Synced | Recensione di un free to play che fatica a brillare

Synced è un free to play cooperativo con delle buone idee lato gameplay, ma con una pessima struttura delle missioni.

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a cura di Martina Fargnoli

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Synced, sparatutto cooperativo gratuito di NExT Studios e Level Infinite, che ingloba elementi roguelike e da looter shooter, si trova a competere in un mercato affollato e spietato che ha già fatto illustri vittime nel corso degli anni. Una delle sfide più grandi che si trovano ad affrontare i videogiochi che puntano tutto su una forte componente online e una progressione diluita nel tempo, è riuscire a mantenere vivo l’interesse dei giocatori, catturandoli di volta in volta in un loop che oltre a risultare coinvolgente da giocare appare premiante e rispettoso del tempo speso all’interno dei vari mondi virtuali.

La formula magica per il successo non è sempre così facile da seguire, ma abbiamo visto nel tempo come un buon grado di varietà nelle missioni, un giusto livello di sfida che si adatta al crescere delle nostre abilità, una grande enfasi sulla personalizzazione del proprio stile di gioco e un’attenzione alla lore e agli sviluppi narrativi, siano alcuni degli elementi che tendono a far gravitare i giocatori nella propriaorbita.

Nella nostra anteprima di Synced, precedente a questa recensione, avevamo già avuto modo di provare alcune delle attività di gioco avanzate, ma non avevamo avuto l’occasione per comprendere bene quale fosse la progressione di gioco, quanto difficile sarebbe stato accumulare risorse e potenziare il nostro personaggio, o quanto grinding sarebbe stato necessario per superare le difficoltà nascoste nei livelli e nelle modalità di gioco più impegnative. Dopo diversi giorni in compagnia di Synced, questa è l’idea che ci siamo fatti della vita nel Meridiano.

Buone idee, ma messe in ombra dalla ripetitività

Con una squadra da 3 giocatori, o da soli, possiamo svolgere in sequenza una serie di operazioni che ci porteranno di partita in partita ad acquisire sempre più potere e a gettare luce sulle condizioni in cui versa l’umanità. L’approfondimento delle vicende che legano gli eventi è affidato a una raccolta di registrazioni che si trovano sul campo, quindi non aspettatevi una trama al momento particolarmente corposa o memorabile, ma le cose potrebbero cambiare in futuro con l’arrivo di aggiornamenti e nuovi contenuti.

L’obiettivo principale delle nostre incursioni nel Meridiano è eliminare tutti i nemici che ci capitano a tiro per arrivare a scontrarci con il boss della sessione. Una struttura ludica che purtroppo si mantiene fin troppo uguale nel corso di tutte le missioni PvE e che è aggravata dalla scelta di rendere alcuni dei nemici più ostici delle vere e proprie spugne in grado di assorbire una quantità spropositata di proiettili prima di passare a miglior vita. Un difetto che non è nuovo ai giocatori di looter shooter; persino un titolo come The Division ne ha a lungo sofferto.

Anche il repertorio di attacco dei nemici è abbastanza classico, così come gli scontri con i boss che ruotano intorno a poche semplici meccaniche che tendono a ripetersi per tutto lo scontro, offrendo solo pochi e non così incisivi cambi di pattern nel momento in cui li si porta al di sotto di una specifica soglia di salute. È un peccato perché Synced schiera in campo anche delle buone idee per rendere i combattimenti più coinvolgenti. La più evidente è la presenza di un Nano, una delle nanomacchine che si combattono nel gioco, da sincronizzare e trasferire al proprio braccio come compagno di supporto.

A seconda che lo si schieri in campo o lo si tenga ancorato al braccio, il Nano potrà conferire dei bonus o compiere degli attacchi specifici per la sua classe. Sono infatti diversi i tipi di Nano che si possono scegliere, adattandosi a quelle che sono le preferenze individuali in fatto di stili di gioco. Uno dei nostri alleati preferiti è la Sonda: abile nell’individuare risorse e nemici, e nell’indebolire gli avversari. In termini di personalizzazione della propria build non mancano di certo le opzioni, rese anche contestuali dalla componente roguelike del gioco che offre ricompense transitorie sotto forma di mod acquistabili dalle capsule che si trovano sparse nell’area della missione.

In una sessione di gioco nel Meridiano si possono arrivare a raccogliere talmente tante risorse da spendere in mod, che nel giro di poco tempo si vedono personaggi lanciare sferzate di vento e sfere di energia attraversano il campo per far esplodere gruppi di nemici con molta semplicità. Forse un aspetto che il team dovrebbe rivedere è proprio il bilanciamento generale delle mod che si raccolgono in una partita e il livello dei nemici. Nelle modalità di media difficoltà l’equilibrio finisce per rompersi abbastanza velocemente, finendo per trasformare una buona idea in un punto critico dell’esperienza.

