Senatore americano propone una legge per bandire le loot box e le microtransazioni

Le loot box e le microtransazioni sono dannose, secondo un senatore americano che propone una legge per bandirle. Ecco i dettagli.

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a cura di Nicola Armondi

Il senatore degli Stati Uniti d'America Josh Hawley ha annunciato una proposta di legge che vuole proibire le loot box e le microtransazioni pay-to-win nei "videogame giocati dai minorenni": con queste parole si fa riferimento a tutti quei giochi creati appositamente per un pubblico di minori ma anche quei titoli, pensati per maggiorenni, "all'interno dei quali gli sviluppatori permettono coscientemente ai giocatori minorenni di imbattersi in microtransazioni".

La proposta di legge, con il nome di "The Protecting Children from Abusive Games Act" (Atto per la protezione dei bambini contro i videogame abusivi), sarà presentata al senato USA presto. Il team del senatore ha citato il gioco di Activision Candy Crush, come un grande esempio di microtransazioni pay-to-win, grazie al "Luscious Bundle" dal costo di 150 dollari.

"Quando un gioco è pensato per un target di bambini, gli sviluppatori non dovrebbero avere il permesso di spingerli alla dipendenza da monetizzazione." Questo è quanto detto da Hawley. "E quando i bambini giocano a videogame pensati per gli adulti, dovrebbero essere esclusi dalle microtransazioni compulsive. Gli sviluppatori che volontariamente sfruttano i bambini dovrebbero affrontare conseguenze legali."

Lo scorso autunno, la Federal Trade Commission aveva promesso di investigare sulle loot box in seguito a una lettera inviata dalla senatrice Maggie Hassan, scritta dopo gli "scandali" del 2017 delle microtransazioni presenti all'interno di giochi come La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra e Star Wars: Battlefront II. Alcune compagnie hanno limitato o eliminato le loot box, ma i titoli più popolari, come Overwatch, FIFA e Apex Legends, continuano a fare grande uso delle microtransazioni con ricompensa casuale. Molti di questi sono giocati sia dagli adulti che dai bambini.

In risposta alle dichiarazioni del senatore, la Entertainment Software Association, un gruppo di lobbisti dell'industria dei videogame, ha rilasciato una comunicazione ufficiale: "Numerosi stati, inclusi l'Irlanda, la Germania, la Svezia, Danimarca, Australia, Nuova Zelanda e il Regno Unito, hanno determinato che le loot box non sono gioco d'azzardo. Ci impegneremo per condividere con il senatore gli strumenti e le informazioni di cui l'industria è già in possesso e che permettono ai genitori di avere il controllo delle spese in-game. I genitori hanno già la possibilità di limitare o impedire gli acquisti tramite l'utilizzo del parental control."

La questione delle loot box e delle microtransazione è complessa e, come abbiamo appena letto, molti stati si sono già espressi in merito. Gli USA, essendo una delle maggiori potenze mondiali, potranno però influenzare la questione, indipendentemente dalla scelta compiuta. Vedremo in futuro come si evolverà la faccenda.