Ritorno all'arcade
Nasri trova il tappeto erboso così bello da sdraiarcisi.
Intendiamoci: PES finora non ha mai offerto grafiche da urlo, ma in redazione ritenevamo un nostro diritto sperare di meglio per un titolo "next gen". Soprassediamo però su questo argomento e concentriamoci sul cuore di PES, ovvero la giocabilità. Il primo elemento che salta subuto agli occhi è la velocità complessiva di gioco. Tiri, passaggi, accelerazioni: tutto è molto più dinamico rispetto al passato. La sensazione di gioco è quindi diversa dal passato e non necessariamente negativa. Ovviamente bisogna modificare di conseguenza l'impostazione di gioco.
Naturalmente la maggiore velocità di gioco facilita la fase d'attacco, poiché consente ai giocatori rapidi e tecnici di ridicolizzare i difensori avversari. Inutile dire che usando i vari Ronaldinho, Messi, Cristiano Ronaldo e simili si possono perforare senza problemi le difese, a tutti i livelli di difficoltà, anche al massimo - professionista, ovvero cinque stelle. Per alcuni questo fattore potrebbe nuocere alla longevità del titolo, visto che inevitabilmente molte partite si risolveranno in controffensive continue con le retroguardie a fare la figura delle belle statuine.
A peggiorare ulteriormente la situazione ci si mettono i portieri, decisamente poco ispirati. Questi si producono in uscite insensate e altri interventi sciagurati che spesso portano al gol degli avversari.
La difesa dal canto suo propone una copertura a zona di scarsa efficacia. I gol su calcio d'angolo sono molto più frequenti, siccome una massa incredibile di giocatori si affolla in pochi metri davanti alla porta e una deviazione vincente è all'ordine del giorno. Come risultato di questa leggereza complessiva, i risultati finali sembrano quelli delle partite a calcetto tra amici, con punteggi quali 4-4, 6-5 e via dicendo.
In definitiva, attaccanti intrinsecamente superiori, difesa approssimativa, portieri maldestri e una facilità di tiro sorprendente fanno di PES 2008 un gioco decisamente arcade. Una cosa che sconvolgerà non pochi appassionati della serie ma che ne farà felici altri, magari i nostalgici di titoli come Winning Eleven 4.