Port Royale 4, issiamo le vele marinai | Recensione

Port Royale 4 porta ancora una volta il commercio coloniale all'interno delle nostre case. Tra pirati e capitani a farsi guerra per l'ultimo bottino!

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a cura di Giuseppe Licciardi

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Port Royale 4 porta avanti il lavoro fatto con il terzo capitolo della serie risalente ormai al lontano 2012, non amatissimo dai giocatori del genere, per svariati motivi. Sarà riuscito il team di Gaming Minds a cambiare le carte in tavola del franchise dopo otto anni e riportare la saga ai fasti del secondo capitolo? Si parla sempre di pirati e di colonie, perché alla fine chi non ama i bucanieri e le loro avventure. Chi non ama le canzoni rese famose dall’immaginario piratesco. Siamo altamente sicuri che ora starete canticchiando tutti “15 uomini sulla cassa del morto”, eppure nel mercato dei videogiochi quali sono i titoli che vi sono rimasti impressi di più negli ultimi anni e che avevano come protagonisti i Caraibi e il loro immaginario fatto di pirati e gentil donne da salvare?

L’unico titolo che forse rimarrà per sempre nell’immaginario di tutti è Monkey Island, che tutti i videogiocatori di una certa caratura hanno giocato e amato per la sua verve creativa e per le sue singolarità che strizzavano l’occhio ad un’ironia sempre sulle righe. Eppure nel tempo sono nati tanti titoli, non sempre dello stesso genere del capolavoro di Gilbert, che hanno affrontato uno dei periodi più caldi per la navigazione, ovvero quello coloniale. La maggior parte di essi sono dei gestionali tra i quali troviamo la fortuita serie di Anno e di Age of Empires, ma non dimentichiamoci anche di Pirates e Tropico 2. Insomma in tanti hanno provato ad essere un punto di riferimento per il giocatore che amava il genere.

Colonizziamo i Caraibi!

Port Royale 4 come il capitolo precedente prova ancora una volta a portare la sua offerta su una varietà di piattaforme, oltre alle console di Microsoft e Sony quest’anno si aggiunge anche la piccolina di casa Nintendo. Come per il il suo predecessore e con una visione più ampia, ogni titoli di strategia quando arriva su console rischia di essere un grosso punto interrogativo per la semplicità di approccio al gameplay che in alcuni casi può diventare molto più semplificato e facilitato per tutti quei videogiocatori che non hanno esperienza con il genere. La versione da noi provata è quella per PC che si compone essenzialmente di due modalità principali.

Campagna e Gioco Libero saranno le modalità di punta di Port Royale 4 alle quali va ad aggiungersi un Tutorial di breve durata che è sicuramente molto utile non solo per i giocatori che non hanno mai avuto un approccio con la serie, ma anche per chi avendo già giocato i capitoli precedenti vuole rinfrescarsi la memoria su come eseguire determinate azioni e avere una panoramica sulle aggiunte di questo nuovo capitolo. Tra queste ultime troviamo anche un netto miglioramento delle battaglie navali tra le flotte, delle quali discuteremo più approfonditamente in seguito. All’interno della campagna sarà possibile scegliere tra diversi “personaggi” che avranno le loro peculiarità. Troveremo il capitano di flotta che avrà più successo nelle rotte commerciali, la piratessa con il bonus sugli scontri tra flotte oppure il semplice coloniale che avrà un bonus per la conquista de gli insediamenti.

Sarà possibile inoltre scegliere, così come nel precedente capitolo della serie, anche di quale nazione poter fare parte. Bisognerà scegliere infatti tra Inghilterra, Olanda, Francia e Spagna anche se la scelta non cambierà di tantissimo le sorti nell’ascesa come Re dei Caraibi. Durante la nostra avventura saremo chiamati a gestire intere rotte commerciali tra le nostre colonie e cercare di creare una vera e propria economia tra prodotti di prima necessità e prodotti secondari. Port Royale 4 inoltre ci permette anche una facilitazione di questa meccanica tramite l'automazione di tutto il processo commerciale impostando delle rotte tra le varie colonie, dovendo però fare attenzione a scegliere bene i prodotti che andremo a vendere e ad acquistare dalle varie colonie.

La progressione all’interno della modalità campagna è scandita inoltre da una serie di obiettivi da completare che vanno dal soddisfare un determinato bisogno di beni materiali fino ad arrivare al rendere felici gli abitanti dei paesi della nostra regione. Più "sim" degli altri capitoli, anche se tutte le statistiche che ci vengono proposte lasciano un po’ il tempo che trovano dato che aldilà di completare gli obiettivi e gestire le rotte commerciali (da poter rendere poi autonome ricordiamolo) ci sarà ben poco da fare, a meno che non ci venga la buonissima idea di diventare dei pirati. A differenza del terzo capitolo della serie, non avremo campagne separate ma in ogni momento sarà possibile passare alla “modalità pirata” e poter attaccare le barche delle regioni avversarie e aver accesso poi alle Battaglie Navali.

Scontri che rimangono ancora molto statici con alcune manovre sbloccate fin da subito e che essenzialmente si trasformeranno, dopo un paio di incontri svolti manualmente, in un semplice automatismo dato in pasto alla simulazione della battaglia. La seconda modalità che ci verrà messa sul piatto da Port Royale 4 è invece il Gioco Libero, che ci metterà davanti un'intera regione con la quale sarà possibile fare tutto quello che vogliamo, dato che non avremo una progressione lineare. Saremo noi infatti a decidere le impostazioni del mondo andando a modificare il numero delle città sotto la nostra regione, che tipo di rapporti avere con le altre colonie e ovviamente anche il grado di difficoltà. Anche qui però ci sembra di avere sotto il mouse un gestionale che non riesce a raggiungere il suo obiettivo.

Un mare senza onde

Se le aggiunte sono state sicuramente apprezzate all’interno del capitolo precedente, in Port Rotale 4 troviamo delle modifiche al sistema di combattimento tra le navi e alcuni piccoli cambiamenti anche a livello tecnico e grafico. Se cercate invece un gestionale profondo e che riesce a regalare centinaia e centinaia di ore da spendere, anche questo capitolo di Port Royale non riesce a convincere a pieno. Anche se dal punto di vista tecnico si sono fatte alcune aggiunte molto interessanti che sicuramente vanno a cambiare anche dinamiche di gameplay.

Tra di questo vogliamo citare ad esempio la dinamica del vento che sarà un fattore da gestire per le rotte commerciali per non rischiare di perdere le navi da noi costruite. In definitiva Port Royale 4 sembra riuscire ad avere un guizzo in più del suo predecessore. Continuando su questa strada il team di Gaming Minds potrebbe riuscire a far diventare la serie un ottimo passatempo per chi ama il mondo dei pirati e dei Caraibi.