Sony non rimborsa i negozi che offrono un risarcimento agli utenti delle PS3 "Fat" che hanno perso la possibilità d'installare altri sistemi operativi sulla console con il nuovo firmware. Il tema è più che mai interessante, soprattutto perché un consumatore è riuscito a ottenere un rimborso da Amazon UK (Sony PS3 senza Linux, ridateci i nostri soldi) dopo essersi lamentato per aver perso una funzionalità pubblicizzata alla vendita del prodotto.
Interpellata in merito, Sony ha dichiarato di non aver violato alcuna norma. "Capiamo la frustrazione di un esiguo numero di consumatori riguardo la decisione di fornire un aggiornamento che disabilita il sistema operativo Linux, ma respingiamo in alcun modo le accuse sul fatto che quest'azione contravvenga i corretti termini di vendita".
Nonostante la possibilità d'installare Linux sia stata promossa alla presentazione della console, pare che quel che conti sia la scatola.
"La PS3 è prima di tutto una console da gioco e i nostri materiali di marketing riflettono questo fatto. Il packaging della console e il manuale interno non si riferiscono all'uso di Linux sulla console. Piuttosto, sulla scatola c'è scritto che il design del prodotto e le specifiche sono soggette a cambiamenti senza preavviso e che il software della console è soggetto a licenza limitata tra SCE (Sony Computer Entertainment) e il consumatore. Inoltre, questa licenza permette a SCE di aggiornare il software e servizi offerti di tanto in tanto".
Sony afferma inoltre che le direttive riguardano solo il contratto tra il venditore e il consumatore all'atto d'acquisto. "La decisione di Amazon di offrire un rimborso parziale al consumatore è chiaramente un fatto tra il negozio e il consumatore. Non pensiamo che la decisione abbia una base legale e non abbiamo intenzione di risarcire i negozianti". Fortuna che c'è GeoHot, ma chi vuole un risarcimento sappia che deve rivolgersi solamente al negozio da cui ha acquistato la console.