Tecnicismi e conclusione
Dal punto di vista grafico, NBA Street Homecourt si distingue da altri esponenti del genere per via del suo look retrò, che dona allo schermo un colore atipico, quasi come se si assistesse ad una registrazione in 8mm. L’idea di base è proprio quella di far sembrare le partite delle fotografie anni ’90 in movimento; il risultato finale è piuttosto appariscente, seppur un’opzione per disattivare la maschera avrebbe fatto piacere.
Il punto forte dell’engine grafico, comunque, sono le animazioni, fluide e praticamente sempre differenti l’una dall’altra, tanto è vero che ad ogni azione è pressoché impossibile riprodurre gli stessi identici movimenti. Geniale. I modelli poligonali dei giocatori sono ovviamente precisi e dettagliati, quindi riconoscibili ad occhio nudo anche dalla distanza, mentre le location che fanno da contorno ai campetti sono sufficiente ricche di dettagli da non stonare.
Per quanto riguarda l’audio, invece, troviamo una colonna sonora ovviamente sotto licenza e degli effetti sonori nella media, con voci sul campo e suole sempre pronte a fischiettare ad ogni cambio di direzione. Consapevole della sua forza, Electronic Arts ha confezionato NBA Street Homecourt in maniera sublime, puntando principalmente sul fattore “basket spettacolo” piuttosto che focalizzarsi sui contenuti. Ne scaturisce così un titolo arcade dal motore grafico piacevole e dal gameplay totalmente fuori di testa, due caratteristiche di non poco conto in questa nuova era marcata dalla next generation.
In collaborazione con ConsoleNetwork.com