storia di Dramatic Iceberg e siamo rimasti incantati da Freud’s Bones, entrando in contatto con Fortuna Imperatore e la sua sensibilità. Abbiamo scritto quanto sia bello essere indipendenti e cercato di avere uno sguardo attento su cosa sta accadendo anche in casa nostra, tenendo inevitabilmente le antenne alzate. Il panorama indie, dunque, non poteva che infoltirsi con Plasma, e la sua collocazione, se non si fosse compreso, è contesa tra il genere rompicapo e simulativo, anche se potrebbe contenere ulteriori dinamiche, che non vediamo l’ora di esplorare nella sua interezza in futuro.

Quando abbiamo citato HOSTLIGHT, non lo abbiamo fatto a caso: la casa sviluppatrice spagnola ESDIP GAMES si è presentata sul mercato con un’opera che ci ha ricordato Superliminal, un’altra produzione indipendente che due anni fa ha conquistato molti giocatori ed è attualmente su GamePass. In realtà potremmo citarne ulteriori per raccontare Plasma in maniera più oculata, ma sarebbe del tutto inutile, considerando il nostro primo contatto con l’opera: è un videogioco che sembra essere stato costruito diversamente, con un occhio differente e preciso per rappresentare al meglio le idee del team. Negli ultimi giorni abbiamo visionato un trailer e ci siamo dilettati con le prime immagini della produzione per farci un’idea di cosa potremmo trovarci davanti il prossimo anno.

Un gioco nel gioco: Plasma cattura elementi simulativi e gestionali

Come accennavamo, non sappiamo se è presente una storia o una campagna principale; perciò, non possiamo fare altro che basarci al momento sul gameplay di gioco e il contesto. Partendo da quest’ultimo, la produzione sembra essere ambientata su un pianeta lontano, anche se non ne abbiamo la certezza (ma è un’ipotesi da tenere assolutamente in considerazione). Di sicuro, è un’ambientazione futuristica e in linea con le intenzioni della produzione, che potrebbe solleticare le fantasie degli appassionati del genere sci-fi. D'altronde, questo è l’anno dello Spazio, e i recenti annunci lo dimostrano.

Tuttavia, Plasma ci appare come un videogioco con un contesto estremamente classico, con un ottimo design ambientale e una pregevole rappresentazione degli oggetti, e spinge a interessarsi ulteriormente sulle varie situazioni che potremmo affrontare durante la sua scoperta. Arrivando dalle risoluzioni di enigmi in HOSTLIGHT, Plasma si propone come un’opera che mette la fisica al centro della sua struttura ludica, fornendoci dettagli interessanti su cui riflettere e impreziosendo, di conseguenza, meccaniche che ci appaiono costruite con attenzione e passione, e che riflettono in effetti quanto potrebbe esserci di buono in un game design tutto da scoprire. Durante la nostra analisi del trailer e delle informazioni di gioco, abbiamo potuto constatare che la fisica, la materia più complessa da imparare assieme alla matematica, è alla base di qualunque ragionamento su cui potremmo applicarci.

Nel trailer, infatti, possiamo notare ingranaggi da collegare, assemblare e sistemare, e non è chiaro se potremmo addirittura mettere le mani ad alcuni cavi elettrici per azionare i vari marchingegni. È un gioco di intelligenza e attenzione in cui ogni pezzo deve combaciare ed essere sistemato con precisione. Un vero gioco nel gioco, insomma, e questo non è un dettaglio irrilevante, perché abbiamo notato che c’è la possibilità di creare una scacchiera e muovere i suoi pezzi come preferiamo.

È un modello di gioco interessante che dovremmo azionare attraverso degli ingranaggi da una tabella, il manuale del perfetto ingegnere spaziale. Nel trailer, inoltre, ci sono elementi interessanti sulla progressione di gioco, che non vediamo l’ora di approfondire in futuro. Di sicuro, è possibile costruire dei progetti e nuove implementazioni, permettendoci in questo modo di avere tutto sottomano. Da approfondire ulteriormente è il livello di sfida della produzione, che gli sviluppatori promettono complesso ma approcciabile anche ai neofiti, qualora qualcuno ne fosse interessato.

