Saints Row IV, quando Matrix diventa tamarro

Recensione di Saints Row IV, il quarto capitolo della celebra saga di giochi d'azione open-world di Volition.

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a cura di Tom's Hardware

Saints Row IV, quando Matrix diventa tamarro

Come abbiamo sottolineato nelle pagine precedenti Saints Row IV è ambientato in una rappresentazione virtuale di Steelport, la stessa città del capitolo precedente. Da un lato questo dettaglio potrà far storcere il naso a chi si è già divertito con Saints Row III, dall'altro il fatto di essere dentro una sorta di realtà virtuale permetterà di assistere a dei veri e propri glitch creati appositamente per enfatizzare la simulazione.

Passanti che compaiono in mezzo a nuvole di pixel, sfere luminose che compaiono nel cielo e poliziotti che sembrano una versione digitale dell'agente Smith di Matrix saranno all'ordine del giorno, e daranno una ventata di freschezza al gioco - distaccandosi dal clima più realistico del terzo capitolo della saga. Il risultato è piacevole, anche se non ci è piaciuta l'assenza dell'alternanza tra giorno e notte.

Soltanto verso la fine dell'avventura si potrà cambiare a proprio piacimento l'illuminazione della città (grazie a un potere che si potrà sbloccare), ma a quel punto ci si ritroverà ad aver accumulato quasi una ventina di ore sempre con lo stesso uso di luci e ombre, in un surreale tono violaceo.

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Se lo stile grafico ci ha convinto non possiamo dire la stessa cosa dell'aspetto tecnico. I modelli poligonali e le texture non fanno gridare al miracolo. Per la nostra recensione abbiamo provato la versione PlayStation 3 del gioco e in diversi momenti non abbiamo potuto fare a meno di chiederci se fosse la stessa console che qualche mese fa ci ha meravigliato con The Last of Us.

La versione PC è senza dubbio qualche spanna sopra, ma anche in questo caso si nota uno sviluppo decisamente castrato rispetto alle potenzialità delle schede video moderne e volutamente livellato alle prestazioni delle attuali console di Sony e Microsoft. Un vero peccato, considerando che diversi titoli multipiattaforma sono riusciti a raggiungere livelli superiori.

I dialoghi, in inglese con sottotitoli in italiano, e gli effetti sonori non deludono, ma la vera star è senza dubbio la colonna sonora delle radio del gioco, che si potranno ascoltare anche al di fuori dei veicoli.

Sterminare alieni e mettere a ferro e fuoco la città al ritmo di What is Love di Haddaway è senza dubbio una delle esperienze ci ha strappato un sorriso in più di un'occasione. La scelta dei brani è particolarmente azzeccata, sia che si prediligano le tamarrate degli anni 90 o canzoni un po' più ricercate.

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Per quanto riguarda la trama aspettatevi una sana dose di umorismo crudo e ricco di riferimenti sessuali espliciti, con la tipica comicità che contraddistingue la saga.

Gli appassionati saranno contenti di scoprire i legami fra il protagonista e i vari membri della gang, compresi alcuni personaggi storici decisamente carismatici, ma anche chi non ha mai avuto a che fare con questa serie di videogiochi riuscirà a godersi pienamente la storia.