Ritorno all'arcade

L'arrivo di ogni nuova versione di Pro Evolution Soccer è sempre un evento. La simulazione più amata dagli appassionati di calcio torna su Xbox 360 e approda anche su Playstation 3, ma non è esente da critiche. Qualche rallentamento di troppo ma soprattutto una svolta decisamente arcade per un titolo che, nel corso degli anni, faceva dell'aspetto simulativo il proprio punto di forza.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Ritorno all'arcade

Nasri trova il tappeto erboso così bello da sdraiarcisi.

Intendiamoci: PES finora non ha mai offerto grafiche da urlo, ma in redazione ritenevamo un nostro diritto sperare di meglio per un titolo "next gen". Soprassediamo però su questo argomento e concentriamoci sul cuore di PES, ovvero la giocabilità. Il primo elemento che salta subuto agli occhi è la velocità complessiva di gioco. Tiri, passaggi, accelerazioni: tutto è molto più dinamico rispetto al passato.  La sensazione di gioco è quindi diversa dal passato e non necessariamente negativa. Ovviamente bisogna modificare di conseguenza l'impostazione di gioco.

Naturalmente la maggiore velocità di gioco facilita la fase d'attacco, poiché consente ai giocatori rapidi e tecnici di ridicolizzare i difensori avversari. Inutile dire che usando i vari Ronaldinho, Messi, Cristiano Ronaldo e simili si possono perforare senza problemi le difese, a tutti i livelli di difficoltà, anche al massimo - professionista, ovvero cinque stelle. Per alcuni questo fattore potrebbe nuocere alla longevità del titolo, visto che inevitabilmente molte partite si risolveranno in controffensive continue con le retroguardie a fare la figura delle belle statuine.

A peggiorare ulteriormente la situazione ci si mettono i portieri, decisamente poco ispirati. Questi si producono in uscite insensate e altri interventi sciagurati che spesso portano al gol degli avversari.

La difesa dal canto suo propone una copertura a zona di scarsa efficacia. I gol su calcio d'angolo sono molto più frequenti, siccome una massa incredibile di giocatori si affolla in pochi metri davanti alla porta e una deviazione vincente è all'ordine del giorno. Come risultato di questa leggereza complessiva, i risultati finali sembrano quelli delle partite a calcetto tra amici, con punteggi quali 4-4, 6-5 e via dicendo.

In definitiva, attaccanti intrinsecamente superiori, difesa approssimativa, portieri maldestri e una facilità di tiro sorprendente fanno di PES 2008 un gioco decisamente arcade. Una cosa che sconvolgerà non pochi appassionati della serie ma che ne farà felici altri, magari i nostalgici di titoli come Winning Eleven 4.

Leggi altri articoli