Inizialmente Synced ci aveva dato l’impressione di offrire mod sempre nuove e casuali, ma in realtà ripetendo le stesse missioni ci siamo trovati ad equipaggiare praticamente le stesse mod già viste in precedenza perdendo velocemente anche l’elemento di sorpresa iniziale. Ci siamo ritrovati poco incentivati a tornare nelle aree già completate e se lo abbiamo fatto è stato unicamente per raccogliere materiali o perché il nostro livello non era ancora pari a quello indicato per svolgere le missioni di grado successivo, la cui difficoltà impenna non appena si sbloccano le operazioni magistrali+

Il proprio livello di forza è infatti uno degli elementi fondamentali per capire se il modo in cui abbiamo potenziato il personaggio ci permetterà di affrontare le sfide più avanzate. Non aver raggiunto un certo grado non ci impedisce comunque di tentare di superare una missione, ma è consigliato trovarsi nel range indicato dalle operazioni nei settori ostili. Questo per due motivi principali: essere sotto livellati ci fa infliggere meno danno e ce ne fa ricevere di più.

Progressione in Synced

Nel corso delle quasi 20 ore giocate ci è capitato raramente di dover ripetere missioni, almeno fino a quando non abbiamo sbloccato le operazioni magistrali di grado più avanzato. Trattandosi di un contenuto endgame, il successo dipende dalla costruzione di una build efficace e dalle armi in uso, molte delle quali in realtà possono essere ottenute anche tramite delle meccaniche gacha che potrebbero spingere i giocatori all’acquisto di gettoni per tentare la fortuna.

Per quella che è stata la nostra esperienza, Synced non ci ha mai forzato la mano a spendere soldi reali. È stato alquanto generoso anche in termini di risorse ottenute semplicemente giocando e completando incarichi, un aspetto spesso raro nei giochi free to play che si sostengono con pass battaglia, skin e altri incentivi. Ci ha convinto meno il numero esorbitante di valute di gioco (e non) per accedere alle diverse aree dello shop, per potenziare armi e mod. Insomma, è abbastanza disorientante all’inizio, anche se il gioco fa del suo meglio per indicare al giocatore quando qualcosa può essere speso o migliorato.

In termini di potenziamenti, Synced apre gradualmente al giocatore tutti i suoi sistemi di personalizzazione. Essendo le abilità intrinseche di ogni personaggio non modificabili, le aree in cui si può agire sono principalmente 3: le mod, i livelli dell’arma e le statistiche individuali. Tutte questi sistemi si intrecciano per migliorare la nostra capacità di sopravvivere, di infliggere danno ed effetti di stato negativi e per potenziare il rapporto con il nostro Nano.

A seconda del grado delle mod è possibile aumentarne la forza infondendo quelle di livello maggiore un po’ come avviene con le armi di Destiny 2, mentre le armi dotate di “Tecnologia arma” (l'adattamento in italiano non è proprio il massimo) possono essere migliorate nelle loro statistiche a patto però di avere le risorse richieste per sbloccare i nodi disponibili. Il Codice invece è legato alle Stagioni e garantisce dei bonus come l’incremento delle dimensioni del caricatore per i fucili a pompa o dei danni dei fucili da cecchino contro i punti deboli dei nemici.

Come già detto, il gioco non è avaro di ricompense, e mette a disposizione anche delle Incursioni da fare da soli, chiamate Salvaguardia, che rendono disponibili giornalmente ricompense come risorse e mod specifiche per migliorare o cambiare la build del proprio personaggio. Concentrandosi tutti i contenuti endgame sulla crescita di potere, la progressione rallenta e diventa più difficile potenziare tutti questi aspetti singolarmente.

Di per sé non sarebbe un grande problema, è il funzionamento alla base di tutti i giochi di questo genere, ma a Synced mancano delle attività di gioco meno ripetitive e più stimolanti da compiere e con degli obiettivi meno triviali. Nonostante un gunplay nel complesso solido e facilmente approcciabile, diversi stili di gioco da provare, uniti a personaggi e alleati da poter intercambiare per variare ancora di più tra le varie partite, è facile che si finisca per provare un po’ di stanchezza dopo l’ennesima incursione nel Meridiano.

Cosa altro offre oltre al PvE?

Col tempo arriveranno altri contenuti, infatti NExT Studios ha dichiarato di essere già al lavoro per la prossima stagione, ma per quello che possiamo valutare al momento, l'unica altra attività per spezzare la monotonia del PvE è una componente PvP(PvE) influenzata dai Battle Royale.

Anche in questo caso si può scegliere di giocare da soli o in una squadra da tre scontrandosi contro altri giocatori di egual numero. Con un numero limitato di rientri, l'obiettivo è raccogliere più risorse degli altri team eliminando le squadre avversarie, i Nano che vagano sulla mappa, esplorando e prelevando materiali da alcuni punti specifici designati sulla mappa entro il tempo limite. Di base, anche nel caso del PvP, siamo di fronte a una struttura che offre poca diversità nei suoi obiettivi e l'unica incognita principale è data dalla presenza di altri giocatori.

Rispetto al PvE è ridotta la presenza dei Nano, da un lato aspetto necessario se si vuole dare più equilibrio e importanza agli scontri a fuoco contro altri giocatori, ma la conseguenza è che il ritmo di gioco si abbassa molto e si vaga per lande molto più desolate, soprattutto nella modalità con squadre ridotte. La nota positiva è che al momento gli scontri ci sono parsi equi in quanto gli effetti speciali delle armi non erano abilitati e riuscivamo a competere e rientrare tra le prime 3 posizioni anche utilizzando armi di basso grado. Grazie a delle buone meccaniche sparatutto, affrontare altri giocatori rimane comunque un'esperienza avvincente.