Steam aumenta i prezzi, e non è una bella notizia

Con una mossa inaspettata, Valve ha deciso di aumentare i prezzi suggeriti su Steam: vediamo cosa significa.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Dopo Sony, ora tocca a Valve alzare i prezzi. la società dietro Steam ha infatti deciso di aggiornare la tabella dei prezzi consigliati, ovviamente alzando i costi per l'utente finale. Una situazione decisamente straordinaria, presa probabilmente per provare a combattere l'inflazione e il caro vita che sta stringendo un po' tutto il mondo, con un focus particolare verso i paesi dell'Europa, come il Regno Unito e ovviamente l'Italia.

Cosa sta succedendo, esattamente? La questione è leggermente più complessa del previsto. In breve, Valve ha da sempre consigliato dei prezzi agli sviluppatori. I prezzi non sono quasi mai seguiti in realtà, ma le variazioni di prezzo hanno comunque influenzato il costo dei videogiochi, esattamente come accade sul mercato console. Con questi nuovi prezzi, il rischio è che gli sviluppatori e publisher decidano dunque di alzare ulteriormente i costi al cliente.

Nella tabella, diffusa online nel corso delle ultime ore, sono ben evidenziati determinati aumenti. Per i territori che adottano l'Euro, per esempio, ora Valve consiglia di prezzare i videogiochi su Steam da 49,99 Euro fino a 58,99 Euro, con un aumento del 18% in più rispetto al passato. Va decisamente peggio in tutti quei territori che adottano la Lira turca, con un incremento del 454%. Male anche la Corona norvegese, con un incremento del 63%. Benissimo invece per lo Yen: per il Giappone Valve ha aumentato il prezzo consigliato solamente del 3%.

Non sappiamo se e quando gli sviluppatori ed editori decideranno di adeguarsi a questa politica. Sicuramente però in futuro nuovi aumenti di prezzo per questo hobby sembrano praticamente scontati, soprattutto dopo le parole di Phil Spencer, che non ha escluso un prezzo maggiore per servizi, console e videogiochi. La speranza è che si riesca, in qualche modo, ad adeguare il costo della vita alle entrate dei privati cittadini, ma sembra uno scenario decisamente improbabile, soprattutto in periodi come questo.