PS3 rese la vita difficile a molti sviluppatori, confida il director di Devil May Cry

In una nuova chiacchierata, il director di Devil May Cry ha confidato la difficoltà di sviluppare videogiochi su PS3.

Avatar di Gianluca Saitto

a cura di Gianluca Saitto

Sono passati molti anni da quando PlayStation 3 è andata in pensione, e di acqua sotto i ponti ne è passata per le generazioni di console Sony. Se ci fermiamo a pensare a dove ci troviamo oggi con le console PlayStation, va da sé vedere PS3 come una generazione che sta esattamente nel mezzo della relativamente giovane vita del marchio gaming di Sony. A oggi, però, capita di tornare indietro nel tempo grazie ad alcuni retroscena sulle console PlayStation più anziane, e scoprirne alcuni segreti.

A tornare a parlare di PS3 è stato Hideaki Itsuno, il game director che in passato ha lavorato a una serie di importanti giochi Capcom come Devil May Cry 3, Devil May Cry 4, Devil May Cry 5, Dragon's Dogma e moltissimi altri. In una nuova intervista rilasciata con il neonato studio Bokeh Game Studio, Itsuno è tornato indietro nel tempo svelando una serie di questioni che riguardano il metodo di sviluppo e le difficoltà che molti sviluppatori incontravano lavorando con PlayStation 3.

La chiacchierata è stata condivisa con un'altra storica figura del videogioco giapponese, ovvero Keiichiro Toyama, direttore creativo della serie Silent Hill. I due hanno tirato fuori diverse storie di sviluppo, con Itsuno che, a un certo punto della chiacchierata, ha spiegato di aver notato una grande differenza tra lo sviluppo di Devil May Cry 3 su PS2 e Devil May Cry 4 su PS3, entrambi capitoli da lui diretti.

“Ci è stato detto che su PS3 non potevamo replicare ciò che avevamo fatto sulla console precedente. Per cinque anni, tutto ciò che abbiamo fatto è stato lavorare usando layer semitrasparenti che rendevano i giochi fantastici su PlayStation 2. Una volta passati su PlayStation 3, non potevamo riprodurre a quella tecnica. Penso che gli sviluppatori di tutto il mondo abbiano dovuto lottare duramente per sviluppare su quella console", questo è quanto ha confidato Itsuno a Toyama durante la recente intervista.