Plasma, in effetti, potrebbe essere dedicato ai giocatori che mangiano pane e simulativi dalla mattina fino alla sera, e che non hanno problemi a strapparsi i capelli tra algoritmi, conti e problemi di fisica. La materia preferita di Stephen Hawking è ancora oggi tra le più complesse da rappresentare nei videogiochi, ma il mercato è composto anche da opere simili che, oltre a sorprendere, impegnano le meningi dei giocatori fino a farle esplodere. Non sappiamo se riusciremo a risolvere e ad assemblare le costruzioni alla prima occasione, ma è quanto di più interessante potrebbe esserci nell’esperienza, specie per chi ha sempre avuto una predisposizione per le materie scientifiche.

Ovviamente non richiederà uno studio approfondito della fisica e non servirà neppure sapere ogni suo ramo, ma sicuramente serviranno le conoscenze basiche nonché un’ottima sensibilità per i suoi vari rami. Quando ci approcciamo a videogiochi simili, il più delle volte sappiamo già quali potrebbero essere le difficoltà che potremmo incontrare sul lungo corso, e quindi l’approccio può cambiare da un momento all’altro. Al momento possiamo soltanto dire di essere sorpresi per quanto è stato mostrato, anche se non c’è molto altro da raccontare e avremmo voluto saperne di pià. È sicuramente interessante la visione del team, che potrebbe davvero includere un sistema di gioco complesso ma ben strutturato, e tante ore di divertimento creative e interessanti.

In tal senso, se c’è da fare un parallelismo tra HOSTLIGHT e Plasma, potremmo riservarlo sulla sua struttura ludica, con il primo che ha proposto enigmi complessi da risolvere attraverso le luci in un sistema comunque ben costruito e impreziosito da una qualità invidiabile per molte produzioni che si interfacciano al panorama sparando grossi nomi, meccaniche all’ultimo grido e gameplay claudicanti e poco curati. Se non altro, dobbiamo sperare che, in futuro, possano esserci produzioni essenziali e semplici nel loro gameplay, nonché forti di una storia convincente e ben implementata, seppure non necessaria. Dobbiamo ricordarci che esistono produzioni come Plasma che, al contrario, preferiscono raccontarsi attraverso il gameplay e interfacciarsi con i giocatori in un modo sicuramente complesso nonché difficile da approcciare senza una guida attenta.

Il tutorial di Plasma, infatti, già lo immaginiamo: potrebbe essere esaustivo per spiegare le meccaniche basilari del videogioco e la sua profondità, dando in questo modo spessore a un sistema di gioco che, senza tante cerimonie, intende proporsi a un pubblico affezionato. Sappiamo, tuttavia, che è impossibile riuscire a ritagliarsi uno spazio del genere senza preoccuparsi di altri giocatori che, se interessati, magari vorrebbero interfacciarsi con esso in una misura meno impegnativa, limitandosi a creare e a elaborare nuove costruzioni semplicemente con l’ausilio della sola fantasia.

Cosa aspettarsi?

Abbiamo parlato in generale di cosa potrebbe offrire il gioco, delle idee del team, del design e del modo con cui potrebbe presentarsi al pubblico. Se da una parte c’è molto poco da raccontare considerando quanto abbiamo visto, dall’altra è inevitabile crearsi delle aspettative, perché la produzione ha tutte le carte in regola per stupire e lasciare il segno. C’è da aspettarsi molto, in particolare sulle varie tabelle e i progetti, che potrebbero appunto ampliarsi in maniera imprevedibile.

Al momento non possiamo che porci delle domande a riguardo e prepararci a dovere per la sua uscita. C’è da dire che il futuro di Plasma è ancora un punto interrogativo, nonostante le idee siano ovviamente chiare, il che è già tanto per una produzione di questo genere. Non resta che attendere.