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a cura di Yuri Polverino

L'annuncio di Rage 2 è stato sicuramente una sorpresa inaspettata, forse anche in parte rovinata da quel famoso leak di Walmart. Ancora oggi non sappiamo se la cosa è stata tutta una messa in scena di Bethesda, ma quello che conta è che il seguito di quel Rage uscito nel 2011, è qui, e questa volta lo sviluppo è passato in mano ai ragazzi di Avalanche Studios, conosciuti per Just Cause e Mad Max e che ora sono al lavoro sul quarto capitolo di Rico Rodriguez - annunciato proprio a questo E3 - e su una nuova IP multiplayer: Generation Zero.

Durante l'E3 2018 abbiamo avuto modo di provarlo attraverso una piccola demo che ci ha dato già l'idea di quello che il gioco promette di offrirci una volta rilasciato.

Proiettili ed esplosioni

Rage 2 è uno sparatutto in prima persona open world ambientato in un mondo post apocalittico decisamente folle e che ricorda molto da vicino Mad Max e Borderlands. I nemici che affronteremo sono uno più fuori di testa dell'altro, sia dal punto di vista del design sia da quello caratteriale. Lo scopo che Avalanche ha voluto raggiungere è proprio questo: superare i limiti della normalità, rompere quelle catene di creatività di cui soffriva il primo Rage e trasformarlo in un FPS semplicemente schizofrenico, sia per quanto concerne il gameplay sia per la struttura del mondo di gioco. Nella demo non abbiamo avuto modo di provare una grande varietà di armi, ma la doppietta e il fucile d'assalto che avevamo a disposizione ci hanno convinto, grazie ad un gunplay decisamente diversificato e mai banale e che conferma l'enorme mano di ID Software sulle fasi shooting. Se tutte le armi del gioco offriranno, pad alla mano, una qualità di questo tipo, allora possiamo stare sicuri sul divertimento nei combattimenti, dove questi ultimi sono impreziositi dall'introduzione di poteri che il nostro protagonista potrà utilizzare per volgere a suo vantaggio un determinato scontro: come ad esempio una abilità che ci permette di traslare in maniera istantanea in diverse direzioni, utile per evitare i colpi nemici o per raggiungerne uno al fine di ucciderlo in uno scontro ravvicinato, oppure la possibilità di saltare e impattare al suolo con un colpo ad effetto ad area.

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La dinamicità degli scontri è quindi vitale per sopravvivere e per eliminare qualunque cosa ci capiti a tiro in modo sempre differenti, rimanere fermi potrebbe significare rischiare di morire, è quindi importare saper gestire in maniera occulata le abilità e le armi, facendo tesoro anche dell'ambiente circostante. Non abbiamo ancora avuto modo di vedere l'albero delle abilità del protagonista, il quale sarà presente nella versione finale del gioco, ogni nostra considerazione sulla quantità di abilità o perk, è quindi rimandata ad una prossima demo.

Un mondo folle

L'open world di Rage 2 promette di essere vasto e pieno di attività e missioni secondarie, tutttavia avendolo testato per soli 20 minuti, non ci è stato dato modo di confermare questa dichiarazione, rimangono quindi dei dubbi sulla grandezza e soprattutto sui contenuti. Possiamo però immaginare che si tratti di una regione molto vasta da esplorare, visto che avremo a disposizione una serie di veicoli armati fino ai denti per poterci spostare, gli sviluppatori hanno chiarito che il sistema di guida non sarà tedioso e non vuole essere il focus dell'esperienza come in Mad Max, è semplicemente un contorno per rendere il tutto ancora più vario.

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Il tallone d'achille di questa prima prova è sicuramente l'aspetto tecnico, decisamente poco solido sull'aspetto frame rate e che dai 60fps scendeva in maniera vertiginosa durante gli scontri più concitati, spesso anche in maniera evidente. C'è inoltre più di qualche sbavature per quanto riguarda l'estetica, ma che comunque Avalanche punta a risolvere per l'uscita nel 2019, anche considerando che ciò che abbiamo provato era un'Alpha ben lontano dall'essere rifinita.

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Pur essendo folle e a tratti ironico, Rage 2 non è un videogioco che punta ad una trama banale, il team ha, infatti, promesso una forte componente narrativa: potente ed emotiva, che insieme alla progressione del personaggio, sarà il principale focus di tutto il motore di gioco.

Conclusioni

Rage 2 è uno sparatutto che mischia tantissimi elementi presi da diversi prodotti: da Mad Max a Borderlands, fino ad arrivare a Bulletstorm. Il fascino e lo stile lo rendono in qualche modo unico nel suo genere, grazie a personaggi e situazioni sopra le righe. Il suo gunplay classico ma funzionale, lo rende incredibilmente galvanizzante considerando che ci permetterà di eliminare tantissimi nemici in maniera sempre diversificata, anche con abilità uniche e poteri fuori di testa. Avendolo provato per soli 20 minuti è difficile giungere ad un giudizio, rimangono dei dubbi per quanto concerne l'aspetto tecnico - da rifinire senz'altro -, la narrazione, di cui il team ha molto a cuore, e la progressione del personaggio, c'è inoltre da capire effettivamente quanto il mondo di gioco sia grande e quante attività potrà realmente offrire nel prodotto finale. Speriamo di confutare queste titubanze in una demo più avanti nello sviluppo, il tempo sicuramente non manca visto che Rage 2 è atteso per la primavera del 2019 su Xbox One, PlayStation 4 e PC.


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